Rieccomi a voi, come promesso, con la consueta “cronaca” delle mie presentazioni. So di ripetermi, ma resto sempre e comunque affascinata da voi tutti, voi lettori intendo, che date sempre un nuovo sapore ai miei libri con la vostra presenza e i vostri interventi. Ho conosciuto a Carbonia l’associazione culturale Le città invisibili e ne sono rimasta colpita: l’entusiasmo e la passione per la letteratura con loro è di casa e l’atmosfera così amichevole che pare di essere a cena con amici. Luigi Fiabane, ottimo relatore, ha parlato del mio scrivere in modo molto lusinghiero (e mi ha regalato un suo libro che non vedo l’ora di leggere: Il vello d’oro) e Alessandro Spissu ci ha deliziato con musiche che accarezzavano in sottofondo le letture. Nessuno voleva più lasciare il locale e a mezzanotte ancora si parlava di noi, di musica, di libri e si commentava il mio scrivere. L’efficace interpretazione dei miei testi da parte di Simonetta Lisci, è stata in questa occasione affiancata dal giovane Federico ed entrambi hanno reso la mia scrittura più bella!
Si è creato in questo periodo una sorta di fedele staff fatto di sole donne che mi segue ovunque ed è fantastico essere affiancati da tanto entusiasmo. Abbiamo attraversato la Sardegna insieme e Olbia ci ha bene accolti, tra mimose e piccolo buffet di benvenuto. Qui, il mio relatore Tommaso Corradini mi ha provocata con domande intelligenti che hanno anche divertito il pubblico, rendendo il contesto piacevolissimo.
Tra i partecipanti alla serata, ho conosciuto Pietro Pinna, giovane poeta disabile impossibilitato anche a parlare, che ha trovato un modo bellissimo per aprirsi con gli altri attraverso i suoi versi. È stato bellissimo averlo tra noi. Adesso, tra i miei libri, c’è anche il suo prezioso Le parole negate, una raccolta che dimostra quanto possa dire anche chi non può usare la voce.
Non piangere mai
perché c’è chi come me
vive del tuo sorriso
ha scritto Pietro.
Ogni volta si rinnova per me il miracolo del contatto umano e la scoperta di quanto possa fare la scrittura. Spero che tutti coloro che presentano i loro libri, sappiano di cosa sto parlando…
Mentre andavo via dall’Hotel Melià, un gruppetto di persone discutevano animatamente del mio racconto La stanza, chiedendosi il perché del gesto estremo della protagonista. Un coinvolgimento che mi ha gratificata enormemente, credetemi.
Ovunque scambio di mail e la promessa di restare in contatto. Non una promessa dettata dal coinvolgimento del momento, no. Perché, appena rientrata a Roma, le mail erano già arrivate: tante, affettuose, calde come un abbraccio. E continuano ad arrivare!
Non ho parole e un grazie è davvero riduttivo.
A presto, amici miei!
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