Vi capita mai di interessarvi di… insetti? Non solo per evitarli provando per loro istintiva repulsione, o per sterminarli con bombolette spray o vecchie riviste arrotolate: intendo per curiosare nel loro modo di vivere o di esistere. Ci sono delle specie incredibili, il cui ciclo vitale è davvero anomalo. Per esempio, un passo del libro di Patrick Mc Grath, intitolato Grottesco, racconta del ciclo vitale della mosca cavallina (Gastrophilus Equi). E se ogni vita ha un suo senso, la sua qual è?
Depone le uova sui quarti anteriori del cavallo; quando le uova si schiudono, il cavallo a causa dell’irritazione si lecca il pelo e così inghiotte le larve. Queste si nutrono per un anno del rivestimento interno del suo stomaco, poi passano nei suoi escrementi e vengono evacuate. A questo punto si rintanano sottoterra, dove si trasformano in crisalidi e l’intero processo ricomincia daccapo. Immutabile e inutile, dice Mc Grath. E, in effetti, che razza di vita è? Forse dovremmo smettere di lamentarci della nostra…
Poi ci sono i miracoli della natura, e quelli sono davvero tanti. Avete mai sentito parlare della frase impressa sopra l’entrata della facoltà di ingegneria aereonautica di Cambridge? Dice:
“Considerando l’apertura alare e la frequenza del battito delle ali, rapportate al peso, è scientificamente dimostrato che un coleottero non può volare. Vola soltanto perché non lo sa.”
Mistero!
Poi ci sono i comportamenti poco nobili ma a quanto pare necessari: vogliamo parlare della femmina della mantide religiosa? Questa forte e determinata signorina – il cui nome è stato suggerito dalla posizione delle lunghe zampe anteriori, ripiegate e congiunte come in un atteggiamento di preghiera – decapita il partner dopo l’accoppiamento. In pratica, durante l’unione, lei inizia a divorare il maschio dalla testa! Questa azione non molto romantica, tuttavia non interrompe l’accoppiamento, in quanto i movimenti del maschio sono stimolati dalla soppressione di un gruppo di nervi posto nella testa; sembra che il maschio – più piccolo della femmina – per via di un deficit genetico non sarebbe altrimenti in grado di portare a termine l’accoppiamento e ciò porterebbe la specie all’estinzione. Quindi, la cara femminuccia, ha trovato la soluzione più semplice e pratica, ma soprattutto non condannabile, non trovate? Vi vedo, donne della mia specie, sorridere sornione, li leggo i vostri pensieri…
Ironia a parte, se qualcuno è a conoscenza di altre strane storie sugli insetti, me le racconta? Sono qui come sempre ad aspettarvi alla voce “commenti”.
Un abbraccio
Susanna