Susanna Trossero

scrittrice

Diario di viaggio tra le parole: pagina 3

on 12 Ottobre 2022

Il primo pranzo in Fiera, mi sono guardata attorno, ho cominciato a notare il fermento che c’è dietro una organizzazione come questa e l’ho fatto con ammirazione, sentendomi parte di qualcosa di bello, di grande, che di certo crescerà ancora e ancora, perché già da anni sta assumendo una portata interessante e inquantificabile. ArgoNautilus diventa parte di te, se ti immergi nella sua avventura.

Ogni cosa, fin dal primo giorno, risveglia il pensiero. Basta una frase, il soffermarsi in qualcosa, osservare o ascoltare. Alla Masterclass “Tra le righe di un film” di Ciro Auriemma e Nadia Paddeu, ho riflettuto su alcune cose… “Non sempre la riluttanza viene dall’eroe, può venire dal mondo che lo circonda e che gli impedisce di vivere l’avventura”, si è detto. Da quante colpe ci assolve, questa considerazione? Quante di quelle che consideravamo “non scelte” possiamo finalmente perdonarci?

E ancora: “Non scrivi per vendere, scrivi spinto da un’urgenza, quasi volessi tamponare una ferita della quale vuoi raccontare”… Mi piace. Scrivere per noi stessi, per buttar giù zavorre o per osservarci, per vivere ciò che nella realtà non vivremmo mai o per prendere le distanze da ciò che abbiamo vissuto trasformando il tutto in storia. Respirando.

Più tardi, ho conosciuto volto e voce di un grande illustratore e fumettista, Daniele Serra, le cui pennellate parlano da sole. Ha presentato il suo Murder Ballads (Mondadori Oscar), cinque storie nerissime che raccontano sotto forma di graphic novel vicende di cronaca che dall’Inghilterra Medioevale arrivano fino all’Italia del ‘900. Ha lavorato per Stephen King, mio eroe, Clive Barker, J. Landsale, è fumettista e illustratore per Bonelli… Personalmente non dimenticherò mai la lettera che tanti anni fa proprio Sergio Bonelli (che ci ha lasciati nel 2011) mi scrisse: una lettera vera, con il francobollo, nella quale mi esortava a scrivere, scrivere sempre. La conservo come si conserva un bene prezioso, raro, unico e meraviglioso. Un dono che mi ha portato tanta fortuna.

Daniele Serra era accompagnato da Chine Vaganti, fucina di grandi talenti, associazione sarda fondata nel 1999 che sta lasciando un segno importante. E dopo questo incontro ecco l’atteso Dario Fabbri, geopolitico e giornalista che siamo abituati a vedere in tv. Lui dice che la geopolitica non dovrebbe concentrarsi su come noi vorremmo fosse il mondo, sulle ideologie, sui leader, ma su ciò che il mondo è. Ha parlato a lungo, sul palco del teatro, ma nessuno si è accorto del tempo che passava. Ha dato connotati comprensibili a tutti, a questa disciplina: realtà dei fatti, miserie del mondo. Non dobbiamo averne paura ma affrontarle.

Una volta raggiunta la mia camera, stanca ma felice per i tanti incontri, ho capito che la parola legata a ciò che vi ho appena raccontato è “eroe”. L’eroe non deve compiere necessariamente grandi imprese… In realtà è colui che ha il coraggio di sbagliare, di credere in se stesso, di abbracciare il senso di giustizia. Lo dico con le parole di Fabrizio Caramagna: L’eroismo è una condizione di spiritualità dove il sentimento di conservazione della propria vita non è più dominante. Dominano il senso di giustizia, il sacrificio, il bene.

E con questa riflessione, si conclude la prima giornata della Fiera del Libro.

A domani, con il mio Argodiario,

Susanna


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.