Susanna Trossero

scrittrice

Salotti letterari al profumo di biscotti

Un castello

Se il mio blog potesse parlare, racconterebbe con disappunto di quanto io lo stia trascurando, e ne avrebbe tutte le ragioni, sebbene io tenterei di farmi perdonare cercando la scusa giusta per giustificare l’assenza.

In realtà si tratta di una varietà di idee e progetti da portare avanti, mescolati tra loro senz’ordine, alcuni abortiti sul nascere, altri appena abbozzati: un po’ di confusione frammista a pigrizia mentale, ma anche qualche impegno che mi ha entusiasmata distogliendomi dagli appuntamenti fissi.

Per esempio, ho appena terminato uno dei miei laboratori di scrittura narrativa che mi ha permesso di familiarizzare con i miei alunni e con il loro talento nascosto, cosa questa che mi dà sempre una grande emozione. Chi ama davvero la scrittura, ama anche chi coltiva la stessa passione e si preoccupa di curarne i dettagli; inoltre ogni incontro rappresenta un arricchimento, variabili che modificano il quotidiano e che possono condurre verso tante altre cose. I miei alunni hanno proposto di creare un salotto letterario, una deliziosa usanza nata nell’antica Grecia e proseguita poi nel Medioevo e nel Rinascimento. Certo un tempo erano i nobili a riunirsi per parlare di letteratura, e il luogo ideale erano i castelli e le ville degli intellettuali, i monasteri addirittura… Noti, in altra epoca, sono i salotti francesi, ma noi – in epoca moderna – siamo superiori alla nobiltà e meno snob, e non vediamo l’ora di condividere la magia della parola scritta, le frasi illuminanti dei nostri autori preferiti, o la lettura a voce alta dei nostri raccontini, lasciando che ognuno dei presenti “abiti” nelle storie dell’altro, traendone il piacere sottile che la letteratura è in grado di elargire a piene mani.

Se poi fuori pioverà, e ci faranno compagnia dei buoni biscottini, beh, avremo raggiunto la perfezione!

Nel frattempo, sta sorgendo in me un romanzo ancora appena abbozzato nella mente: nessun appunto, niente di chiaro, forse solo un’idea che mi sta accompagnando da giorni, non ancora prepotente. Con discrezione, si è affacciata in me e lentamente fornisce via via qualche elemento, senza ancora spingermi ad aprire un nuovo quaderno. Ebbene sì, non un file, un quaderno… Di quelli immacolati, dalla copertina rigida, profumati di carta da “sporcare” con l’inchiostro di una penna a me cara. È così che di solito iniziano le mie storie, per trasferirsi poi al pc quando vengo invasa da pagine e pagine che necessitano d’essere scritte, e per questioni di praticità non possono più riversarsi sulla carta. Adoro cominciare una nuova storia quando fuori l’inverno incalza e il cielo è cupo, sebbene ogni stagione sia ideale a suo modo per lasciarsi andare all’immaginazione.

Buona scrittura a tutti voi e ricordatevi che

“Leggere è sognare par mano altrui” (Fernando Pessoa)

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Due chiacchiere a Ladispoli

Copie del romanzo Adele

Quando ho partecipato al laboratorio di scrittura narrativa della Rai, non molto tempo fa, ho conosciuto persone deliziose e stimolanti, con le quali mi sono ripromessa di non perdere i contatti. Facile, se davvero lo si vuole e sebbene si viva in una città così grande come Roma, che di certo non favorisce i rapporti sociali!

