Susanna Trossero

scrittrice

Chi è davvero l’Uomo?

on 11 Gennaio 2015

Susanna Trossero

Capita, a volte, di provare la netta sensazione d’essere fuori luogo. Fuori luogo in un contesto, in una banalissima cena, in una cerchia di persone, in una città addirittura e poi ancora, ancora più in là. La sensazione è quella di essere precipitata dall’alto (non per superiorità, bensì perché il precipitare presuppone un tragitto dall’alto verso il basso), d’essere piovuta da chissà dove in un luogo alieno, in un mondo sconosciuto che ci è totalmente estraneo.

La lucidità mentale, la razionalità, spingono di solito verso una severa diagnosi: “sono io che ho qualcosa che non va”. Ma è davvero così?

Ieri leggevo di rapine a bizzeffe, compiute indistintamente da italiani, zingari, romeni, indiani, egiziani, tutti, nessuno escluso. E di anziani pensionati sui quali accanirsi a calci e pugni perché rubargli quei quattro soldi dal cassetto del comò non basta. Ad andare oltre, si va alle 8.000 denunce raccolte nel 2014 per reati di bullismo, o alla scoperta di 1.745 siti di pedofili, con 428 denunce e 38 arresti. E, ad uscire di “casa” si vola nel terrore e nell’orrore a Parigi, o in Siria, o in Nigeria dove una quindicenne si è fatta esplodere in un mercato.

È un tempo, questo, in cui l’ottimismo non è di casa: mi confonde l’uomo, che tuttavia non è cambiato… Basta prendere un libro di storia, di qualunque epoca, per capirlo.

Ho il cuore gonfio, i pensieri avvolti da una nube. Tutto passa, sempre e comunque, ma le perplessità restano, sulla nostra vera natura. Una volta, da bambina, chiesi a mio padre: “Che cosa è la guerra?”

Aveva la terza elementare, mio padre; un uomo semplice, dalle risposte semplici eppure perfettamente calzanti: “La guerra – rispose – è quando io sto bene in un posto e qualcuno pensa di prenderselo con le buone o con le cattive, cacciandomi. Oppure è quando io ho qualcosa e altri decidono che la vogliono per loro.” Spiegazione mai dimenticata e molto più efficace di quelle lette o avute in età adulta.

Adesso, se lui fosse ancora qui, gli chiederei “Papà, ma chi è davvero l’uomo?”

Chissà che cosa mi risponderebbe.


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