Susanna Trossero

scrittrice

Esperienza culinaria o pentimento?

on 28 Aprile 2022

Effetti armonici, belli da vedere e da fotografare, cibi e colori che dipingono il piatto: gli chef stellati ci insegnano a presentare e impiattare in modo tale che a mangiare cominciamo usando gli occhi ed è con questi che diamo il primo morso.

Esaltare le pietanze incantandoci prima ancora di conquistarci con il gusto, è di certo un’arte, nondimeno da tempo mi sto rendendo conto che questa filosofia dell’arte nella presentazione va a braccetto con il… digiuno! Sarà capitato anche a voi di andare al ristorante e restare colpiti dall’effetto creato dal raviolo sul grande piatto bianco macchiato da pennellate di decorazioni e splendidi accostamenti di colore, dall’uso di petali e salsine o creme, foglioline o grani di questo e quello. Ma, a conti fatti, tra rametti, ciuffetti e gocce, il raviolo è uno, al centro del piatto. Uno. E, quel meraviglioso primo piatto, costa una fortuna. Perché dietro tanto minimalismo c’è arte, attento studio delle forme, maestria delle sfumature: il piatto non è semplice contenitore ma supporto, parte integrante di effetti cromatici, di esperienze sensoriali!

Fiori eduli, polveri colorate di ortaggi, scenografie e guarnizioni, purè variopinti, emulsioni e glasse: saranno loro a presentare il cibo, posandosi con grazia sul piatto di porcellana rigorosamente bianco e visibile. Visibile. Non un primitivo e disadorno contenitore sepolto dal cibo. Quindi, se i rigatoni alla cenere saranno tre di numero, non lamentatevi perché gli spazi vuoti sono importanti e la parsimonia paga.

In fondo si tratta di una esperienza, non di un pranzo al ristorante, non siate così rozzi.

E quando, una volta tornati a casa, lo stomaco brontolerà nel silenzio della vostra camera da letto, alzatevi in piena notte senza sentirvi in imbarazzo: in frigo troverete di certo qualche avanzo cucinato da mamma il giorno prima. Quella mamma che ci mette all’ingrasso ogni volta che dice “ho preparato due cosette” e che non ha mai sentito parlare di parsimonia in cucina.

Per pentirsi, ci sarà tempo.


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