Susanna Trossero

scrittrice

Nella tana dell’orco. Presentazione a Roma

on 15 Ottobre 2008

Dal sito del Circolo letterario Bel-Ami la cronaca di Salvatore Amandorla alla presentazione del libro Nella tana dell’orco dello scorso 4 ottobre a Roma.

È il sabato, con il suo torpore che anticipa l’inverno a colorare un incontenibile bisogno di qualcosa di dolce.

Carambolato tra la perpendicolarità quasi casuale di una Centocelle che ha dimenticato l’estate, traduco la mia ora di anticipo nella personalissima ricerca di una ciambella. Sentendo il sapore di olio e farina, come ogni meridionale emigrato, continuo a ripetermi: “ è inutile, qui non le sanno fare.” Sono esterno a quel quartiere come a tanti posti di questa città che ancora non conosco.

L’interno è rosso dei mattoni di un tempo. La libreria scelta per la presentazione ha un che di irreale con quella sua accoglienza avvolgente dentro braccia che ricordano le pareti esterne dei palazzi in cortina.

Susanna Trossero è emozionata ma non tanto da cadere nel silenzio. Lei, il piccolo rappresentante della sua fantasia lo porta in mano mentre osserva un po’ disattenta i tanti libri che si alternano tra colonne di mattoni rossi.

Con il morbido ritardo che anche l’arte non accademica può concedersi, le sedie si riempiono e le due poltrone al centro danno via alla musica attraverso la voce di Slawka.

Il viaggio attraverso i racconti di Susanna, parte dalla scelta dell’atmosfera, della ambientazione naturale. Le parole di Susanna attraversano divertite quei luoghi per tornare indietro nella sua Sardegna. È nella sua terra che l’autrice trova importanti punti di partenza ed è nella sua terra che torna quando un luogo lontano come l’Irlanda, la sorprende per essere così assonante con l’isola che le ha dato i natali.

La natura di Susanna è una dimensione incantevole ma non incantata. La forte dissonanza con un mondo rapido e abituato alla disattenzione, induce la natura stessa a una catartica ribellione.
Come nei racconti di Poe o nella più recente scuola di Stephen King, Susanna non risparmia l’angolazione violenta e non buonista della natura, regalando ai personaggi connotazioni psicologiche accattivanti che raramente annoiano il lettore. Tra gli astanti qualcuno ha già letto e qualcuno no, per cui le domande che arrivano all’autrice spaziano da alcune peculiarità dei personaggi a semplici curiosità sulla composizione dell’opera e sui perché della scelta dei racconti brevi.

Con l’indulgenza di un cielo che ha risparmiato l’impertinenza della pioggia dietro i vetri della libreria, si è concluso l’incontro lasciando attraverso il libro, aperta la porta verso una dimensione tutt’altro che da dimenticare.


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