Susanna Trossero

scrittrice

Il mio diario di viaggio in Argentina

on 2 Agosto 2013

Diario di viaggio in Argentina

Vi è piaciuto il mio diario di viaggio in Argentina? Vi ringrazio per averlo seguito, e se avete perso qualcuna delle undici puntate pubblicate settimanalmente, possiamo ripercorrerle attraverso i link di questo piccolo post riassuntivo, che scrivo anche per ringraziare tutti coloro – e sono stati tanti – che sono venuti in viaggio con me attraverso le pagine di GraphoMania. L’Argentina è un grande paese impossibile da scoprire in soli venti giorni, dunque mi sono ripromessa di lasciarlo ancora per un po’ nella lista dei paesi da visitare, perché tanti sono i luoghi che hanno catturato il mio interesse ma che non sono riuscita a raggiungere.

Diario di viaggio in Argentina

Diario di viaggio in ArgentinaMa che dire invece di quelli ammirati in questo viaggio? Vi ho presentato, nella prima puntata, Ushuaia, la città più australe del mondo, dalla quale partono le spedizioni per l’Antartide ma anche più brevi escursioni (così come vi ho raccontato nella seconda puntata), che ci fanno conoscere i cormorani, i leoni marini, un’orca schiva e riservata, o le storie raccontate sui libri. Nella terza puntata invece mi avete accompagnata tra i dispettosi pinguini Magellano, che non amano farsi fotografare, e abbiamo visto il loro incredibile senso della famiglia, ma abbiamo anche assaporato un po’ di piatti tipici argentini. E che dire del ghiacciaio Martial, nella quarta puntata, dei panorami suggestivi e del pomeriggio emozionante tra le celle del carcere di Ushuaia? Immaginare la vita tra quelle cupe pareti e accarezzare le vecchie scritte sui muri per carpire gli stati d’animo dei carcerati – dai più crudeli ai più idealisti – non è cosa facile!

Nella quinta puntata abbiamo sorvolato insieme il Canale de Bigle, la Cordigliera delle Ande e le isolette confinanti con il Cile, a bordo di un piccolo Piper Cherokee, modello nato nel 1963. Più tardi invece siamo stati tutti insieme al Parque Nacional Tierra del fuego e abbiamo richiuso le valigie per raggiungere (con la sesta puntata) El Calafate, in Patagonia, Capital Nacional de los Glaciares. Qui ho provato a spiegarvi con parole e immagini che cosa è il ghiacciaio Perito Moreno, ma non credo di esserci riuscita fino in fondo: i colori, i suoni, le emozioni provate, non trovano le giuste parole e vi invito caldamente a visitare questa maestosa manifestazione della natura! Tra meraviglie inimmaginabili, ho conosciuto la tour operator Irene Pondi, che del mondo conosce tanti luoghi e tanto ha da raccontare, così l’ho intervistata per voi nella settima puntata.

In questo viaggio non poteva mancare una placida navigazione tra gli iceberg, azzurre montagne di ghiaccio dalle forme più strane e di considerevoli dimensioni; potete ammirarli nelle immagini della ottava puntata. È bene però che sappiate che nelle gelide acque del Lago Argentino, sulle quali si sono così ben trovati, si può sopravvivere al massimo un minuto, dunque un bagno non è consigliato!

Ma le scoperte di questi venti giorni, trascorsi in un baleno, non sono finite. Il Ghiacciaio Upsala è anch’esso meritevole di una visita, così come vi spiego nella nona puntata, e raggiungerlo su di un fuoristrada attraversando improbabili strade sterrate e corsi d’acqua, regala un adrenalinico senso dell’avventura!

Il viaggio – tra voli di linea interni, imbarcazioni, autobus (non avete idea di quanto siano comodi in questo paese) e piccoli aerei da turismo – sta per terminare; resteranno le foto scattate e il ricordo delle sensazioni provate: colori, suoni, sapori (conoscete le emapanadas?) e quel galoppante batticuore causato dal precipitare di un iceberg sull’acqua! Nella decima puntata vi rendo partecipi di questo e altro ma ci apprestiamo a visitare Buenos Aires, della quale vi racconto le impressioni nella undicesima puntata, ovvero l’ultima di questo reportage.

¡Hasta la vista!

Diario di viaggio in Argentina

Io credo che tutte le cose che vi ho scritto in questi undici appuntamenti settimanali, possano essere mancanti di nozioni enciclopediche, tuttavia sono dell’idea che quando si racconta un viaggio debbano essere le emozioni a parlare, poiché queste difficilmente si trovano in un libro di geografia, e forse aiutano a comprendere meglio quanto sia importante andare alla scoperta del mondo e delle meraviglie della natura, siete d’accordo?

Nella speranza abbiate apprezzato, auguro un buon viaggio a tutti voi e ancora grazie per essere arrivati fino a qui!


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