Susanna Trossero

scrittrice

E se la mantide avesse ragione?

on 2 Maggio 2012

Vi capita mai di interessarvi di… insetti? Non solo per evitarli provando per loro istintiva repulsione, o per sterminarli con bombolette spray o vecchie riviste arrotolate: intendo per curiosare nel loro modo di vivere o di esistere. Ci sono delle specie incredibili, il cui ciclo vitale è davvero anomalo. Per esempio, un passo del libro di Patrick Mc Grath, intitolato Grottesco, racconta del ciclo vitale della mosca cavallina (Gastrophilus Equi). E se ogni vita ha un suo senso, la sua qual è?

Depone le uova sui quarti anteriori del cavallo; quando le uova si schiudono, il cavallo a causa dell’irritazione si lecca il pelo e così inghiotte le larve. Queste si nutrono per un anno del rivestimento interno del suo stomaco, poi passano nei suoi escrementi e vengono evacuate. A questo punto si rintanano sottoterra, dove si trasformano in crisalidi e l’intero processo ricomincia daccapo. Immutabile e inutile, dice Mc Grath. E, in effetti, che razza di vita è? Forse dovremmo smettere di lamentarci della nostra…

Poi ci sono i miracoli della natura, e quelli sono davvero tanti.  Avete mai sentito parlare della frase impressa sopra l’entrata della facoltà di ingegneria aereonautica di Cambridge? Dice:

“Considerando l’apertura alare e la frequenza del battito delle ali, rapportate al peso, è scientificamente dimostrato che un coleottero non può volare. Vola soltanto perché non lo sa.”

Mistero!

Poi ci sono i comportamenti poco nobili ma a quanto pare necessari: vogliamo parlare della femmina della mantide religiosa? Questa forte e determinata signorina – il cui nome è stato suggerito dalla posizione delle lunghe zampe anteriori, ripiegate e congiunte come in un atteggiamento di preghiera – decapita il partner dopo l’accoppiamento. In pratica, durante l’unione, lei inizia a divorare il maschio dalla testa! Questa azione non molto romantica, tuttavia non interrompe l’accoppiamento, in quanto i movimenti del maschio sono stimolati dalla soppressione di un gruppo di nervi posto nella testa; sembra che il maschio – più piccolo della femmina – per via di un deficit genetico non sarebbe altrimenti in grado di portare a termine l’accoppiamento e ciò porterebbe la specie all’estinzione. Quindi, la cara femminuccia, ha trovato la soluzione più semplice e pratica, ma soprattutto non condannabile, non trovate? Vi vedo, donne della mia specie, sorridere sornione, li leggo i vostri pensieri…

Ironia a parte, se qualcuno è a conoscenza di altre strane storie sugli insetti, me le racconta? Sono qui come sempre ad aspettarvi alla voce “commenti”.

Un abbraccio

                                                                                                                            Susanna


6 Responses to “E se la mantide avesse ragione?”

  1. Simonetta Porrà ha detto:

    tutto ciò che hai scritto sulla mantide è vero, ma ti sei dimenticata di aggiungere che le proteine ingurgitate durante il famelico rapporto sono indispensabili per la maturazione dei piccoli, ergo la mantide è una mamma premurosa oltre che un’amante fatale!!!!

    • Susanna Trossero ha detto:

      Ciao Simonetta, prezioso contributo per spezzare una lancia in favore della premurosa mamma e per giustificarne azioni cruente 😉
       

