Susanna Trossero

scrittrice

Nella tana dell’orco: recensione su La Nuova Sardegna

on 22 Ottobre 2008

Nella tana dell’orco e altre storie è il volume di Susanna Trossero, autrice di Carbonia, da qualche anno residente a Roma. Un libro composto di quattro racconti che decantano la bellezza e la purezza della natura, ma anche la sua crudeltà, sottolineando tra le righe che questa – rispetto a quella umana – non è mai gratuita. Una ribellione all’apparente supremazia dell’uomo che, da essere superiore e dominante, diviene inferiore, insignificante e dominato. Fiabe “cattive”, in cui il tono surreale e fantastico invita ad immergersi in un mondo dove tutto può accadere.

L’illustrazione della silloge narrativa dà l’occasione per dar conto del recente riconoscimento ricevuto da Susanna Trossero, vincitrice di un concorso letterario [EroticaMente], indetto dall’editore Graphe.it di Perugia, la cui giuria ha premiato il racconto Senilità: il testo è stato inserito in una raccolta di più autori, secondo l’intento di questa piccola casa editrice, perno culturale caratterizzato da intensa vivacità e ricchezza di iniziative, che [in un’altra] antologia [LiberaMente] ha dato voce anche a un’altra scrittrice isolana, la quartese Antonella Podda, autrice di un interessante Come non cucinare un polpo. Ispirazioni assai differenti ma, come dice Roberto Russo, direttore editoriale di Graphe.it, «crediamo che l’uomo, nella sua intimità e completezza, non possa essere catalogato. Si è a tutto tondo o non si è. Il nostro motto è la frase di Schopenahuer: la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro – leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare».

Il racconto di Susanna Trossero si incentra su una delicata storia d’amore fra due anziani ospiti di una casa di riposo, sospesa fra sentimento e sensualità: «Ho pensato – così ne parla lei – che nessuno associa gli anziani ad un tema di questo tipo. Scrivendo Senilità ho voluto lanciare un messaggio: un vecchio non è solo uno che “aspetta”, ma è ancora una persona viva, stimolante dal punto di vista intellettuale e ricca di cose da dire». Una narrazione intrisa di un presente che vive l’avanzare dell’età contrastando spesso la realtà con giovanilismi irreali e ridicoli.

«La grana della pelle, le labbra dischiuse, la curva dei fianchi appesantita dagli anni ma alleggerita dall’erotismo dei nostri giochi segreti, le ginocchia, le scapole… e poi c’erano i baci per poterci assaggiare l’un l’altro»: in ciò i personaggi di Susanna Trossero si manifestano significanti di un contesto tutt’altro che letterario: bensì sociale.

Giovanni Di Pasquale in La Nuova Sardegna, 13 luglio 2008

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