Susanna Trossero

scrittrice

Il tempo perduto, il tempo guadagnato

Il tempo

E il tempo scorre sul quotidiano dalle scosse inaspettate o sul tran tran  mai interrotto; scorre lento nella smania di crescere o sadicamente veloce nel timore della vecchiaia. Ieri sognavamo la sabbia sotto i piedi a dispetto di un maggio addirittura invernale, ma oggi eccola l’estate non più incerta. Me lo racconta l’asfalto che fuma, la voglia di gelati, il cambio dell’armadio, ma anche le foto che gli amici lettori mi inviano e che sto raccogliendo su Facebook nell’album “Gli amici di Adele” della mia pagina Susanna Trossero scrittrice.

Splendide, queste lunghe giornate di alberi ventosi e di cieli senza nuvole, mentre ciondolo tra libri vecchi e nuovi senza avidità, lasciando che frasi, autori, immagini, biografie, si insinuino in me.

“L’esistenza si nasconde. Non la si tocca” scriveva Sartre, ma Van Gogh nei suoi quadri la mostrava, la toccava con mano, la raccontava. Studiava se stesso e si ritraeva per osservare meglio le differenze nel volto attraverso gli anni, e spiava ogni più piccolo nuovo segno o cambiamento per comprendere quanto le varie circostanze della vita (dolori, ossessioni, tormenti, desideri) avessero il potere di modificare i tratti del suo viso. Non fu l’unico a sperimentare questa strana e forse deleteria mania: prima di lui ci furono Tiziano e poi Rembrandt.

Ci vuole una componente di follia per osservare minuziosamente il lavoro del tempo sulle nostre vite, non è vero? Ancorati al passato, rimpiangiamo la pelle tesa o le scelte non compiute?

Sono sempre stata convinta dell’assoluta mancanza di valore del “se tornassi indietro…” Il passato non è più recuperabile neppure nel ricordo, per nitidezza e contorni che via via si modificano; si deforma nel tempo, è parte di un’altra me stessa, di una vita vissuta e lontana appartenuta a una persona diversa da quella che sono.

Leggete la poesia di Montale “Cigola la carrucola nel pozzo” o “Il passato” di D’Annunzio, due visioni differenti ma di grande impatto. Oppure, se vi va, andate a scoprire cosa pensa la mia “Adele” di ciò che è stato e che più sarà, e godete della sua grande passione per la vita, seppure spesso impregnata dalla malinconia del ricordo…

Felice presente a tutti voi, amici che mi seguite.

 (Foto di Giulia Deriu)

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