Susanna Trossero

scrittrice

EroticaMente. Intervista a Susanna Trossero

on 11 Ottobre 2008

Susanna Trossero è autrice del racconto Senilità vincitore del concorso EroticaMente ovvero l’inebriante sapore della vita.

Perché hai partecipato a questo concorso?
Intanto devo dire che sono davvero felice che il mio racconto sia stato così apprezzato, è una gratificazione personale che non ha neppure bisogno di essere spiegata, e se è vero che quando partecipo a un concorso letterario lo faccio un po’ per gioco e un po’ per mettermi alla prova, in questo caso l’ho fatto anche perché intrigata dal tema proposto: l’erotismo. Ho scritto spesso di questo vento ora impaziente ora delicato che ci scompiglia l’esistenza e che prima o poi ci accomuna tutti, dunque ho apprezzato l’idea trovandola stimolante. Io scrivo per il desiderio di vivere tante vite, di poter essere chiunque e di trovarmi protagonista delle più disparate situazioni, anche impossibili o surreali; grazie alla penna non esiste luogo o condizione in cui io possa sentirmi in terra straniera. Credo dunque che sia la scrittura la vera libertà, quella totale.

Nel bando di concorso si lasciava spazio all’eros in tutte le sue forme e ho colto l’occasione per lanciare un messaggio attraverso una storia che parla di anziani, poiché difficilmente li si associa ad un tema del genere; l’erotismo nasce nella mente, dunque muore soltanto quando viene meno la fantasia, indipendentemente dall’età.

Cosa significa per te eros?
Tutto ciò che è concreto, tangibile, visibile ad occhio nudo grazie a contorni netti, ha un nome o una definizione che gli appartiene o che lo rende riconoscibile, dunque è semplice da spiegare o possibile da catalogare. L’eros invece è per me qualcosa di così meravigliosamente astratto e soggettivo, di così legato ai sensi, che trovo limitante usare una parola per definirlo. Sono le sensazioni a parlare, la fantasia, una mescolanza di presente da vivere e passato da cui attingere, per cui trovi l’eros nella forza di un ricordo o in una immagine del presente che niente ha di esplicito, in una sfumatura o magari in un profumo che ti provoca accattivanti pensieri. Credo che l’eros tragga la sua forza proprio dal fatto che stimola l’immaginazione attraverso un qualcosa di vago a cui è la mente a dare voce. L’eros siamo noi, è il nostro personale e profondo modo di “guardare” e di “sentire”, è la nostra immaginazione. E, per fortuna, non è strettamente legato a severi e fuorvianti canoni estetici né a schemi superficiali.

Secondo te che valenza si dà all’eros nella vita di tutti i giorni?
È innegabile che l’eros possieda una sua forza, anche se, trattandosi più di un impatto momentaneo che di una costante, si può ingenuamente pensare che una “cosa” così astratta difficilmente possa farla da padrone o influenzarci; in realtà secondo me, ci spinge spesso in strane direzioni che molti di noi, almeno una volta nella vita, hanno conosciuto. Il che può essere una grande fortuna o… una condanna.

Perché, che ci piaccia o no ammetterlo a noi stessi o raccontarlo ad altri, la ragione ci guida sempre un attimo in ritardo.

intervista tratta da GraphoMania

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