Domenica 23 aprile è stata per me una giornata indimenticabile, di quelle che ti lasciano addosso qualcosa di duraturo che al solo pensiero rivive con la stessa intensità.
Ma andiamo con ordine: è arrivato da Perugia l’amico caro e direttore della Graphe.it Lino Fioretto, e quel “ci si vede in piazzetta” promesso da mesi si avvera in un abbraccio caloroso. La Graphe.it è per me una seconda famiglia, dunque la domenica comincia proprio bene!
Poi non poteva mancare una chiacchierata con il libraio storico Gianni Loi, e neppure un saluto a Maria di Ceramiche Onda, o agli amici autori appena arrivati. Ma subito dopo si parte con la consueta colazione d’autore. Oggi è Giorgio Lupo l’ospite di questo incontro informale; direttore artistico del Termini Book Festival, autore appassionato di gialli e creatore del commissario Placido Tellurico, presente nel suo romanzo “Nella tana del polpo” (Augh Edizioni), di cui ci parla nel dettaglio regalandoci un piacevole momento.
Trovo affascinante scoprire che cosa c’è dietro un personaggio vincente, come nasce, cosa regala all’autore. Sì, perché se è vero che un autore regala bei momenti ai lettori, sappiate che anche lui ne riceve: i protagonisti dei romanzi, finiscono spesso per muoversi in modo quasi autonomo in una sorta di magia chiamata ispirazione, e abitano il quotidiano degli scrittori anche quando questi ultimi non sono alle prese con la scrittura. Non ci credete? Provate a scrivere!
Al Teatro Electra, alle 10 Daniela Aretino, Archivista, Paleografa e Diplomatica presso l’Archivio di Stato a Cagliari, approfondisce invece la storia di Iglesias – Villa di Chiesa – mostrandoci quanta passione mette nel suo lavoro e offrendo al pubblico interessanti approfondimenti.
Poi, le gambe cominciano a tremare perché il danzastorie Alosha ha in serbo per me una bella sorpresa e per goderne arrivano su Piazza Pichi molti vecchi amici e tanto, tanto pubblico: metterà in scena con le sue doti da mimo danzatore il mio “Tutti gli Alfredo del mondo”, presente ne “Un altro Natale”, Graphe.it, messaggio contro l’abbandono degli animali.
Si crea una situazione che è mescolanza di emozioni: la storia è del mio Capoccione, il meraviglioso cane che salvammo da un canile romano anni fa e che oggi non c’è più a causa di un brutto male; la voce narrante rende le mie frasi più belle e i brani scelti da Alosha sono perfetti per collegare la mia scrittura alla musica. Si creano suggestioni grazie al suo danzare, alle espressioni del suo viso perfette per interpretare ogni parola, la Rai sta riprendendo parte dello spettacolo, la piazza è gremita di gente, il pubblico si commuove, gli applausi sono sinceri, io sento le lacrime premere e non è facile non liberarle.
Quando tutto finisce, Alosha mi porta accanto a lui e insieme compiamo l’inchino ripetendolo mente gli applausi scrosciano… Per me è la prima volta e vorrei essere meno impacciata, perché ne sento l’importanza: un segno di rispetto per tutti coloro che ci stanno davanti, un ringraziamento dovuto e sincero.
Tanti poi si avvicinano a noi lasciando i posti a sedere e io non so cosa darei per avere con me Capoccione, per mostrargli quanti amici ha ancora oggi. E, a proposito di amici, ecco gli abbracci dei miei, che sono venuti alla Fiera del Libro per rivedermi: Valeria, Sara e suo padre Santino, Ilenia, Omar, Davide, Enrico e Cinzia e tutti gli altri… Grazie per aver reso ancor più perfetto questo momento.
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