Susanna Trossero

scrittrice

Canzoni stonate

io

Vi sfido.

Vi sfido a non trovare tra le infinite stanze della memoria, una canzone che rievochi un tempo lontano. Un tempo collocato così indietro, rispetto agli altri, così poco sfruttato nel rito delle evocazioni segrete…

In un attimo, note, parole, versi in musica, il presente annullato e quell’odore di bucato sulla pelle, il vento addosso mentre corri in bicicletta, nessun affanno – non è previsto nell’adolescenza – ma il batticuore sì, è previsto anzi obbligatorio.

L’aria era diversa, allora: penetrava fresca nei polmoni in qualunque stagione, accarezzava la nuca, si posava sulle guance, e cantare a squarciagola pedalando serviva a farsi udire dal ragazzino che leggeva fumetti dietro alle imposte chiuse. Più tardi, il quartiere si svegliava dall’indolenza pomeridiana, altre biciclette apparivano come lucertole al sole, e con loro altre voci, altri canti, mescolando le carte. Io restavo sola ancora per qualche minuto, in quella moltitudine di gote arrossate, a domandarmi chi avesse sentito la mia, di voce, e se mai fosse giunta all’interessato, improvvisamente intimidita dal coraggio di poche ore prima. Ma poi era l’età a vincere ogni incertezza, e divenivo anch’io gruppo dal quale trarre forza, e la canzone si trasformava in coro stonato, in unione, in gioventù chiassosa e felice.

Canzoni.

Canzoni a imprimersi per sempre come colonne sonore di film che credevi d’aver scordato, e che invece ancora conosci a memoria e nella memoria sono marchiate a fuoco. Risentirle è emozione, perché nulla di quella ragazzina è andato perso. Neppure in voi, credetemi. Vi basterà una canzone, per scoprirlo. Una canzone che funge da macchina del tempo ce l’abbiamo tutti. A qualcuno fa male, ad altri intenerisce, chissà tu che leggi a quale categoria appartieni.

E io? Beh, nessun rimpianto, nessun pentimento, è stato tutto così come doveva essere, nel bene e nel male. Sono stata una bambina felice e da adulta ricordo perfettamente il momento in cui ho pensato che di lì a poco sarei diventata grande. E voi lo ricordate? Raccontatemelo…

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