Siete pronti a salutare l’estate e a lasciare la montagna, le capitali europee o i luoghi più lontani, e a restituire il silenzio alle spiagge? Si torna alla “normalità” con qualche buon proposito in più, desideri e progetti per una vita migliore o più a misura di ognuno di noi. Settembre, il nuovo anno, il lunedì, non servono forse a questo? A sperare in qualcosa dei nuovo, o nella scossa decisiva, o ancora nell’occasione da non perdere, in memoria di tutte quelle perdute.
Augurandovi tutto il nuovo che sognate, saluto questo nuovo inizio con un brano tratto dal mio romanzo Adele, con il quale presto riprenderemo gli incontri e le presentazioni, confidando nella vostra affettuosa presenza…
“Il ricordo si annida nel ticchettio di una sveglia, tra poesie di un tascabile il cui prezzo è ancora espresso in lire, tra le rose di un plaid infeltrito così duro a morire o di una sedia che ha quasi il doppio dei miei anni… Perché il ricordo è vecchio, ma mai vecchiume, e tintinna di gettoni telefonici, di sussurri da grandi, di risate di bambini…
È crudele, il ricordo, perché ti bacia con quel bello che non torna così come invece fanno le stagioni o come chi ti ama…
Lui no, il bello andato non torna. Freme, vibra, accarezza, strattona attraverso il ricordo e ti dice “io c’ero”, mentre è estate, poi inverno, poi ancora estate e tutto è ancora bello ma non quel bello di quella volta là, quando ignaro mangiasti pane e uva con tuo padre tra chiodi e martello, e il sole rendeva ambrate le cose laggiù, molto più lontano del presente.”
Susanna Trossero – Francesco Tassiello, Adele, Graphe.it