…è ovunque, ci circonda, ci frastorna e confonde, ci assale per la prima volta quando ancora giovanissimi restiamo senza fiato, o all’opposto riempiamo il vuoto con le parole sperando ci aiutino a capire. Ma da capire non c’è niente, niente. Ci arriviamo da adulti: è solo male. Male dentro e male fuori. Male d’amore. Ed è ovunque.
Quando l’ho scovato nei romanzi classici scritti secoli e secoli fa, ho compreso che ogni essere umano – in ogni tempo e paese – è fatto sì di carne e sangue ma anche di quel male che è mutilazione, delusione, rigurgito di fiele per assenze non digeribili. Insito nell’essere umano sempre ci sarà, facciamocene una ragione.
C’è chi non sa amare più di quanto ami se stesso e chi così poco si ama da farsi distruggere. Chi soffre in silenzio e chi fa soffrire, chi spera e chi delude ogni aspettativa…
Ne ho scritto sul mio “Lame e Affini”, ne ho scritto su “Adele”, ne scrivo da sempre ma è poca cosa rispetto a ciò che voi mi state raccontando. E così ho deciso di darvi voce qui sul mio blog o sulla mia pagina fb che parla di lettere,, anonimi viandanti che spazio mi chiedete, perché il male d’amore non sia sminuito né ridicolizzato bensì accolto, rispettato, compreso, letto o raccontato. Condiviso.
Mandatemi – anche in forma anonima – le vostre storie su maldamore_2021@virgilio.it e ogni volta che appariranno su questo blog saranno accompagnate dall’immagine di un cielo al tramonto: ogni male d’amore rappresenta la fine di qualcosa, ma anche l’attesa di un nuovo giorno mentre lui, il cielo, sta a guardare.
Vi aspetto