Susanna Trossero

scrittrice

Luci di Natale

luci-di-natale-230816Che cosa regalare a Natale? Ogni anno ci si pone la stessa domanda, che in genere trova facile risposta se si conosce molto bene colui o colei a cui indirizzare il dono, ma non sempre è così semplice. Io suggerisco volentieri di favorire la lettura, e lo faccio da lettrice, non da scrittrice: sono tanti i libri che ho ricevuto (con mia grande gioia) e che ho regalato, nel corso della vita, basandomi sui gusti personali dei destinatari quando li conoscevo, o sull’intuito che per fortuna non mi ha tradita quasi mai. Invito spesso tutti a non considerare soltanto i best seller, gli autori più famosi, i libri in testa alle classifiche. Curiosate tra le delizie inaspettate di nuovi nomi promossi dalla piccola e media editoria, quella che investe sul talento e si muove con passione, che stampa pochi titoli l’anno cercando di compiere un’accurata selezione, e che offre piacevoli racconti o romanzi riproponendo anche nomi del passato.

Per esempio, è nato di recente Luci di Natale, pubblicato dalla Graphe.it di Perugia, che affianca un autore attuale – Daniele Mencarelli – al premio Nobel per la letteratura, Grazia Deledda. Questa delicata strenna natalizia, ha il costo di un biglietto d’auguri ma ha una valenza ben diversa, poiché regala una piacevole lettura e ci fa addentrare in due modi diversi di vedere il Natale, anticipati da una poesia di Edmond Rostand.

La prima storia, quella raccontata da Grazia Deledda ne Il dono di Natale, ci porta nel mondo semplice e faticoso al tempo stesso di una cultura agropastorale, facendoci respirare i profumi di una cucina povera ma ricca di gioia e di aspettative, con tutta la famiglia riunita per l’occasione. Un ambientazione calda e accogliente, in cui il giovane protagonista vive con entusiasmo una duplice occasione di festa: quella della notte di Natale e la festa di fidanzamento dell’unica sorella. Le focacce, l’arrosto, il vino cotto, i dolciumi tipicamente isolani e la torta gialla come il sole, faranno parte di quella bella tavola imbandita, più ricca di quella dei vicini ma meno importante. È dai vicini di casa infatti, che in quel magico ventiquattro dicembre si rinnoverà un antico miracolo che andrà ben oltre una ricca mensa…

Poi troviamo il racconto originale e inquietante di Daniele Mencarelli, intitolato A.D. 2953. Ambientato in un futuro che non prevede la morte, si muove Argo, di centoventisei anni, il quale ha compreso che nel sogno realizzato dell’immortalità vi è qualcosa di sbagliato, di innaturale. In una realtà in cui l’uomo ha il meglio sulla natura e sul suo Dio, cos’altro resta? Che ne è stato dell’anima e del miracolo della vita o dell’ineluttabilità della morte?

Tra le due storie, dopotutto, esiste un legame, così come sempre esiste qualcosa che accomuna un tempo andato al presente, anche se spesso non lo notiamo… Qualcosa di trascendentale, ne impregna le pagine, e a leggerli vi porrete una domanda sulla bellezza della vita, dubitando di qualcosa: sarebbe così apprezzata se sconfiggessimo la morte?

L’idea della Graphe.it di offrire un libricino natalizio in cui si mettano insieme due racconti – uno ambientato in tempi lontani, uno legato ai giorni nostri – è nata l’anno scorso, quando ha pubblicato Racconti di Natale, che racchiudeva un testo di Carlo Collodi e uno di Eleonora Mazzoni.

Spero di esservi stata utile, e se leggerete questo piccolo libro fateci sapere quale è il filo conduttore che avete trovato tra le due storie, sarà un piacere conoscere il vostro punto di vista.

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Racconti di Natale

Carlo Collodi-Eleonora Mazzoni, Racconti di NataleÈ davvero oramai fuori moda, il Natale? Una bella occasione di unione familiare divenuta soltanto un ricordo dell’infanzia, e trasformatasi in evento commerciale che svuota ogni portafogli… È davvero tutto qui?

Io non credo. Io credo invece che il Natale, a prescindere dal suo significato religioso, sia un’atmosfera che scalda il cuore e apparecchia la tavola, e più siamo meglio è. Credo sia luci e colori che ci fanno ritornare bambini, e desiderio sincero di ricevere abbracci e regalare sorrisi.

Il profumo delle caldarroste per strada, delle lasagne nel forno di casa, o la sciarpa di lana sferruzzata da mamma, è Natale.

Tutti quei brillantini rimasti sulle mani e tra i vestiti, rilasciati dai nastri o dalla carta da regalo, che più non se ne vanno; gli urletti dei bimbi che scartano il gioco tanto desiderato; portar su a casa, dalla cantina, il caro vecchio abete finto da vestire a festa; i funghi che arrostiscono nel camino, la buccia d’arancia che profuma l’intera stanza… Tutto è Natale.

Ci sono cose così belle che non muoiono mai, se si vuole che ciò non accada. Che si ritrovano in piccoli oggetti, odori, situazioni, sguardi. Libri.

Ho appena finito di leggere Racconti di Natale edito da Graphe.it Edizioni, e ho risentito quella vecchia atmosfera mai dimenticata. L’ho ritrovata tra le pagine di questo minuscolo libretto che racchiude, come uno scrigno, un racconto di Collodi – papà di Pinocchio – e si intitola La festa di Natale, e uno della grande attrice e scrittrice Eleonora Mazzoni (Un Natale come tanti altri). Niente di impegnativo, racconti brevi e deliziosi, la cui lettura appare subito leggera e scorrevole. Eppure, tra queste pagine, ho ritrovato quel qualcosa di un tempo passato mai del tutto perduto per strada. E, nel presente, arrivata alla parola Fine, prepotente è stato il desiderio di una tovaglia rossa, di candele, di noci e nocciole nel cesto, di amici, di famiglia, di briciole di pane sotto il tavolo.

Non vi racconterò le due brevi storie contenute nel libro, perché è per me più importante dirvi quale piccola grande cosa portino con loro: un’atmosfera. Ed è per questo che ne regalerò qualcuno a chi può comprenderla e aggiungere un posto a tavola – o un pensiero gentile – alla lista di doni da fare.

Piccole, tenere magie di un libro.

Buon Natale,

Susanna

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