Susanna Trossero

scrittrice

ArgoDiario, pagina 9

on 6 Giugno 2023

Siamo ancora alla seconda giornata della Fiera del Libro di Iglesias, domenica 23 aprile, ma già si riflette su ciò che sta per diventare passato e che è ancora qui con noi, nelle nostre menti. Si chiama “effetto fiera”: una conseguenza? un arricchimento? Un risveglio coinvolgente? Un modo diverso di pensare, forse, perché ascoltare le parole degli ospiti crea una cassa di risonanza, mette in moto qualcosa. Nel pomeriggio, quando ci si rilassa tutti insieme in attesa di nuovi eventi, ognuno si esprime su chi o cosa lo ha colpito, e si condividono gli effetti delle esperienze altrui che in noi “ascoltatori” si sono insinuate.

Io per esempio, ripenso a Massimo Lumini, quando ieri ha detto che “l’uomo, se vuole avere un equilibrio con la Terra, deve averlo di tipo dinamico. La Natura è denti e sangue, una catena alimentare in cui ognuno è carne dell’altro, eppure dà vita a un enorme equilibrio eco dinamico: produce zero rifiuti perché abile nel riciclare, mutante si adatta”. Ecco ciò che l’uomo non è, ecco perché è un essere che davanti alla natura dovrebbe chinarsi, e se in movimento dovrebbe farlo in punta di piedi.

Ad ascoltarlo, Lumini, ho compreso come abbia fatto, in una piccola scuola di campagna, a compiere una sorta di metamorfosi negli studenti, trasformandoli in ricercatori. L’ambizione del suo progetto non finalizzato al voto o al fare cultura, mi ha scavato qualcosa di bello dentro che cancella prepotentemente ciò che tutt’attorno si dice dei ragazzi, sbattendo in faccia a noi adulti che quando inattivi o svogliati, forse sono il prodotto proprio dell’adulta incapacità di stimolarli.

Quando Mirko Campochiari, al Teatro Electra, ci regala il suo punto di vista sulle mappe, si ricomincia con nuovi pensieri, o con un modo nuovo di affrontare anche quelli vecchi. Storico Militare e Analista Militare, sul suo canale Youtube Parabellum analizza quotidianamente la situazione della guerra in corso, e nel pomeriggio di questa domenica così densa, si presenta al pubblico con le Mappe del conflitto.

Alle 18, su piazza Pichi, Alosha ci commuove ancora una volta con una terribile storia di mafia che merita d’essere ricordata. Annalisa, è il titolo del racconto di Rosario Russo, il quale ha dato voce e spazio a una ragazza come tante, che ha perso la vita per mano di chi la vita non la meritava… Annalisa, su quella piazza, era con tutti noi, in noi, mentre nel silenzio rispettoso ne rivivevamo la storia grazie ad Alosha e a Rosario.

Poi, Roberto Mandracchia e Fabio Stassi, ci dilettano con il libro “Don Chisciotte in Sicilia” (Minimum Fax).

In qualche modo, Mandracchia con il suo Don Chisciotte contribuisce a creare nuove mappe per una Sicilia diversa, dove ancora si sogna, ci si diverte, ci si sente liberi di volare con la fantasia e di scrivere con il sorriso. Non c’è vera cupezza, nelle sue nuove mappe, e ci regala la possibilità di credere che riportare il senso vero della parola “giustizia” in una terra come la Sicilia spesso avara di riscatti, si può. E perfetto risulta Fabio Stassi nell’affiancarlo, rendendo la conclusione di questa seconda giornata, bellissima.

Prima di andare, ho il piacere di rivedere l’autore e Direttore artistico di Elba Book Festival: siamo entrambi amici e autori della Graphe.it!


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