Susanna Trossero

scrittrice

Viva l’Italia!

on 5 Luglio 2014

Quante cose si possono fare o dire, con la scrittura… Impegnative, divertenti, leggere o difficoltose, ma scrivere con passione significa necessità, e non vi è un tempo in cui non si sia stati con la penna in mano, davanti ad un foglio che funge da specchio per la fantasia, la riflessione o per l’introspezione. È un tempo in cui sto trascurando questo blog, punto di incontro con voi che mi seguite, e confido nella vostra comprensione: in estate si diventa più buoni perché il caldo leva le energie!

La ragione della mia assenza, sta nel fatto che in questo momento mi sto occupando dei testi per un documentario il cui tema ci riguarda tutti: la crisi del nostro paese, le vittime che miete purtroppo non solo sul piano economico, visto che i dati parlano chiaro: soltanto nel 2013, ben 149 lavoratori (imprenditori o ex dipendenti) hanno urlato la loro disperazione nel silenzioso ultimo gesto, diventando un dato statistico. E lo Stato che fa davanti ai suicidi, alle piccole imprese artigiane che scompaiono di giorno in giorno, alle aziende che chiudono, con Equitalia che incombe mentre i padri di famiglia perdono tutto, e i giovani disoccupati si ritrovano senza alcuna prospettiva…

Suicidi di massa, omicidi di Stato

Questo documentario-denuncia, dal titolo (provvisorio) “Suicidi di massa, omicidi di Stato”, vuole impedire la spersonalizzazione delle vittime e dar voce alle loro storie restituendogli nome e dignità, raccontando senza bavagli la situazione attuale che ci vede tutti coinvolti e amareggiati.

Le riprese sono cominciate e il progetto ha preso forma concreta. L’idea, i testi e le musiche sono di Fabio Mazza, la conduttrice è la bravissima Giovanna Cappuccio, ed io – come vi ho detto – curo i testi; esiste anche una pagina fb al riguardo, che spero vorrete visitare.

Stiamo incontrando persone e realtà che mai potrebbero lasciare indifferenti, ma ci scontriamo anche con i paradossi di questa nostra Italia della quale spesso ci si dovrebbe vergognare piuttosto che andarne fieri, ed è amaro constatarlo, destabilizzante toccarlo con mano…

Prima di lasciarvi, vorrei aggiungere che questo non è l’unico progetto che mi riguarda in questa capricciosa estate, ma si tratta di un’altra storia che vi racconterò nei prossimi giorni.

Vi aspetto qui!


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