“Eppure, nel guardarlo vivere, mi domando: uomini e donne sono davvero fatti per stare insieme e percorrere uniti la stessa strada?
Ce l’hanno insegnato, ma è anche un fatto di riproduzione della specie! In realtà, se non ci fosse il rischio di una estinzione, noi saremmo ancora irrimediabilmente attratti l’un l’altro? Ciò che oggi è per tutti la normalità, diverrebbe forse l’eccezione? Con chi riesco io a confrontarmi meglio e intimamente, chi comprendo con uno sguardo e senza mai aprir bocca, con chi non devo dilungarmi con inutili parole o spiegazioni, con chi quella grande istintiva empatia, quella condivisione di astratte sensazioni, quella sciocca ilarità e quella profondità di pensiero… con chi le più belle lacrime o quell’indolente far nulla durante i pomeriggi invernali sul divano, davanti a fumanti tazze di tè… Un’amica. Sempre un’amica. Per sempre o di passaggio, tutte ne abbiamo una o l’abbiamo avuta. E, per le elette, addirittura più di una. Sostituita in seguito o rimasta insostituibile punto fermo in un avvicendarsi di nomi e volti.
Ma le donne stanno bene con le donne. Ed è innegabile che gli uomini si confrontino meglio tra loro perché possano liberamente vivere in superficie, così come gli aggrada. Niente domande né introspezioni, minor carico possibile, pochi rancori, il passato nel cassetto, eccezion fatta per goliardici ricordi da rispolverare in compagnia di una birra.
Possiamo definirci due rette parallele che si vivono accanto senza mai incontrarsi veramente?
Noi, le donne che fanno domande a scopo relazionale, cercando di capire. Loro, gli uomini che domandano a scopo informativo…”
Brano tratto dal mio romanzo Adele – Graphe.it Edizioni