Da quei stimolanti quattro mesi di chiacchierate sulla parola scritta, sul narrare, sulla creatività e sulle regole da affiancare al talento, sono nate belle amicizie e anche una piacevole collaborazione che sfocerà in un evento culturale al quale spero i miei lettori romani parteciperanno: sabato 7 marzo, alle ore 18,30, alla biblioteca P. Impastato di Ladispoli (Largo Federici snc), il mio romanzo Adele (Graphe.it Edizioni) – scritto in collaborazione con lo psicosessuologo Francesco Tassiello – e il romanzo Sapore di Rosa scritto a quattro mani da Barbara Cordoni e Tiziana Battisti, si incontreranno per dar vita ad una chiacchierata sulla forza delle donne, sulla volontà di inseguire un sogno mantenendo comunque i piedi in terra, ma anche sul rispetto della diversità tra uomo e donna e sulla piena accettazione di questa per far funzionare al meglio la coppia.

Noi quattro autori ci racconteremo, ma sappiate che il nostro desiderio più grande sarà quello di suscitare i vostri interventi, di creare una vera condivisione tra chi legge e chi scrive, toccando temi che riguardano e coinvolgono tutti noi per arricchirci a vicenda. Ci è doveroso ringraziare fin da ora l’Assessore alla Cultura Francesca Di Girolamo e l’Assessore alle Politiche Sociali Roberto Ussia, che hanno patrocinato l’evento appoggiando subito il nostro progetto.

E se Barbara e Tiziana, con il loro “Sapore di Rosa” vi sproneranno a non lasciare mai niente di intentato nella vita, io e Francesco vi inviteremo a rispondere alla domanda della nostra “Adele”: mutilante è vivere in coppia o in piena e consapevole solitudine?

Vi aspettiamo!

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La strada che porta a noi

stradaEd eccomi a voi, in questa umida e uggiosa giornata invernale, di quelle che invitano a stare a casa, rassicurati da un tè caldo alla ciliegia (vi piace?). Certo, non tutti possono permetterselo, e da lontano mi arriva il nervosismo dei clacson che impazzano sul raccordo anulare, di sicuro intasato come sempre avviene durante le giornate di pioggia. E allora oggi il mio pensiero va a voi, automobilisti arrabbiati, ma non solo. In effetti il mio pensiero va dirigendosi verso più direzioni, una delle quali è il laboratorio di scrittura creativa che sto tenendo a Roma. Voi che mi seguite da tempo, sapete tutti quanto mi entusiasmi conoscere persone che amano leggere o scrivere, condividere con loro passioni e riflessioni, ascoltare ciò che hanno da insegnarmi anche quando – come in questo caso – la mia veste è quella di insegnante. Ebbene sì, tutti hanno qualcosa da insegnare e la mia piccola grande classe tutta al femminile, è davvero coinvolgente in quanto a entusiasmo e creatività. Si è creato un clima amichevole e allegro, in cui applausi e sorrisi si mescolano all’impegno di tutte ed io sono rimasta sorpresa dal loro scrivere, perché pur trattandosi del primo laboratorio che frequentano, e seppur non essendosi mai messe in gioco prima, rivelano una vena creativa interessante, uno stile personalissimo e una buona tecnica. E credo siano tutte doti che neppure sospettavano di avere!

Ecco, sono queste le rivelazioni che adoro, ma non solo. La loro passione frammista al pudore del farsi leggere, ne rivela una sensibilità e una vivacità intellettuale che non possono non coinvolgere anche me e sono felice di averle conosciute. Presto avrete anche voi l’occasione di leggere alcuni loro brevi scritti sulle pagine di GraphoMania, e sono certa che li apprezzerete, così come apprezzerete l’ironia contagiosa di un nuovo e simpaticissimo personaggio che a breve incontrerete su quelle pagine: si fa chiamare Piperita Patty,  e ci condurrà nel suo surreale quotidiano ricco di buffe situazioni.

E adesso vi lascio alla vostra mattinata di “cose”, invitandovi a seguire sempre quella strada che conduce alla realizzazione dei sogni, piccoli o grandi essi siano. Una strada che porta al rispetto per la nostra essenza, per le nostre inclinazioni naturali, non può essere ignorata e deve sempre essere seguita, senza alcun timore. E allora andate, e che la fortuna vi accompagni!

Un abbraccio.

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