Altro tempo è passato sulla mia indolenza davanti alla pagina bianca e luminosa del blog. Altro tempo in cui ho scritto tanto ma altrove trascurandolo, e mi sono ritrovata tra le mani un nuovo romanzo finito che ha riempito di parole e pensieri le lunghe e fredde giornate invernali. La neve su Roma, suggestiva e dispettosa, ha creato atmosfere inaspettate, sorrisi sui bimbi e malinconiche immagini di mendicanti ignorati dai passanti, mentre in tv stupidamente si annunciava “raccomandiamo gli anziani e i senzatetto di non uscire di casa”… Paradossi di una società civile e attenta.
Ancor prima, le foglie cadute hanno fatto il loro lavoro creando nel silenzio stati d’animo perfetti per la scrittura.
Ogni giornata, ogni stagione, ogni momento può essere trasformato in parole, basta osservarlo, annusarlo così come fa un gattino davanti alla più piccola foglia bagnata di rugiada: vi cerca sempre qualcosa di nuovo e a volte pare proprio trovarla.
Solo il tedio possiede il nulla, ma la vita non è tedio e succede sempre qualcosa anche a star dietro ai vetri di casa. Mentre tutti sbraitavano per un parcheggio e si bloccavano nelle vie del centro per via del ghiaccio e della neve, ho avuto la fortuna di veder sbocciare le mie orchidee bianche, giorno dopo giorno. E, in una tersa e fredda mattina, due strani uccelli tropicali d’un verde smeraldo hanno compiuto festose piroette tra gli alberi nudi. Non c’era un alito di vento, era domenica, il silenzio faceva intendere che gli abitanti del quartiere ancora godessero del tepore del letto.
Chissà da dove arrivavano quegli uccelli dalle eleganti piume, chissà che avevano da raccontare.
Un volo, un altro ancora, poi più niente, scomparsi alla vista. Magari li ho soltanto sognati…
E voi, avete sorriso in questo inverno? A dispetto di tutto, di tutti, dei problemi e di ogni negatività? Avete trovato un vostro personale e intimo motivo per farlo? Mi piacerebbe molto che me lo raccontaste o che lo regalaste come raggio di sole a chi invece si è svegliato al mattino sentendosi mendicante e solo – così come a volte accade anche a chi senzatetto non è – lasciandosi andare al timore che niente gli ridarà la primavera.
Un abbraccio
Susanna
Certo trovare un sorriso in questo mio inverno, che inverno è stato portanto oltre tanta neve e freddo anche una coltre nera sulla mia vita che ho sempre immaginata piena di colori che fino a ieri riempivano la mia esistenza.
Ma è vero un sorriso lo trovi sempre o te lo crei.
Nel mio rivangare questo ‘terribile inverno’
l’ho trovato un pomeriggio dopo l’ennesima coiosa nevicata, quando i miei figli 6 e 11 anni, rispettosi mi hanno chiesto se potevano andare a ‘pestare’ un poco la neve in cortile. Dopo averli vestiti abbastanza adeguatamente ricordo i loro occhi eccitati (specialmente quelli di Tommaso)il loro guizzo fuori dalla porta e la volata giù dalle scale per chi faceva prima.
Li ho guardati dalla finestra senza farmi vedere, è stata una gioia vederli giocare,e buttarsi sopra la spessa coltre bianca;quel loro gicare e divertirsi mi ha portato alla mente la mia infanzia quando anche io mi divertivo con i miei amici di cortile ignaro della vita futura come quei due bambini davanti hai miei occhi.
E cosi,io che sono un cuore di burro,dietro a qualche lacrima, un dolce sorriso è fiorito
mi sono sentito fortunato perchè mi avrebbero comunque riemito la vita dandomi la forza di continuare.
Un grazie a Susanna
Grazie a te Fausto, per questo malinconico ma tenero contributo che invita a trovare sempre e comunque un raggio di sole.
Un grazie a te Fausto, per questa immagine di malinconia che per merito dei tuoi bambini si riveste di tenerezza. Conserva l’infazia come un bene prezioso, la tua e la loro: per chi ne ha avuta una calda, il ricordare regala raggi di sole ad ogni stagione.
para mi el invierno es una estación hermosa por sus colores sus vientos nevadas frios, me siento viva alegre, todo brilla a mi alrededor.
muchos cariños
ciao mercedes trossero
argentina
Grazie Mercedes, quanti Trossero in Argentina!
