Sono ricascata nel silenzio.
Ogni giorno un pensiero mi coglie all’improvviso, e penso che valga la pena condividerlo con altre persone, quindi mi ripropongo di postarlo qui sul mio blog e ci ricasco: il tempo passa ed io resto muta. Magari non in casa – quello mai – ma mi perdo nella realtà mentre altri si perdono nel virtuale.
Eppure oggi, proprio la rete mi ha fatto venire una gran voglia di riflettere con voi su qualcosa che mi frulla nel cervello.
Ho letto i commenti ad un post gentile, su fb. C’era una foto di Moana Pozzi e si parlava di fascino e intelligenza, non del suo lavoro di pornodiva o altro, quello neppure veniva citato (né demonizzato, né santificato). Si è scatenato un inferno: “State osannando un pessimo esempio per i vostri figli, siete solo dei pervertiti!”; “Offendete le donne scienziate o astronaute”; “Mi fate schifo, quella era una poveraccia dedita alle orge!”; “Vergogna, parlate di intelligenza ma una vera donna non potrebbe mai somigliare a lei”; “Ha girato film porno terribili” (li hai visti eh?).
Questi, i commenti meno cattivi e offensivi, gli altri non li voglio riportare, ma erano indignati e “urlati” a gran voce (sappiamo tutti che l’uso del maiuscolo è indice di toni poco amichevoli).
Perché tanto livore? Posso non condividere le scelte di qualcuno, ma se non ledono niente che mi riguardi o mi appartenga non mi interessa giudicarle o demonizzarle. Quando vedo tanta rabbia – pensate agli omofobi che aggrediscono i gay, per esempio – mi vengono dei pensieri bizzarri: forse chi la manifesta a questi livelli è disturbato dalle proprie frustrazioni? Forse fatica a tener segrete le naturali inclinazioni, o i propri desideri mai realizzati?
Magari non sono poi così tanto bizzarre, le mie conclusioni/ riflessioni: mi sono divertita a leggere una notizia di pochi giorni fa, quella sull’eurodeputato estero noto per le severissime posizioni conservatrici, per i suoi giudizi morali… Colto dalla polizia in piena orgia con 25 uomini. E allora mi domando: se tu hai queste inclinazioni naturali, perché fare la guerra a chi come te le ha ma non le nasconde? Un omofobo adesso messo alla berlina, il quale definisce il “fatto” come un infortunio. Chiede ai suoi elettori di giudicare il suo operato e le sue posizioni morali, il resto è un incidente di percorso. Ci avrebbe guadagnato in dignità se avesse chiesto scusa non ai suoi elettori ma a tutti coloro che ha giudicato e demonizzato.
Forse, anziché perdere tempo a guardare il giardino del vicino, dovremmo avere il fegato di osservare meglio il nostro: magari tutte quelle piante che consideriamo infestanti o pungenti come ortiche alle quali diamo la caccia, che nascondiamo per poter vantare il nostro pollice verde e “immacolato”, potrebbero farci felici più delle finte orchidee che teniamo vicino ai nani da giardino.