Susanna Trossero

scrittrice

Si parte per le vacanze! Mi raccontate le vostre?

on 4 Agosto 2010
Pronti per le tanto attese vacanze? Sarebbe carino che al vostro ritorno, in questo post alla voce “commenti” raccontaste le vostre impressioni sui luoghi visitati… ci conto? Vi aspetto.
Per quanto mi riguarda, io avevo optato per qualcosa di educativo, attratta dalla pubblicità di una vacanza-lavoro con il WWF, sotto forma di volontariato. Si trattava di assistere e proteggere le uova di tartarughe marine, per favorirne la riproduzione. Ma non solo. Giorni e notti di lavoro di vario genere, compresa la pulizia delle spiagge, attività antincendio e una vera e propria campagna di sensibilizzazione rivolta ai pescatori. Un programma affascinante, che rende il periodo estivo più faticoso e meno vacanziero, ma che può darci la possibilità di fare qualcosa di concreto per la natura, e a cui era mia intenzione aderire. Nella scheda informativa, si precisava che all’alloggio provvedeva l’organizzazione a seconda del periodo dell’anno (bungalow, tende da campeggio, ecc.)
Quando mi sono offerta volontaria, ho ricevuto il programma di lavoro nel dettaglio: giornate intense naturalmente, e per il tempo libero erano previste anche interessanti escursioni con guida. Per agosto, saremmo stati ospitati in un campeggio riservato al WWF. Poi, riga dopo riga, mi appare dal nulla la dicitura “COSTI”. E scopro che, oltre al tesseramento obbligatorio (cosa che reputo giusta), vi era una strana voce che parlava di quasi 300 euro per spese varie tra le quali spese generali di gestione del campo, spese per le attività del progetto tartarughe (elettricità, carburante e un “ecc” non meglio specificato). Le escursioni poi, SI PAGANO a parte. E, mi raccomando, tutta l’attrezzatura da campeggio ve la portate voi, comprese le torce per passare le notti a vigilare sulle uova. Vi è mai capitato di fare volontariato sulle ambulanze? Vi hanno chiesto di… PAGARE LA BENZINA?
Leggevo, rileggevo, e ancora ricominciavo da capo, perché mi era più facile pensare di aver compreso male, di aver equivocato qualcosa. Poi, mi è venuta una gran tristezza. Grande, sì. Se avessero cercato Soci Finanziatori, lo avrei compreso, non è facile occuparsi degli altri o della natura senza una lira. Ma ci sono tanti modi per rendere partecipi gli altri delle difficoltà e per farsi sostenere. Questo “modo” invece, ci allontana, ci fa addirittura provare un gran senso di delusione, di rammarico.
Dunque, preparo con voi la valigia per raggiungere altre mete, nella speranza di incontrare prima o poi una tartaruga marina Caretta Caretta (ad alto rischio di estinzione, pare) e spiegarle come vanno le cose qui, tra gli umani.
Con un po’ di malinconia vi auguro una felice vacanza, scrivetemi,
Vostra
Susanna
 

5 Responses to “Si parte per le vacanze! Mi raccontate le vostre?”

  1. Anonymous ha detto:

    Io sono veramente indignata che un’associazione come il WWF possa agire in questo modo e che possa poi comunque avere un seguito e una risonanza mondiale come quella che ha!
    Essere pronti per una vacanza lavoro va bene, ma sentirsi presi in giro è un’altra cosa!
    Spero che le tue vacanze siano comunque andate bene, anche se l'idea iniziale era ottima, ma le condizioni improponibili!
    Simonetta

  2. Fil ha detto:

    Associazioni di questo tipo fanno molto nei confronti di problematica serie come quelle che cercano di affrontare. Credo che però pur essendo organizzazioni mondiali anche loro facciano i conti con bilanci non del tutto positivi in questi ultimi anni…
    Io comunque solitamente diffido da queste grosse associazioni (tipo WWF, UNICEF etc..) perchè non ho mai avuto ben chiaro dove andassero a finire i fondi a loro donati o che comunque in tutto il sistema ci fosse qualcuno che in qualche modo facesse i suoi interessi e non quelli per cui erano veramente preposti. Quindi se posso fare qualcosa, nel mio piccolo la faccio con la convinzione di fare comnuque del bene anche non appartenendo al WWF o simili.
    Fil 😉

  3. susanna ha detto:

    Grazie Simonetta, grazie Fil, le mie vacanze sono state indimenticabili, e ho visto tanti animali in libertà da restarne incantati! Io credo che le associazioni, come dice Fil, non navighino certo nell'oro, ma ci sono tanti altri modi per raccogliere fondi senza penalizzare chi desidera dare il proprio contributo lavorativo attirandolo con annunci ambigui… Peccato, perchè io continuo a credere alla buona fede di chi ci sta dentro, ma non sempre è facile…

  4. Alessandro Abis ha detto:

    Non va bene… Sono certo che, viste la sua fama e le sue dimensioni, un'associazione come il WWF riceva fior di donazioni e contributi e, se così non fosse, potrebbe muoversi e porre rimedio. Capita di vedere, nei negozi, articoli il cui ricavato va al WWF (cancelleria per la scuola, peluches ecc.) così come promuove eventi e, se questo non bastasse, di certo potrebbero escogitare altro per raccogliere fondi (per. es. eventi televisivi sullo stile di Telethon). Certo, i fondi non bastano mai, ma è anche vero che, di certo, un'associazione da sola non può salvare il mondo. In realtà, vuoi per i metodi talvolta usati, vuoi perché effettivamente il WWF si è "impigrito", ci sono altre associazioni, come Greenpeace, che ormai si sono rese ben più visibili e che riescono più efficacemente ad attirare l'attenzione del mondo su determinate problematiche ambientali e di salvaguardia delle specie in via di estinzione. Il WWF ha fatto tanto, ma mi dà l'impressione di esser diventato come il panda che ne è simbolo: grosso, lento e intento a manngiare tutto il giorno. Non ho dati su di loro, ma mi viene in mente la FAO della quale ho scoperto recentemente che almeno 2/3 dei fondi se ne vanno in spese amministrative, di personale e di gestione. Organizzazioni elefantiache e per nulla no-profit, che finiscono per assorbire più fondi di quelli destinati alla missione che dovrebbero compiere. In tali condizioni, è chiaro che i fondi non bastano mai.
    Da bambino mi facevo comprare l'album delle figurine del WWF, era il mio modo ingenuo di dare un contributo. Chissà se, già allora, andava a buon fine. Di certo, se già stessi donando il mio lavoro volontario, non mi aspetterei di dover provvedere anche a finanziare costi vari, più o meno specificati, né a procurare attrezzatura di base… come le torce elettriche! Alla fine i volontari si fanno il culo (scusate l'espressione) e pagano, qualche manager del WWF si fa bello e, magari, i benefici per l'ambiente sono minori di quel che sembra sulla carta.
    Mi ripeto, così non va bene. Così, si finisce per allontanare la gente che sarebbe felice di aiutare e si diminuisce la fiducia verso l'organizzazione.
    Una nota a margine: difendere l'ambiente e diminuire i consumi, gli sprechi, la produzione di rifiuti sono priorità innegabili. Ma credo che questa battaglia non possa essere vinta se non si combatte anche su un altro fronte. Non parlo del modificare il nostro stile di vita di tutti i giorni, questo lo do per scontato se non si è ipocriti. Parlo del migliorare le condizioni dell'umanità. Ridurre le disparità socioeconomiche in tutto il mondo e lottare contro discriminazioni, guerra e povertà è da un lato essenziale per rendere fattibile la salvaguardia dell'ambiente, dall'altro avrebbe immediate ricadute benefiche su inquinamento, produzione di rifiuti, desertificazione ecc. Questo, naturalmente, se faremo in modo che il resto del mondo non passi per tutti gli stadi dell'industrializzazione sperimentati dal "mondo occidentale" e se noi stessi diminuiremo le nostre pretese di consumismo e di "crescita perenne". Per chi volesse approfondire queste tematiche, soprattutto sulle interrelazioni tra i diversi fattori, propongo la lettura di "I nuovi limiti dello sviluppo".

  5. Ile ha detto:

    Leggendo della tua esperienza, mi sono fatta l’idea che si tratti di una questione di principio o, quanto meno, di chiarezza. Allora, per curiosità, sono andata a documentarmi sul sito WWF e, sotto la voce di “turismo responsabile” ho trovato, tra le altre proposte, i campi di volontariato per le tartarughe marine di cui parli…
    L'idea di sensibilizzare la specie umana a sostegno dell'ambiente con la formula di un turismo educativo, è senz'altro buona. Ciò che crea attrito è l’accostamento della parola “volontariato” alla richiesta di un contributo finanziario (anche se si tratta di comuni spese di gestione!). Mi chiedo se questa associazione di idee non trasformi il volontariato in un'industria del denaro ma, soprattutto, mi domando quante persone volenterose si lascino dissuadere di fronte all’ambiguità di certe situazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.