Anche l’inverno può essere colorato dunque!
(entonces tambien el invierno puede ser hermoso y tener colores, gracias!)
Ciao Mercedes, quanti Trossero in Argentina!
é sempre bello scoprire la capacità di colorare ogni stagione, grazie per essere passata di qui!
(me gusta lo que tu escribes y me gustan los colores de tu hermoso envierno)
Certo anche io come te ho avuto il mio momento per sorridere…La prima neve della mia piccola Mavì, vedere lo stupore dei suoi occhi, si guardava intorno cercando di capire come mai quello che fino al giorno prima era un misto di colori, invernali sì, ma pur sempre colori, adesso era tutto di un candido bianco. La guardavo mentre cercava di ritrarre il viso ogni qual volta che un fiocco di neve le andava incontro, magari sfiorando il suo piccolo nasino. Quanta neve, talmente tanta che se l’avessi posata per terra probabilmente l’avrebbe ricoperta interamente. Le strade non ancora visitate dagli spazzaneve danno al paesaggio che ci circonda un che di surreale. Sembra di trovarsi in uno di quei romanzi che da ragazza leggevo di continuo scambiandoli con la mia amica del cuore. Potrebbe avvenire qualunque cosa..ma mi accorgo che ad un certo punto la neve non è più intonsa, alcune piccole impronte hanno lasciato prova del suo passaggio, finalmente lo vedo, un cucciolo di barboncino, bianco come la neve. Cerca invano anche lui di capire cosa sia successo, come lei che ancora non conosce il mondo, non sa che fare, dove trovare riparo. Forse si è perso, mi domando, Come potrebbe essere altrimenti. Li guardo, sono simili, sono ambedue dei cuccioli, anche se di generi diversi. Ad un tratto anche Mavì si accorge della sua discreta presenza ed indicandolo con un ditino dice…Ba-Bau!
I bambini quest’inverno pare proprio abbiano insegnato ai grandi a sorridere nonostante i disagi causati dalla neve! Grazie Frida per questo scorcio in bianco e nero dagli arcobaleni nascosti! Scrivimi ancora.
Que buena oportunidad para encontrar mil y una razones para sonreir en el invierno, ¿no? ;gracias por tu generosidad y ofrecernos un espacio en tu blog.
Si sólo me pongo a pensar en éste invierno próximo a llegar ,puedo hacer un recuento de todo lo proyectado que se cumplirá …..eso espero; como encontrarme con seres queridos,festejar los cumpleaños ,pensar en los regalos adecuados ,concurrir al cine (que mejor que Julio y Agosto para hacerlo) ; como así también despedir a mi hija que se va de viaje de egresados y ver finalmente arreglada mi casa tan querida .
Pero si yo solo pienso con el corazón, no puedo dejar de sentirme rodeada de mis más hermosos recuerdos infantiles que ocurrieron en ésta hermosa estación , el tan respetado señor invierno ; parece que recordar la infancia es contagioso.
Mi primer sonrisa que llega a mi ,comienza recordando a mi abuela tejiendo su echarpe (ponchito) color marrón con muchas rayas al lado de la ventana con la luz del sol calentándola con sus botitas de corderito de oveja en sus pies, pegada a la salamandra ( estufa a leña). Micho mi gato gordo de color gris ceniza dormido casi quemándose; el aroma a eucaliptus que todavía está pegado a mi nariz ,como así también escucho las voces de mis amiguitos del barrio pasándome a buscar para ir a jugar al mejor de los juegos ” trepar árboles y andar en bicicleta “,jajaja.
Teniendo ésto tan guardado en mi corazón,yo no puedo dejar de tener una razón para sonreir en éste invierno tan querido ,en el cual yo he nacido
“parece que recordar la infancia es contagioso” ci dice Graciela, e a giudicare dai commenti a questo post direi che è vero, ricordare l’infanzia è contagioso…
Quanti colori si annidano nel grigiore delle giornate di pioggia, quanti profumi mai dimenticati. E quanti motivi per sorridere. Spero che chi non ne ha trovati passi di qui e si scaldi un poco, in attesa di una primavera un po’ meno indecisa.
Muchas gracias Graciela!
