Susanna Trossero

scrittrice

Amari naufragi

on 24 Gennaio 2012

Giornate di sole e di brina, di pensieri confusi su ciò che circonda ilo nostro tempo, di inquietanti notizie su ciò che stiamo diventando…

Non avevo mai sentito di un comandante che abbandona la SUA nave che affonda, il SUO equipaggio, i SUOI passeggeri. In nome di questa amara notizia e di tante altre che ci raggiungono quotidianamente, c’è da chiederselo, cosa stiamo diventando.

Ma… mi piace vedere – e farvi vedere – quel che ancora siamo. E voglio pensare che siamo quel disperso che ha preferito lasciare a un ragazzino sconosciuto, il suo posto sulla scialuppa che già occupava, pronto a raggiungere la terra ferma. Di questo eroe non si hanno tracce, e non se ne avranno più, inghiottito dall’acqua gelida o forse perduto in qualche angolo sommerso della nave. Voglio pensare che siamo quel commissario di bordo, che tanta gente ha salvato rischiando la sua stessa vita, e che in nome di questo è rimasto intrappolato per ben trentasei ore dentro la gigantesca imbarcazione morente. E voglio pensare che siamo tutti coloro sull’isola hanno ceduto i loro vestiti caldi e il loro cibo per accogliere i primi naufraghi, e che resteranno nei ricordi dei sopravvissuti.

Perché niente altro ha importanza né è degno di lunghe trasmissioni televisive (che sia la legge a destinare ad altro genere di persona ciò che merita, senza sconti). Niente dovrebbe avere più visibilità dell’anima ancora intatta di tutti coloro che spesso non si notano, ma che ancora esistono e ci camminano affianco nella vita di ogni giorno.

In nome di ciò, facciamo in modo di non assuefarci al peggio, perché è il trovarlo normale, il trasformarlo in consuetudine, a rischiare di cambiarci.

Vostra Susanna

3 Responses to “Amari naufragi”

  1. Alessandro Abis ha detto:

    Brava, non c'è altro da dire.

  2. susanna ha detto:

    Grazie Alessandro

  3. Anonymous ha detto:

    Sono parole vere che danno forza, grazie di averle dette con tanta semplicità, invece non si legge altro che il tormentone di moda e i giudizi dei "saputelli"….

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