Susanna Trossero

scrittrice

Provincialismo o vita vera?

Strano, camminare per le strade di una città che da ben cinque anni mi ospita, e non incontrare mai amici o conoscenti; strano non sentire un ciao per le vie affollate del centro o mentre metto nel carrello i cestini di fragole in offerta, quelle rimpinzate di ormoni e fatte maturare per forza.

Facce nuove ogni giorno, in città, e se ne incontri una che ti pare familiare ti senti quasi fortunata. Se poi invece arriva addirittura un saluto, allora è un giorno speciale!

Cresciuta in una piccola cittadina di provincia, a sud della Sardegna, trovavo naturale il costante contatto umano. Così naturale da non farci più caso. Bisogna allontanarsene per comprenderne l’importanza e la bellezza: la città tende a isolarti, a rubarti il tempo, a  trasformarti in un anonimo volto tra tanti, e quei ciao per la via ti mancano, ti manca addirittura la noia, l’esser padrona del tuo tempo, la semplice vita di provincia, quella che tanto contestavi soprattutto in gioventù.

Quanto spesso si dà connotato negativo alla parola “provincialismo”?  Arretratezza, chiusura, banalità… è davvero soltanto questo?

Sciascia dice che

“Provincialismo non è il vivere in provincia, conoscere e rappresentare quella vita. È invece serrarsi nella provincia soddisfatti di quel modo di essere con regole e comportamenti, e senza guardar “fuori” con curiosità, a cercar stimoli, a conoscere. A Roma, Milano, Parigi, si può essere più provinciali che in Sardegna, Sicilia, Friuli.”

E avete mai letto Pavese? Ha scritto – fra le tante – una frase che io trovo bellissima e che mi fa pensare a ciò che provo quando torno a casa:

“Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nella terra, nelle piante, c’è qualcosa di tuo e che anche se non ci sei resta ad aspettarti.”

Dedicata a tutti coloro che, come me, hanno trovato altrove la vita che desideravano, ma che non dimenticano né sminuiscono la terra dalla quale provengono, le persone che ancora ci vivono e   l’accoglienza che queste a loro riservano quando vi tornano.

Grazie Amici miei,

Susanna

 

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