Qual è la differenza tra l’uomo che fuma la pipa e quello che sta suonando il sax? La pipa non è che un piccolo sassofono e l’uomo, insieme alla sua barba e ai suoi occhiali, fantastica tra le segrete note del pensiero e le spire di fumo, lo sguardo appeso là vicino al cappotto. E il sax invece non è altro che una grande pipa il cui suono rimbalza dalle travi a vista del soffitto alle sue scarpe troppo grandi.
Tutto può essere simile a tutto e a tutto differente, le pipe e i sassofoni, il vino bianco e quello rosso, i dolori di tanti, lo zucchero e il sale…
Lei canta il suo bisogno d’Amore, affogata in un lungo maglione e in un pensiero scomodo come il vino che ha lasciato nel bicchiere. Ha lunghi capelli e nasconde il buio dello sguardo dietro la luce di una nuova collana, ma io la vedo la sua luce, quella vera, che la collana neppure sfiora. E guardo silenziosa i sol e i fa che vagano nomadi incompresi, perché amati solo dai tre suonatori assorti. Sotto carezze di piano e unghiate di chitarra, la luna è nascosta tra gli acari del tappeto ed io mi perdo nell’astratto desiderio di esistere in un luogo dove non vi è peso né fronti corrugate, dove chi mi circonda ha il cuore in primavera, perché solo così può essere là anche il mio.
L’amicizia è come la musica:
due corde parimenti intonate vibreranno insieme
anche se ne toccate una sola
(Francis Quarles)
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