Che cosa regalare a Natale? Ogni anno ci si pone la stessa domanda, che in genere trova facile risposta se si conosce molto bene colui o colei a cui indirizzare il dono, ma non sempre è così semplice. Io suggerisco volentieri di favorire la lettura, e lo faccio da lettrice, non da scrittrice: sono tanti i libri che ho ricevuto (con mia grande gioia) e che ho regalato, nel corso della vita, basandomi sui gusti personali dei destinatari quando li conoscevo, o sull’intuito che per fortuna non mi ha tradita quasi mai. Invito spesso tutti a non considerare soltanto i best seller, gli autori più famosi, i libri in testa alle classifiche. Curiosate tra le delizie inaspettate di nuovi nomi promossi dalla piccola e media editoria, quella che investe sul talento e si muove con passione, che stampa pochi titoli l’anno cercando di compiere un’accurata selezione, e che offre piacevoli racconti o romanzi riproponendo anche nomi del passato.
Per esempio, è nato di recente Luci di Natale, pubblicato dalla Graphe.it di Perugia, che affianca un autore attuale – Daniele Mencarelli – al premio Nobel per la letteratura, Grazia Deledda. Questa delicata strenna natalizia, ha il costo di un biglietto d’auguri ma ha una valenza ben diversa, poiché regala una piacevole lettura e ci fa addentrare in due modi diversi di vedere il Natale, anticipati da una poesia di Edmond Rostand.
La prima storia, quella raccontata da Grazia Deledda ne Il dono di Natale, ci porta nel mondo semplice e faticoso al tempo stesso di una cultura agropastorale, facendoci respirare i profumi di una cucina povera ma ricca di gioia e di aspettative, con tutta la famiglia riunita per l’occasione. Un ambientazione calda e accogliente, in cui il giovane protagonista vive con entusiasmo una duplice occasione di festa: quella della notte di Natale e la festa di fidanzamento dell’unica sorella. Le focacce, l’arrosto, il vino cotto, i dolciumi tipicamente isolani e la torta gialla come il sole, faranno parte di quella bella tavola imbandita, più ricca di quella dei vicini ma meno importante. È dai vicini di casa infatti, che in quel magico ventiquattro dicembre si rinnoverà un antico miracolo che andrà ben oltre una ricca mensa…
Poi troviamo il racconto originale e inquietante di Daniele Mencarelli, intitolato A.D. 2953. Ambientato in un futuro che non prevede la morte, si muove Argo, di centoventisei anni, il quale ha compreso che nel sogno realizzato dell’immortalità vi è qualcosa di sbagliato, di innaturale. In una realtà in cui l’uomo ha il meglio sulla natura e sul suo Dio, cos’altro resta? Che ne è stato dell’anima e del miracolo della vita o dell’ineluttabilità della morte?
Tra le due storie, dopotutto, esiste un legame, così come sempre esiste qualcosa che accomuna un tempo andato al presente, anche se spesso non lo notiamo… Qualcosa di trascendentale, ne impregna le pagine, e a leggerli vi porrete una domanda sulla bellezza della vita, dubitando di qualcosa: sarebbe così apprezzata se sconfiggessimo la morte?
L’idea della Graphe.it di offrire un libricino natalizio in cui si mettano insieme due racconti – uno ambientato in tempi lontani, uno legato ai giorni nostri – è nata l’anno scorso, quando ha pubblicato Racconti di Natale, che racchiudeva un testo di Carlo Collodi e uno di Eleonora Mazzoni.
Spero di esservi stata utile, e se leggerete questo piccolo libro fateci sapere quale è il filo conduttore che avete trovato tra le due storie, sarà un piacere conoscere il vostro punto di vista.