Susanna Trossero

scrittrice

Susanna Trossero e l’arte dello scrivere

on 10 Febbraio 2009


Il convegno di presentazione dei volumi Nella tana dell’orco e Lame & Affini di Susanna Trossero, tenutosi ad Aprilia (Latina), il 4 febbraio scorso nella Sala Manzù presso la Biblioteca Comunale, è stato motivo per fare il punto della situazione non solo circa la Letteratura al Femminile, quanto piuttosto per guardare le cose del Mondo contemporaneo che ci circonda.

La presentazione dei due volumi è stata organizzata e pianificata dall’Associazione culturale internazionale Terra Mater (sede operativa ad Aprilia, sedi istituzionali a Roma, Damasco e Bangkok), Presidente Emilia Ciorra e dall’Associazione Dialogo Onlus di Aprilia che si interessa da tempo di multiculturalità, nell’ambito del ciclo “Scritti al Femminile”: entrambe queste due strutture associative, in sinergia con altre Associazioni Culturali, come Inversione a U capitanata da Fabrizio Finocchi, hanno deciso di operare per l’intero 2009 nel nome della Donna. E (purtroppo, verrebbe voglia di aggiungere) mai scelta è stata più tempestiva.

Viviamo obiettivamente tempi difficili, i casi di violenza ai danni delle donne, lo scenario del mondo del lavoro in epoca di crisi economica e finanziaria spesso ai danni proprio della donna più che verso la figura maschile, i fragili equilibri all’interno della coppia uomo/donna, sono tra i tanti argomenti che necessitavano di un intervento da parte di una letterata di spessore e così è stato, sia per la presenza di una scrittrice “di razza” qual è la stessa Trossero sia perché l’incontro è stato coordinato da Francesco Tortora, giornalista, esperto di Geopolitica e scrittore ma Sociologo di formazione ed alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Aprilia, Augusto Di Lorenzo. Questi, in particolar modo, ha calcato la mano sullo stato della degenerazione del sostrato culturale a noi immediatamente circostante, come drammaticamente ravvisato nel caso di aggressione xenofoba accaduto a Nettuno (città a soli 5 km da Aprilia), dove una condivisione maggiore e più profonda dei valori della convivenza, del reciproco rispetto e della pacifica accettazione, avrebbero certo impedito atti di quel genere. Insomma, la cronaca nera ci urla che in questo momento storico così delicato, non a caso sempre più in tanti tornano alla lettura e si rifugiano nella Letteratura, nel Cinema e nelle Arti visuali, fotografia compresa. Un po’ per comprendere il nostro Spazio/Tempo, un po’ per allontanarsi dalle tristezze della vita quotidiana. Il che mostra quanto sia ancora più miope la logica dei tagli istituzionali al Bilancio per la voce “Cultura” in Italia, ad ogni livello, dal Governo centrale fino al più piccolo Comune d’Italia.

Ma qui il “quid” sono i volumi della Trossero, sensuale e graziosa, sinuosa e scura nei colori che raccontano la sua appartenenza al cuore stesso del Mediterraneo, tutte caratteristiche si ritrovano poi, nel suo modo di scrivere, sia sotto forma di poesia, ancor più nella forma del racconto e della narrativa. I suoi testi sono profondamente pervasi da una nostalgia, una sensualità, una femminilità che affascinano il lettore, come raramente accade negli scritti al femminile al giorno d’oggi. Allo stesso tempo, le parole di Susanna Trossero si avventurano (con successo) nelle forme letterarie più svariate, dal giallo, alla letteratura poetica e fantastica, al racconto sensuale ed esteticamente accurato e ricercato. Spesso si ha la sensazione che ogni parola, introduca quella successiva ed entrambe aprano la porta chiedendo a quelle successive di accomodarsi con grazia, tutte sistemandosi attorno ad un tavolo, dove gli invitati sanno già dove sedersi. Susanna Trossero, allora, si evidenzia in tutta la sua perizia nell’Arte dello Scrivere che – come ha avuto modo di raccontare durante la sua presentazione – coltiva attraverso la forma dei piccoli racconti, fin da piccolissima.

Scrive Rita Landi in GraphoMania: “Domani. Domani passerà anche questo”. È vero: quanti dolori che crediamo infiniti, invece si affievoliscono e finiscono… “Quando muoiono i sogni, muore ogni grandezza”, dicevano gli indiani d’America e Susanna Trossero ci racconta di sogni, bisogni, emozioni, stati d’animo, che tutti noi abbiamo provato almeno una volta. Una deliziosa raccolta di brevi racconti sui sentimenti e sull’umanità con le sue debolezza e i suoi ardori, a volte malinconici, ma capaci di trasmetterci un messaggio troppo spesso dimenticato: “la vita è adesso…”.

Lame e affini: Otto piccole storie, tra loro differenti tuttavia ambasciatrici del medesimo messaggio, raccontano del desiderio inaspettato e travolgente che ci rivela la parte sconosciuta del nostro vero «io», di vanità e rinunce, della fusione di due persone in una, ad insinuare il dubbio che l’Amore scevro da scomodi tormenti esiste e che passione ed erotismo possono sfidare il tempo o di segreti turbamenti e sommosse dei sensi. Ma raccontano anche di possesso e di rimpianto, di livore che annienta, di rammarico e nostalgia, di legami distruttivi e scomodi.

Nella tana dell’orco e altre storie: Un’atmosfera surreale e a tratti fiabesca ma inquietante e cattiva come la realtà. In un’epoca di biotecnologia, estinzione e inquinamento, un libro nuovo, “diverso”, che narra di piante che parlano, di orchi e di fate, di fiori che fanno perdere la testa, di alberi di Natale che insorgono. Nella tana dell’orco è composta da quattro racconti differenti tra loro ma con un filo conduttore che li accomuna: decantano infatti la bellezza e la purezza della natura (presente perfino nei suoi stessi errori) ma anche la sua crudeltà, sottolineando tra le righe che questa – rispetto a quella dell’uomo – non è mai gratuita. Una ribellione all’apparente supremazia dell’uomo che da essere superiore e dominante diviene inferiore, insignificante e dominato, un riguadagnare terreno giocando sulla sua fragilità. “Fiabe cattive” in cui il tono surreale e fantastico invita ad immergersi in un mondo dove tutto può accadere…

I volumi di Susanna Trossero sono due piccoli scrigni che chiedono di essere posseduti, aperti, guardati. Ci si lascia avvincere, affascinare e vincere con estrema facilità. Il che –si può dire con sostanza di fatto e di esperienza – è merce ben rara, al giorno d’oggi.

da Culturanews

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