Susanna Trossero

scrittrice

Incontrare qualcuno che cambierà il mondo

on 26 Settembre 2022

Ero ancora una bambina quando mio padre mi parlò per la prima volta delle lacrime delle piante: “Quando tagli un ramo, cola giù la resina, vedi? Ecco, queste sono lacrime, l’albero piange perché gli abbiamo fatto del male senza alcuna ragione”, mi disse in una delle nostre tante passeggiate per i boschi in cerca di funghi. Lui mi ha fatto crescere nell’amore per gli animali e per la natura, e ricordo ancora la sua ultima richiesta, in un letto d’ospedale: “apri la finestra, fammi sentire l’odore della pioggia, se potessi uscire andrei a camminare in campagna…”. Il giorno dopo non c’era più.

Crescendo, fin dalle superiori ho sempre sentito la mia amica del cuore parlare degli alberi, della loro bellezza, e mai nessun altro ho sentito farlo con tale enfasi e passione.

Per molto tempo non ho compreso fino in fondo l’importanza delle piante per il nostro vivere, sebbene affascinata dall’argomento, poi ho cominciato a sentire che per esempio ciò che andava dicendo negli anni ’60 mio padre era oggetto di studi, ovvero – detto in maniera meno poetica rispetto all’immagine suggestiva della resina – sono sensibili, comunicano, sebbene non si possa parlare di “cervello” così come noi lo intendiamo.

Come approfondire l’argomento? Non con scetticismo o superficialità, ma aprendoci nell’ascolto di chi con assoluto rigore scientifico studia tutti i fenomeni legati alle piante: Stefano Mancuso, botanico, accademico, saggista; insegna arboricoltura generale e etologia vegetale all’università di Firenze, è membro dell’ Accademia dei Georgofili, membro fondatore della Société internationale pour le signalement et le comportement des plantes nonché direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale.

In fondo, se ci pensiamo bene, le piante si sono adattate a quasi tutti gli ambienti terrestri e marini, ai cambiamenti e alle avversità, sono in grado di difendersi dagli erbivori e dagli insetti predatori. Non hanno un organo paragonabile a un cervello, ma sembrano avere l’equivalente di un “cervello diffuso”, ci ricorda l’accademico Mancuso.

Il quotidiano La Repubblica l’ha inserito tra i venti italiani che potranno migliorare la nostra vita, mentre secondo il New Yorker, questo scienziato cambierà il mondo. Non vorreste ascoltarlo, fargli delle domande, approfondire l’attraente e ancora per molti misterioso tema?

Ebbene, chi nei prossimi giorni sarà nella mia Sardegna, potrà farlo senza pagare alcun biglietto d’ingresso: vi aspetto sabato 1° ottobre, alle 19 a Villamassargia, al Parco “S’Ortu Mannu”, per la lectio magistralis da lui tenuta, che ha titolo “La pianta del mondo” e che fa parte del ricco programma della VII edizione della Fiera del libro di Iglesias.

Non mancate, vi prometto che non ve ne pentirete.


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