Susanna Trossero

scrittrice

Un’epoca senza te

on 15 Novembre 2018

Un’epoca non è lunga cent’anni.

Non se ne conosce la durata esatta; è un tempo che comincia in sordina, si sviluppa circondandosi di caratteristiche che lo rappresentano, che forse lasceranno il segno in qualcuno e in qualcosa, ripetendosi fino alla sua conclusione in modo del tutto naturale.

Ebbene, con te, è finita un’epoca.

L’epoca dell’ossessiva consultazione del meteo in tv: farà troppo caldo per lui? Non facciamogli mai mancare punti di ristoro, acqua fresca e pulita.

Farà troppo freddo? Una cuccia accogliente, morbida, al riparo dalle notti invernali o dalle improvvise tempeste di vento.

Pioverà? Oh no, la pioggia no, lui a volte resta immobile sul vialetto mentre l’umido scroscio lo ricopre, e solo troppo tardi – quando è oramai fradicio – quell’atto di ribellione provoca la contrariata fuga.

No, la pioggia no. Lui non si lascia asciugare e noi, facendolo comunque per salvaguardarlo da raffreddori, rimediamo qualche nuova cicatrice: le mani, un campo di battaglia.

La primavera sì! Lucertole da importunare, asfalto caldo sul quale rotolare beato, moschini da inseguire, lunghe pennichelle, notti da girovago.

Con te, è finita un’epoca.

L’epoca del primo pensiero al risveglio: portarti la colazione era priorità assoluta e priorità era che tu pranzassi o cenassi prima di me, o sedersi a tavola pareva un atto di egoismo.

L’ultimo pensiero alla sera: se dormivi, dove e per quanto tempo? Venirti a cercare nel cuore della notte per accertarsi che tu fossi tranquillo in cuccia, o magari all’alba, era un fatto naturale per noi, quando il freddo si faceva pungente.

Con te, è finita un’epoca.

L’epoca delle rassicurazioni durante i botti di Capodanno, portandoti dentro casa di un’altra tua amica umana, laddove ti arrabbiavi perché venivi rinchiuso, tu così libero, mentre fuori scoppiava quella stupida e insulsa guerra ad annunciare un nuovo anno. Un nuovo anno che sempre cominciavi dapprima tremante, poi borbottando contrariato.

L’epoca di uscite e partenze organizzate: pensi tu alla pappa? Lo porti tu a letto? E tu lo porti in cuccia se piove?

Dei messaggi sul telefonino per restare in contatto tra noi mamme adottive.

L’epoca dei consulti con l’amico – il caro, insostituibile Amico – veterinario, che tante volte ti ha rimesso in sesto e che ti ha regalato la tappa della vecchiaia, non raggiungibile per tutti. Non ci sono parole per ringraziarlo…

L’epoca dei mille occhi alla finestra, per proteggerti da qualche infido personaggio che pareva infastidito dall’amore che ti circondava.

In ogni storia, in ogni epoca appunto, c’è qualcuno i cui limiti parlano da soli, ma ciò non ti ha impedito di procedere passo dopo passo, spedito e caparbio.

Sì, un’epoca è finita: la tua, la nostra con te, quella di tutti noi che ti abbiamo seguito in quella calda e organizzata gestione comune, durante la quale ho fatto in modo che tutti si abituassero a chiamarti con un unico nome, Ciccio.

E, in questa nuova epoca che senza di te comincia, tre pensieri mi confortano:

  • aver contribuito a darti una buona vita, in cui niente ti mancasse perché fosse lunga e felice;
  • aver rispettato il tuo bisogno di libertà lasciandoti vivere da vero felino, senza snaturarti;
  • aver saputo – infine – che ci hai lasciati all’improvviso, senza lunghe agonie, a ben 16 anni di età, dopo una giornata come le altre di passeggiate, pennichelle e sano incredibile appetito.

Buona notte Ciccio, indimenticabile Highlander di un quartiere romano di periferia.


12 Responses to “Un’epoca senza te”

  1. giorgia ha detto:

    Meravigliosoooooooo!degno per Ciccio,amore nostro.?

  2. Filippo ha detto:

    Ho sempre pensato che prima o poi ti avrei conosciuto… Ti ho voluto TANTO BENE anche a distanza, ciao Amico mio!
    Bacio grande Susy.

    • susanna trossero ha detto:

      Filippo caro, vorrei tanto che tutti coloro che – come te – dedicano la vita a curare gli animali, lo facessero con la stessa passione e umanità!
      Un grazie di vero cuore.

  3. Mirela ha detto:

    Ai fatto veramente tutto per lui e l’hai sempre saputo circondare d’amore!

    • susanna trossero ha detto:

      grazie Mirela, ma anche tu te ne sei preoccupata molto spesso, e hai fatto parte di tutti coloro che il 13 si sono riuniti per salutarlo un’ultima volta… Grazie!

  4. Zia Gra ha detto:

    La noticia de tu partida hizo que mis lagrimas brotaran igual que cuando era niña,el amor que recibiste alimento la libertad de tus días romanos,amigo emperador fue un honor haberte conocido,muchas veces sentí que eras un perro, pero tu mirada penetrante y tu caminar gimnástico disipaba cualquier duda.
    Siempre las habladurías han pasado de generación en generación registrando la cantidad de vidas,yo creo Ciccio que tu viviste todas las que quisiste y si queda alguna mas que sea en mi Argentina.
    Mammi Susy lo has hecho feliz….

    • susanna trossero ha detto:

      Gracias mi querida, es maravilloso saber que nuestro Ciccio tenia amigos tambien en llugares lejanos como el Argentina! Tu tienes video de ello y mi deseo es que tu pones esto en You Tube para compatirlo con nosotros…
      Gracias de tu palabras y de tu carino!

  5. Barbara ha detto:

    Ti ho incontrato sul mio pianerottolo con quel dentino storto ed in fuori.ti bastavano coccole e cibo.sei sempre stato un dominante.purtroppo hai conosciuto anche persone pessime ma insieme ke abbiamo sconfitte e lasciate nella loro pochezza.ti ricorderò come “capoccione” io così ti chiamavo.dolce vita combattente

    • susanna trossero ha detto:

      Grazie Barbara, sei sempre stata l’unica a riuscire a spazzolarlo per bene senza finire al pronto soccorso!!! 🙂

  6. Eleonora ha detto:

    Ciao Ciccio caro. Ti ho voluto bene da lontano. Per quelle strane coincidenze che legano la vita di anime affini, ti ho sentito vicino a me, quasi ti conoscessi e fossi uno dei miei.
    Mi addolora il pensiero di non poterti più incontrare. Consola però sapere che un giorno saremo di nuovo insieme, tu, i miei gatti passati, e tutti noi. E quel giorno finalmente ti potrò accarezzare.

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