
Male d’amore: “Mai come quando amiamo, prestiamo il fianco alla sofferenza”. (Sigmund Freud)
Mi hai insegnato a mentire. A fingere. A muovermi nella segretezza prima con il terrore d’essere scoperta, poi con sempre più naturalezza.
Ero pulita, immacolata, e mi sono lasciata sporcare dalla tua convinzione che tutto ci è dovuto, che se desideri qualcosa devi provare a prendertela. Senza troppe storie, visto che la vita è una. Così dicevi e io ti ho creduto. Crederti mi ha resa complice della tua doppia vita, altro che una sola, e sono diventata brava quanto te, sebbene questa abilità non sia un vanto.
Il mio male d’amore tutto dentro le bugie che racconto a casa mia e che tu racconti a me quando dici che mi ami, che il resto non conta.
Non hai capito ancora che è proprio quel “resto” che tu fingi di ignorare ad avere la meglio su tutto e a farmi vergognare di me, di noi.
Il male d’amore sta dentro l’amore, non fuori. Non è altro che unione sbagliata, tutto qui.
A volte si soffre meno restando da soli, strappando un legame che strapperebbe noi.
Il resto, fosse anche il cuore ridotto a brandelli, si può ricucire.
Dammi tempo e vedrai.
Melissa Melassa