Sembra
che nel mondo occidentale, tutti siamo allergici a qualcosa, quasi fosse un’epidemia,
un virus contagioso che ci trasforma in vulnerabili a pollini, alimenti, animali,
tessuti, farmaci, sostanze d’ogni genere!
Guardatevi
intorno: starnuti, occhi gonfi, sfoghi della cute, difficoltà respiratorie… Se
qualcuno di voi appartiene alla mia generazione, ricorda senza dubbio che in
classi numerosissime difficilmente c’era un numero rilevante di alunni allergici
ai pollini, per esempio. Ragazzini che in primavera non potevano stare nel
cortile della scuola senza star male: io non ne ricordo, addirittura, e voi?
Allergie
le cui conseguenze possono addirittura essere pericolosissime, mentre ciò che
le causa – magari una margheritina di campo – ci appare come dolce annuncio
della stagione più promettente dell’anno.
I
dati parlano chiaro: un terzo degli adulti, e metà della popolazione infantile,
sono colpiti da allergie di vario genere! Perché? Che cosa è cambiato?
I
ricercatori canadesi sono arrivati a una conclusione allarmante: ci laviamo
troppo! Questa ipotesi fu “lanciata” a mo’ di bomba già in passato, nel 1989,
quando si arrivò alla conclusione che troppa igiene indebolisce il sistema
immunitario, poichè non fa più fronte a batteri, infezioni, virus. In pratica
non è più allenato a difendersi e questo è il risultato.
Un
bel problema, visto che in Italia si spendono diecimila miliardi l’anno per l’acquisto
di saponi, detergenti, prodotti per la
cura e la bellezza del corpo!
La pagina del Corriere.it del 17 aprile 2017, riporta una dichiarazione dello scrittore Mauro Corona (del quale io apprezzo tantissimo lo stile), il quale sosteneva di farsi più o meno una doccia al mese per preservare la pelle da seccature e risparmiare le risorse idriche.
E
siccome ogni cosa fa moda o tendenza, la questione è stata battezzata in
America con il nome “Unwashed” e con lo stesso nome è sbarcata in Europa, ma se
state storcendo il naso eccomi qui a darvi una brutta notizia: avete presente
alcuni tra i sex simbol più noti?
Dunque, vediamo… Russel Crowe, Colin Farrell, Brad Pitt e Johnny Depp. Ebbene, hanno aderito alla nuova tendenza!
È davvero così nuova? I medici dell’Illuminismo vietavano ai loro pazienti i bagni frequenti: “i pori della pelle si aprono permettendo alle malattie di insinuarsi nel corpo e mietere vittime!”
Mi sconcerta, oggi, il non trovare mai una via di mezzo. In fondo, anche in natura l’igiene del corpo è praticamente un dovere/piacere al quale non ci si sottrae. Avete mai osservato un gatto dopo che ha mangiato anche una piccola porzione di cibo? Procede immediatamente al rito della toeletta, dalla durata incredibile! E i roditori? E gli uccelli, che si bagnano, lisciano le penne e compiono addirittura piccole simpatiche evoluzioni nell’acqua? O le scimmie, che tra l’altro si aiutano l’un l’altra nel curare l’igiene?
Da una parte l’allarme degli scienziati, dall’altra quello dello spreco d’acqua, e nel mezzo l’uomo sempre e comunque capace di trasformare ogni cosa in tendenza, moda.
Ancora mi domando come mai il buon senso mai si sia trasformato in tendenza. Un sapone meno aggressivo, e limitare lo spreco d’acqua con piccoli accorgimenti che – se seguiti dalla massa – contribuiscono enormemente a contenere i consumi, per esempio.
Oppure, arrendiamoci a ripristinare abitudini vittoriane, compresa quella delle elaborate parrucche notoriamente abitate da pulci e pidocchi. Però almeno così non si beccavano l’influenza per via dei capelli bagnati, no?
Io, dal canto mio, forse controcorrente e sfidando il sistema immunitario, proseguo ad amare la doccia quotidiana, anche perché:
“Praticamente a tutti, mentre si stanno facendo una doccia, viene in mente un’idea. È la persona che esce dalla doccia, si asciuga e fa qualcosa a riguardo che fa la differenza.” (Nolan Bushnell)