“Era questo che mi paralizzava: il non sapere con certezza cosa mi riservava il futuro. Continuava a frullarmi nella testa il fatto che quando facciamo una scelta creiamo un mondo di possibili conseguenze, mentre tutta un’altra serie di possibilità ci sfreccia accanto e noi non sappiamo neppure cosa siano. Non sapremo mai se le cose sarebbero andate diversamente.”
(Lee Martin, Che fine ha fatto Miss Baby?, Newton Compton Editori)
Quante volte ci soffermiamo a pensarlo? Io spesso, ma non con rimpianti o pentimenti, no: con curiosità. Perché la nostra storia – la mia come la vostra- ha avuto variabili e possibilità infinite e domandarsi come sarebbe potuta andare se in quel dedalo di viuzze avessimo preso un’altra strada, è affascinante.
Inconsapevoli registi di un film la cui trama si è sviluppata grazie o a causa di azioni e reazioni dei protagonisti, abbiamo spesso sottovalutato il ruolo dei comprimari. Eppure sono loro ad avere grande voce in capitolo! Non era forse un comprimario del vostro film colui che è casualmente incappato nel protagonista principale e lo ha fatto innamorare, o gli ha offerto l’occasione che cambia la vita, o ancora la vita gliel’ha rovinata?
“Così gli dissi che i modi per ferire una persona, come quelli per aiutarla, erano infiniti. Era un potere che avevamo tutti, perciò dovevamo stare attenti a come usarlo”.
Avete più da recriminare o da ringraziare per quei comprimari sfuggiti di mano?
Pomeriggio assolato, un libro da leggere in terrazza nel ventilato angolo d’ombra. La bellezza delle grandi verità in un romanzo di fantasia.