Susanna Trossero

scrittrice

ArgoDiario pagina 3

Ci siamo: è arrivato il sabato tanto atteso, quel 22 aprile ormai passato che segna l’inizio della Fiera del Libro di Iglesias 2023 fondata dall’Associazione ArgoNautilus: come promesso vi racconto ciò che in queste 4 giornate si è susseguito.

Eccoci in tre viaggiare verso la città mineraria, con il programma in mano e le chiacchiere su ciò che ci aspetta: Antonella Serrenti, Argonauta da sempre, mia amica ma anche preziosa collega di scrittura; Marina Leonori, mia allieva del corso di scrittura romano che Argonauta lo è diventata l’anno scorso per passione, e che non riuscirà più a non partecipare alla Fiera. Ed io, che come sapete è con rinnovato entusiasmo che arrivo con le mie fantastiche compagne d’avventura su Piazza Pichi ancor prima delle 9 del mattino.

La Piazza è già un emozionante fermento: vociare, incontri, ragazzi, colore e… l’abbraccio con i fondatori della Fiera, Eleonora Carta e Maurizio Cristella, carico di trepidazione e di autentica emozione. Poi lo staff, le ragazze meravigliose che si danno un gran da fare perché tutto funzioni al meglio… La sensazione è quella di rivedere parte di una famiglia, l’atmosfera è quasi da gita scolastica, ma l’attenzione e la cura perché tutto sia perfetto va ben oltre e si parte!

La prima ospite che incontro è Raffaella Fenoglio, grande foodblogger e scrittrice di testi enogastronomici e narrativa per ragazzi. Ci salutiamo con affetto e simpatia, non poteva mancare in questa edizione, ed è proprio lei ad aprire la VIII edizione della Fiera, con la prima Colazione d’autore. Intervistata da Eleonora Carta ci racconta de “La cucina incantata – le ricette tratte dai film di Hayao Miyazaki”, Trenta Editore. Con la sua consueta grazia e passione, parla dell’indiscusso re dell’animazione giapponese e dei piatti presenti nei suoi film (ne sono stati presi in esame 11), estrapolati e proposti nel libro in tre differenti versioni. Raffaella Fenoglio, in questo intrigante libro la cui parte cinematografica è curata da Francesco Pasqua e Silvia Casini, ha naturalmente lavorato alla parte gastronomica; ne ha raccontato i retroscena e tutto ciò che più l’ha colpita delle ricette e scelte e dell’originalità di questo suo nuovo traguardo, mentre tutti insieme si faceva colazione sulla piazza, in quel taglio informale che rende la presentazione di un libro momento di convivialità.

Nel frattempo, comincia la Masterclass dello scrittore Piergiorgio Pulixi. Lo accolgono i ragazzi del Liceo Scientifico Asproni di Iglesias per la sua “Anatomia di un delitto” che ti certo li entusiasmerà. Da tempo Piergiorgio ha un occhio di riguardo per i giovanissimi, li incontra spesso e per loro ha scritto, creando una bella connessione che si propone di alimentare il piacere della lettura e della scrittura nei ragazzi.

Io devo scappare, sono quasi le 10 e devo raggiungere Renato Troffa e Riccardo Trentin e alla sede di Argonautilus, ma questa è un’altra bellissima storia che tocca intime corde, ve la racconterò alla prossima puntata. Seguitemi, prendo le chiavi della sede e arrivo!

Piergiorgio Pulixi a scuola – Foto Valentino Filmlife
Raffaella Fenoglio – Foto valentino Filmlife
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ArgoDiario: pagina 2

Sono le 11,20, la campanella suona, i banchi si popolano pian piano mentre io passeggio per l’aula salutando i ragazzi e domandandomi – come sempre – se seminerò qualcosa tra loro, se riuscirò ad interessarne qualcuno così come una vita fa successe a me. Stefano Lamorgese è appena andato via insieme alle sue quarte classi, per me sono arrivate le quinte.

Spiego subito che non sono là con la presunzione di trasformarli in scrittori, bensì con il desiderio di restituirgli la bellezza che sta tutt’attorno a ognuno di noi, la capacità di vederla, la voglia di soffermarcisi e di trovare le parole per raccontarla. Ma non solo. Sono là anche per aiutarli a comprendere che la sensibilità non rappresenta soltanto un nemico, qualcosa di scomodo da tenere a bada: è invece un dono. Lo è la capacità di cogliere sfumature che altri non colgono, provare qualcosa osservando gli stati d’animo di chi popola le nostre giornate, lasciarsi incuriosire da stimoli minori e quasi nascosti.

Ho parlato della scrittura come valvola di sfogo, che aiuta proprio i più sensibili a sopravvivere, e che leva potenza al nostro nemico interno. Li ho esortati a non mentire, a consegnare al foglio bianco il nome del loro nemico interno – paura, insicurezza, timidezza, dubbio, vanità, orgoglio – e loro hanno accettato, in forma anonima.