  2. Alessandro Abis ha detto:

    “Se ogni vita ha un suo senso…” Questo sarebbe da dimostrare! La ricerca del senso della vita è il più profondo, vasto, importante quesito della storia dell’umanità. Ha portato allo stesso modo all’invenzione delle religioni, a infinite riflessioni filosofiche, allo sviluppo della scienza per migliorare le nostre condizioni di vita e pervade tutta l’arte. Lungi dal trovare la risposta, spesso nel cercarla si è causato più male che bene. Forse bisogna chiedersi se ha un senso, cercare un senso assoluto alla vita o un qualcosa che “le dia” senso. Forse la vita ha senso di per sé? Forse il senso ce lo inventiamo noi liberamente e, proprio perché si tratta di una nostra decisione arbitraria, non vi è motivo di metterla in discussione? La maggior parte dei morti vengono ricordati solo per due, tre generazioni al massimo. Solo pochi nomi sopravvivono nella Storia e anche quelli, per quanto tempo in confronto all’esistenza dell’Universo? A meno di riuscire a trascendere le leggi stesse dell’esistenza fisica, prima o poi la civiltà umana finirà comunque: tutto ciò che abbiamo prodotto svanirà o, il che è equivalente, non vi saranno più occhi per scoprirlo e ammirarlo. A quel punto, quale sarà stata la differenza tra noi e la mosca cavallina?

    Mi ha fatto sorridere la frase citata dall’Università di Cambridge sui coleotteri. Non riesco a decidere se sia ricolma di tracotanza o, viceversa, sia autoironica nei confronti della Scienza. Ovviamente il coleottero può volare, siamo piuttosto noi a non capire il perché. Sarebbe quindi auspicabile cercare di imparare qualcosa dai coleotteri, cari ingegneri aeronautici 🙂

    • Susanna Trossero ha detto:

      Ironia, riflessioni che lasciano il segno, una domanda inquietante che darà fastidio a molti: “A quel punto, quale sarà stata la differenza tra noi e la mosca cavallina?”
      Grazie Alessandro, dare necessariamente una risposta a tutto forse davvero a volte ha fatto più male che bene all’umanità, e so che non ti riferisci necessariamente alle affermazioni degli ingegneri aeronautici…

  3. Gra ha detto:

    Hola  a todos, ¿cómo están?, yo podría contarles algunas curiosidades de uno de los insectos más controvertidos  que tenemos en nuestro planeta, tan  odiado por los alérgicos y amado  por el paladar de unos cuántos  millones de humanos que consumen su  miel; si, así es , yo les voy a contar sobre las rarezas de mi dulce  amiga  la  “Abeja”.
    Como todos saben la colonia de abejas está habitada por tres castas o clases sociales: obreras,zánganos y reina ; ¿les cuento algunas rarezas de la reina?……………..,por ejemplo,  tarda 16 dias en nacer   mientras que las obreras tardan 21 dias y los zánganos 23 ; es alimentada por las obreras no come por si sola ,unicamente consume jalea real,esa sustancia le da energía para poner hasta 2.000 huevos por día y es su exclusiva alimentación, gracias a esta sustancia puede vivir hasta 5 años ,a diferencia de las obreras y zánganos que solo viven 40 días y mueren por agotamiento.
    Otra característica llamativa es su fecundación, realiza un vuelo vertical llamado nupcial en el cual atrae a los zánganos más fuertes ,la van fecundando uno a uno hasta completar una especie de contenedor llamado espermateca y cuando está  repleto  desciende de su vuelo habiéndose cobrado la vida de los zánganos que pueden llegar a  ser  entre 10 y 15.La fecundación de la reina es una sola vez en su vida, lo hace en primavera y la dosis de espermatozoide recibida la administra para toda la vida.
    Yo me pregunto¿ hay alguien que quisiera ser como la reina?…………………………………………………………………….
    También podría contarles un detalle llamativo,la abeja que habita en Italia se llama ” Apis mellífera ligústica” y es una de las más buscada en mi país ( Argentina)  por sus características genéticas , las cuales son: su buena reproducción,su gran adaptación a los cambios climáticos y su excelente comportamiento son mansas y apacibles.
    ¿ Querremos los seres humanos imitarlas aunque sea en ésto?……………………Me encanta éste blog 🙂

    • Susanna Trossero ha detto:

      Le api, il miele, le abitudini dell’Ape Regina, e chissà se noi esseri umani saremmo in grado di imitare simili comportamenti, si domanda Graciela… Anche se ci parla di tutto questo nella sua lingua, il suo commento è comunque comprensibile e rivela il un grande amore e rispetto per la natura. Mi fa piacere che questo blog sia seguito anche in Argentina e ho scoperto di recente che è arrivato in Scozia, a Chicago e in Australia! Grazie a tutti voi!

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