Susanna Trossero

scrittrice

Belli o brutti, libri sono!

on 13 Agosto 2017

LibreriaHo uno strano rapporto, con i libri, lo ammetto. Al di là del gusto per una storia che pare scritta apposta per me, finisco per attaccarmi morbosamente anche a quei libri che non mi sono piaciuti. Alla fin fine, c’è quello che prediligo e a cui sono affezionata (come capita a tutti i lettori), ma poi è anche all’oggetto che mi lego indissolubilmente, altrimenti come spiegare l’impossibilità di liberarmi di tutti quei titoli che in me non hanno lasciato alcun segno?

A volte, mi posiziono come un soldato di fronte alla mia libreria: pronta all’attacco, decido che posso finalmente regalare qualcosa facendo un po’ di spazio a nuovi arrivati, e così comincio una cernita dapprima convinta ma poi… In un attimo tutto cambia e trovo delle giuste motivazioni perché restino là dove già sono: questo no, me lo ha regalato una persona cara; questo no, mi ricorda un momento particolare della mia vita; questo no, ci ho riso su con un’amica; no, neppure questo, può servirmi come esempio di libro mal scritto nei miei corsi di scrittura narrativa. E quest’altro? No, ci ho lavorato troppo per recensirlo, impossibile darlo via!

Insomma, non se ne fa più niente. Li tocco, li sfoglio, li annuso, a volte li abbraccio, poi tornano al loro posto e cominciano le doppie file.

Improbabile privarmene: belli o brutti, libri sono!

Bastasse questo, sarebbe alla fine un problema di organizzazione ma… Li vado pure a scovare altrove!

Giorni fa, per esempio, sono passata davanti ai cassonetti della spazzatura del mio quartiere, ho buttato via il sacchetto di rifiuti e abbassando lo sguardo ho visto – abbandonata per terra – una busta semiaperta stracolma di libri! Sì, libri. Non mi importava se tra loro ci potessero essere elenchi del telefono o depliant di chissà che: ero troppo felice! Avete presente – nei film d’avventura – il ritrovamento di un tesoro? Stessa emozione.

A casa, ho vuotato la busta: di elenchi telefonici ve n’erano davvero (e mi è scappato da ridere per la mia ingordigia), ma tra tanta carta da mettere nel contenitore adatto al riciclo ho trovato qualcosa che reputo prezioso: non uno, ma quattro libri. Un testo che racconta dei Promessi Sposi in modo insolito, con approfondimenti, aneddoti, e inviti alla riscrittura di alcune parti o a nuove personali caratterizzazioni dei personaggi, completo di dvd. Un altro costruito nello stesso modo, ma sulla Divina Commedia, anche lui con dvd ancora sigillato. Poi un interessante testo per imparare lo spagnolo, e la versione inglese di un libro di Emily Dickinson. Ora coprono altri miei libri, in quella doppia fila di cui sopra, e ho chiesto loro scusa per la fine ingloriosa che stavano per fare. Forse, proprio per questo, li amerò particolarmente.

Da ieri, sto approfondendo I Promessi Sposi con un interesse di certo maggiore rispetto a quello dei tempi della scuola, e mi divertirò a raccogliere l’invito di riscrittura di alcune parti. Forse, dopo questo, sarà la volta de La Divina Commedia, perché no.

Non buttate via i libri… Dategli una nuova famiglia, ce n’è sempre una, sappiatelo! E se poi non la trovate… beh, cercatemi!


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