Quando quel nome, così intimo e privato, è stato reso pubblico nella lettura dei foglietti, è emersa l’essenza di tutti quei ragazzi ai quali ho voluto dimostrare che non sono soli, che anche il più arrogante e sicuro di sé della classe o la più bella e vanitosa, combattono la battaglia quotidiana contro la loro parte più scomoda e nascosta.

“Siete tutti qui – ho detto loro indicando il mucchio di tutti quei bigliettini appena letti – e questo dimostra che nessuno di voi è solo, nessuno è meglio dell’altro, nessuno è inferiore a qualcuno. Combattete tutti quella limitante sensazione che rende difficili i rapporti con gli altri: forse, grazie a questi fogli, guarderete gli stessi compagni con altri occhi e con occhi meno indulgenti vi guarderete allo specchio”.

Accettazione, empatia, accoglienza, sospensione del giudizio, capacità di far caso ai disagi altrui rispettandoli, perché la scrittura spinge a guardarsi attorno, a riconoscere in chi incrociamo i disagi esistenziali o l’aspirazione alla felicità. E regala immedesimazione, apertura perché non esiste essere umano che non conosca o non abbia conosciuto entrambe le condizioni: noi siamo gli altri, gli altri siamo noi.

Grazie, ragazzi, per le due ore che mi avete dedicato, per tutti quei foglietti portavoce della vostra intimità che mi avete permesso di portar via in ricordo di voi: spero di avervi aiutato a riscoprire o a non perdere la bellezza del pensiero astratto, così come spero accoglierete la proposta di inviarmi i vostri racconti. Perché se non proverete a proiettare all’esterno quel qualcosa che forse avete dentro, rischiate di perdere un’occasione!

E grazie anche a Eleonora e Maurizio che ogni anno coinvolgono le scuole in progetti che lasciano il segno in tutti noi operatori ancor più che nei ragazzi, dai quali abbiamo sempre da imparare. Sono sicura che Ciro Auriemma, Nicola Dessì, Raffaella Fenoglio, Stefano Lamorgese, Andra Maggi, Livio Milanesio, Nadia Paddeu, GianMarco Parodi, e Piegiorgio Pulixi saranno d’accordo con me (mi scuso se ho dimenticato qualcuno).

E grazie di cuore alla dirigente scolastica, agli insegnanti e al personale tutto – così accogliente e gentile con me – dell’Istituto Baudi di Vesme di Iglesias. Spero avremo l’occasione per rivederci.

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ArgoDiario: pagina 1

Tornare alla vita di ogni giorno dopo aver condiviso le giornate, le ore, le colazioni, i pranzi e le cene con tante persone salutate sei mesi prima e con gli Argonauti tutti, con i nuovi ospiti o tra volti conosciuti ritrovati nel pubblico, e tra strette di mano di chi non si era mai visto prima…

Ci si sente come a fine anno scolastico o dopo una bellissima vacanza, e sebbene la quotidianità di casa risulti sempre la perfetta comfort zone da recuperare, la nostalgia di voci-risate-parole-trepidazioni si fa sentire.

Forse è questa la accezione del termine Saudade di cui parlava Natale Fioretto a teatro (vi racconterò nelle prossime puntate): una sorta di nostalgia che comprende l’accettazione del passato e la fede nel futuro.

L’ottava edizione della Fiera del Libro di Iglesias (22-23-24-25 aprile), nasce nei mesi precedenti, vivendo sia nell’organizzazione che negli eventi del pre-fiera; in particolare si sente che la prima vera giornata è vicina quando cominciano gli impegni con le scuole, e il mio ha preso forma il 21 aprile all’Istituto Baudi di Vesme, dove dovevo tenere una Masterclass per le quinte superiori; desiderava rispondere alla domanda “Scrivere perché” invitando i ragazzi a esternare attraverso la scrittura “il peso della giovinezza”. Sì, avete capito bene, quello che per noi adulti è visto come un dono, per molti ragazzi rappresenta una fase della vita piuttosto problematica, e se noi adulti non lo comprendiamo, allora ragazzi non lo siamo stati mai!

Il mio appuntamento era fissato per le 11,20 ma alle 9,20 – nella stessa aula – le quarte dell’istituto dovevano incontrare il giornalista Rai Stefano Lamorgese, responsabile del Premio per il giornalismo investigativo Morrione dedicato ai giovani under 30, di cui è Vice Presidente.

Eravamo entrambi in largo anticipo e abbiamo preso un caffè con la dirigente scolastica; la conversazione che ne è scaturita è stata interessante, al punto che quasi non ci siamo resi conto dell’ora!

Ho avuto il piacere di introdurre la Masterclass di Lamorgese presentandolo ai ragazzi, e tante erano le cose che di lui avrei voluto dir loro. Ci siamo conosciuti alla scorsa edizione della Fiera, il suo curriculum parla da solo e sappiamo oramai tutti che le inchieste e il giornalismo d’assalto sono il suo pane quotidiano, scelta ammirevole, socialmente indispensabile.

