Da giorni sto riflettendo sull’importanza, per me, di un corso di scrittura. Durante la prima lezione, e con molta onestà, dico sempre ai nuovi allievi/allieve che un corso non trasforma le persone in scrittori, non ha questo potere e se un insegnante lo promette non è onesto. Ma può aiutare a capire che cosa riusciamo a provare scrivendo o a far provare a chi ci legge. Nel primo caso, è importante comprendere che cosa ci dà la scrittura, se ci fa star bene, se ci aiuta a liberarci da un bagaglio interiore pesante, se ci fa semplicemente staccare la spina (e credetemi già questo è un grande traguardo). Nel secondo caso invece, si mette il punto sulla capacità di raggiungere un lettore ovvero sul talento, sulla tecnica, sull’impegno necessario a migliorare.
Anche in questo nuovo corso, organizzato dall’Associazione Edea Educazione e Benessere, si è formata una piccola comunità di persone che pian piano si stanno lasciando andare concedendosi alla scrittura in modo profondo, ed è così che si diventa gruppo. Ogni partecipante è un cilindro magico: stanno emergendo vita vissuta che coinvolge, fantasia, immaginazione, piccoli grandi segreti e intimità, gioco di squadra ma anche individuale, e ogni lunedì è per me fonte di arricchimento che si fa via via più consistente. Le trenta ore passeranno in fretta, ne mancano così poche ormai, il piacere che sto ricavando da questi incontri è un’arma a doppio taglio: sappiamo tutti che il tempo scorre lento soltanto quando non porta con sé qualcosa di interessante.
Vorrei non ci perdessimo, con altri allievi per fortuna non è accaduto e ancora oggi dopo anni fanno parte della mia vita e io della loro. Magie della scrittura, suggestioni di ogni approfondimento. Da un racconto emerge spesso qualcosa di unico e privato, anche se la storia in sé scaturisce dalla fantasia: cogliere l’intimità di chi scrive in quelle righe è un dono prezioso che custodirò nel cuore.
Leggere, scrivere, incontrare parole che non ti lasciano più, che ti cambiano o che danno voce a qualcosa che già avevi dentro, parole scelte con cura perché necessarie a trasportare un’idea, un’emozione, un pensiero… Oggi vi suggerisco un libro: “Papiroflessia. Di libri e letture”, dell’autore e giornalista spagnolo Guillermo Busutil. Io ne sono rimasta incantata perché è composto di brevi frasi che sono il risultato di meditazioni, riflessioni tutte dedicate all’amore per la scrittura e per la lettura. Per me tante di queste sono diventate aforismi da annotare, da sottolineare, da condividere con chi mi è caro e conosce la medesima passione.
Perché “siamo argilla plasmata dai libri e dalla vita”.
Grazie, cara Susanna, per le tue belle parole. Quando mi sono approcciata a questo corso, non immaginavo che avrei interagito con delle persone reali, al contrario, pensavo di relazionarmi con un sistema automatizzato ed impersonale supervisionato da una responsabile. Invece, l’impostazione informale, quasi salottiero delle lezioni, mi ha permesso di conoscere delle belle persone con le quali ho interagito emotivamente. le nostre anime messe a nudo si sono intese e trovate affini. Grazie a te.
Ti ringrazio Marisa e devo anche io ricredermi sulla tecnologia che tanto contesto fin troppo spesso: è vero, il nostro incontro on line ha ricreato un salotto di casa in cui lasciarsi andare a profondità inaspettate ma anche a ironia e leggerezza. Ne sono molto felice.
Grazie per questa preziosa condivisione di emozioni e riflessioni.
Spero di non perdervi anche io.