La ragione per cui si supera il “male di vivere” è la stessa vita, la voglia di ricominciare a vivere imparando dagli errori che ti hanno portato a quel “male di vivere”, nella speranza di non ripeterli più………………………….ma noi siamo umani e quindi poichè la perfezione non è di questo mondo, continuiamo talvolta a sbagliare………………… e la vita scorre e tutto si supera e ti trovi in qualche modo una ragione di vita per andare avanti: un figlio, un amore, delle amicizie, la famiglia sino alla fine dei tuoi giorni………….. e anche lì nella speranza che dopo la morte ci sia “un’altra vita”…… per ricominciare.
Rosi
A Rosi un grande abbraccio: il suo è un invito alla speranza sempre e comunque, perchè a cercar bene una ragione per sorridere la si trova sempre. Grazie, passa ancora di qui!
io trovo che ogni stagione abbia il suo fascino e l’inverno non fa eccezione! questa è la stagione del periodo natalizio, che per me conserva, nonostante tutto,la sua magìa ricca di atmosfere, che riportano all’infanzia. io ricordo molto i miei nonni, quando si andava da loro per le vacanze di natale. un’antica casa rurale nell’oristanese, camini di pietra. grandi. ci si sedeva all’interno sulla base, con piccole sedie di paglia intrecciata a mano, per noi bambini. ascoltavamo affascinati i racconti del nonno o dei genitori, nonchè degli zii, di quando erano giovani, della guerra! una casa in pietra, di contadini, modesta, ma per me ricca di misteri, che si dipanavano per le numerose stanze che la componevano! e l’allegria contagiosa, nel ritrovarsi con i parenti emigrati da anni e ormai con le loro famiglie “in continente”. si arrostivano direttamente nelle ceneri i ceci, le fave e le castagne!
salire sul solaio, con il pavimento in legno, i muri in pietra ed il tetto di antiche tegole sarde e canne. lì si conservavano i raccolti dei cereali, i formaggi e gli insaccati fatti in casa. andare nell’orto ad aiutare la nonna a prendere frutta e verdura! l’acqua nel pozzo! andare nel pollaio a cercare le uova calde appena depositate. accarezzare i pulcini appena nati! che gioia per noi bimbi ormai “cittadini”!
e la notte, il freddo che si combatteva sotto così tante coperte, pesanti e tessute artigianalmente in casa, che quasi non ci si poteva muovere. l’acqua in casa non c’era. si andava in cortile o al pozzo, e poi la si riscaldava in enormi calderoni, sul fuoco vivo del camino, per lavarsi o per cucinare!
oggi, quella casa magica è solo un rudere, con il frutteto ormai incolto dove a dispetto di tutto, i limoni e gli aranci continuano a dare generosamente i loro frutti.
mia nonna, indimenticabile, mi è apparsa in sogno con il suo dolce sorriso e, trasmettendomi la sua gioia, ha generato il mio, di sorriso, perchè quella casa vissuta, ricca di affetti di chi non c’è più, ma vivi dentro di me è diventata mia!
grazie inverno! donatella
Che magia, in queste descrizioni di un tempo andato… Che bello raggiungerti laggiù grazie alle tue parole e sorridere con te di tutte quelle piccole ma grandi cose che ti appartengono, e che generosamente hai voluto condividere con noi. Spero mi regalerai ancora porzioni del tuo passato, così rasserenanti per chi ti legge. Grazie a te!
un incontro inaspettato…la tenerezza di un abbraccio…un gioco divertente…la dolcezza di un bacio…il coraggio di inseguire un sogno…la scoperta di un “tesoro”…un fiore che sboccia…il calore del sole…il fascino del mare…uno sguardo innamorato…la vivace risata di un bambino…la magia delle favole…l’allegro scoppiettare del fuoco nel camino…il profumo di un libro… questi, e molti altri, sono stati i miei sorrisi invernali.
Se ho sorriso in questo inverno? Assolutamente si! E’ molto semplice rispondere, per me che sono un essere sorridente. E’ il mio modo di essere e di stare a questo mondo! In me non ci sono stagioni: è sempre tempo di regalare un sorriso e, c’è sempre ( fuori e dentro me) un motivo per farlo. E’ la cosa più spontanea che possiedo, il gioiello più prezioso, l’arma più disarmante! E, se è vero che il sorriso è contagioso vorrei che scoppiasse un’epidemia!!
Buona primavera!
Carissima, leggendo il tuo commento l’ho proprio sentito, il profumo dei gelsomini che accompagna la bella stagione. Ci sono persone che vivono con l’autunno nel cuore, ma tu sei l’immagine della primavera e credo che siano le persone come te a portarne tanta nella vita degli altri. Grazie, torna da queste parti!