Sono rimasta tra gli studenti ad ascoltare anche io, la timidezza e le ritrosie di tutti hanno pian piano fatto un passo indietro, è nata l’interazione, la connessione che è vera bandiera della Fiera tutta, mi sono lasciata trasportare dallo stesso trasporto di Stefano giungendo alla conclusione che c’è tanto da fare e questi incontri sono vitali. Per dirla con le sue parole, “Il giornalismo – tutto: non solo quello d’inchiesta – si fonda su presupposti irrinunciabili che si chiamano: curiosità, attenzione al contesto, desiderio di completezza e sete di verità. Ma ha bisogno di un pubblico per non morire”. Riflettiamoci.

Le 11,20 sono arrivate in un attimo, l’aula si è svuotata, stavano arrivando i miei ragazzi a riempirla di nuovi volti. Stefano ha dimenticato il cappello e le sue parole, rimaste a vagare per tutta la stanza e dentro la mia testa.

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Vivete di passione, siate visionari!

E poi si torna a casa, ovunque casa sia per tutti noi che ci simo ritrovati a condividere l’ottava edizione della Fiera del Libro di Iglesias. I ragazzi, gli insegnati, gli ospiti e lo staff, il pubblico, le istituzioni, i comuni partner e tutta quella rete di supporto del territorio iglesiente a ogni più piccola o grande cosa.

Sì è vero, si torna a casa ma – e non dico banalità – si torna diversi.

In uno dei 4 giorni della Fiera di cui vi racconterò nel mio consueto ArgoDiario, Eleonora Carta – Fondatrice dell’Associazione ArgoNautilus nonché della stessa Fiera – ed io, controllavamo che al Teatro Electra fosse tutto pronto per un evento, e ad un certo punto ci siamo sorrise compiaciute per l’organizzazione che per fortuna procedeva al meglio. In quel momento, io le ho detto che stavo incontrando tanta passione, e che da tanta passione c’è sempre molto da imparare. Eleonora mi ha abbracciata, ma io non lo dicevo per rassicurarla sul suo operato, bensì perché ne ero convinta e in quel momento non ho saputo spiegare ciò che intendevo dire. Desidero farlo adesso, per lei e per tutti voi che mi seguite.

La passione è un potente motore che spinge in una determinata direzione alimentando la volontà di proseguire anche quando qualcosa va storto, o quando si ha paura di commettere errori, o ancor di più quando gli errori ci si parano davanti, giudicanti e indifferenti ai nostri sforzi. Ma per usare le parole di Oriana Fallaci, “Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione”.

Ecco, io alla Fiera del Libro di passione ne ho incontrata davvero tanta, ne ho assorbita, ne sono stata contagiata, e ciò che più mi ha sorpresa è l’essere tornata a casa con nuovi progetti in mente, l’aver tratto ispirazione da eventi, incontri, frasi, scambi, libri, persone. Se scrivete, leggete, o amate chi scrive e legge, credetemi questi sono i luoghi che dovete frequentare perché possiate stimolare creatività e immaginazione. Perché possiate fare manutenzione del vostro “sapere”, rinverdire e alimentare la passione che rende visionari ma che realizza anche le più grandi imprese.

Io l’ho fatto anche quest’anno e qualcosa di nuovo ha in me preso forma… Sul rassicurante divano di casa, mentre vi scrivo, penso a quanti altri luoghi possano diventare “casa” e mi sento più ricca. Sono pronta a raccontarvene le mille ragioni sul mio ArgoDiario, che comincerà subito dopo questo post. Ma nel frattempo, anche a nome di tutto lo staff dell’Associazione ArgoNautilus, desidero ricordarvi che:

“Gli appassionati sollevano il mondo, e gli scettici lo lasciano ricadere”. (Albert Guinon)

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Ci vediamo in classe

La consueta trepidazione mi invade quando si avvicina il momento di parlare con i ragazzi delle scuole. Forse perché non ho dimenticato quel tempo, e ancora oggi ricordo che le parole ricevute dal mondo “adulto” erano importanti per tutti noi, se riuscivano a penetrare le nostre corazze giovanili.

Ecco, questo è ciò che quest’anno vorrei tentare di fare a Iglesias, con la mia MasterClass del 21 aprile al Liceo Linguistico e delle Scienze Umane Baudi di Vesme: penetrare corazze, per mostrare e dimostrare quanto la sensibilità sia un dono da proteggere e non un lato scomodo da nascondere. Inviterò i ragazzi ad esternare attraverso la scrittura il peso della giovinezza: scrivere per sentirsi liberi, per portare all’esterno un dialogo interiore, per imparare a comunicare e rompere la catena del giudizio.

Noi adulti, sottovalutiamo fin troppo spesso i problemi dei ragazzi, e quello che ho definito “peso della giovinezza” potrebbe far storcere il naso in chi vede nel tempo giovanile solo un momento fortunato. Ebbene, non è sempre così, e sarà emozionante per me raccontare ai ragazzi di quella magica arte che è la scrittura, un’arte capace di regalare nuovi occhi e di rendere più leggeri privati fardelli.

La Fiera del libro 2023, per me comincerà con voi e non vedo l’ora di conoscervi.

Ci vediamo il 21 aprile!

Susanna

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