Susanna Trossero

scrittrice

Raffaella Carrà, regina della TV

on 19 Luglio 2021

In questi giorni si è tanto parlato di Raffaella Carrà, del suo successo, della sua carriera, della sua riservatezza e del suo impegno sociale. Foto, video, parole commosse, frasi d’addio e di cordoglio.

Ho letto, ascoltato, osservato ma in silenzio. Non ho fatto parte della massa non perché volessi distinguermi o sciocchezze simili, ma perché stavo riflettendo sulle meteore d’oggi e sulle regine della TV di un tempo che restano regine per sempre.

Mentirei se dicessi che ricorderò la Carrà per i suoi gesti d’altruismo, per la sua generosità o l’impegno civile. Questo suo lato in realtà era il meno visibile, mai ostentato o declamato per ottenere consensi. Quindi, senza le fanfare a cui siamo abituati, non ne sapremo mai abbastanza e ciò basterebbe a rendere questa donna degna di grande stima. Per esempio, soltanto ieri una donna argentina mi ha detto di quanto – lontano dai riflettori – Raffaella Carrà in quel paese fece per le donne vittime di maltrattamenti.

Io, come tanti insieme a me, non saprò mai abbastanza di questo suo lato nobile.

Sono altri, i miei ricordi. Nel 1970, in un televisore acquistato a rate, la vidi per la prima volta ballare nel programma “Io, Agata e tu” di Nino Ferrer. Fummo tutti colpiti da quell’ombelico scoperto e mostrato al pubblico con naturalezza. Qualcuno gridò allo scandalo, mio padre ne fu ammirato, mia madre imbarazzata perché “non è mica in spiaggia però!”. Io, bambina di 9 anni, fui affascinata da tanto coraggio. Perché diciamocelo, nel 1970 un ombelico mostrato in TV senza che ci fosse un costume da bagno a giustificarlo o la scena di un film, faceva un certo effetto! Alle gambe eravamo abituati, alle scollature anche, ma…

Ho questa immagine in bianco e nero di lei, come una foto impressa nella memoria. E, da quel momento, la giovane Raffaella divenne parte della famiglia perchè in ogni famiglia – e non solo italiana – si fece largo crescendo e guardandoci crescere .

Riservata, educata, garbata: una stella della TV sempre lucente a dispetto degli anni e delle rughe che non ha mai nascosto.

Ecco, ciò che vorrei dire è che è stata una vera Signora e se n’è andata con lo stesso garbo che le ammiravo.

Possiamo storcere il naso davanti alla televisione, tenercene lontani e preferire un buon libro. Ma certi miti li abbiamo avuti tutti e lei era uno di questi.

Ciao Raffa…


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