Ancora pochi giorni e tutto ciò che luccica tornerà in cantina per lasciare il posto alla “normalità”, mentre i buoni propositi per il 2023 in molti casi verranno dimenticati, lo sappiamo tutti: accade ogni anno.
In fondo è come quando si dice “Da lunedì vado in palestra” o “Lunedì inizio la dieta”. Non siamo bugiardi, siamo spesso ingenui, altre speranzosi, ma il tempo disperde tante cose e noi glielo lasciamo fare per pigrizia.
Quando ero molto giovane, il capodanno era discoteca, bel vestito, tanti amici, movimento, allegria, e nessun pensiero per l’anno che se ne andava né per quello in arrivo. Tutto di me, di noi, era là, dentro la musica e i vestiti acquistati per l’occasione, tra gli amici, in quelle parole urlate per farsi sentire a dispetto dei pezzi assordanti da ballare. Non servivano progetti, contava il momento, la giusta compagnia, la predisposizione alla leggerezza.
Una cosa in me è rimasta la stessa, dai tempi della scuola fino ad oggi che di anni ne ho 61: la bellezza di inaugurare una nuova agenda. Un piccolo delizioso rito che ho compiuto nel silenzio della notte, dopo il baccano della gente per strada, dei botti e dei brindisi. Tutti dormivano, il buio fuori era avvolto da una nebbia fittissima, non un alito di vento, c’eravamo oramai solo io e la mia nuova agenda sulla quale inserire i compleanni importanti, i miei dati, qualche appuntamento già preso per gennaio, indirizzi utili…
Lo so, vi sembra una sciocchezza, ma è qualcosa che compio da tutta la vita, sempre in totale solitudine, sempre la notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, a qualunque ora della notte. E mi piace un sacco, finito il lavoro mi compiaccio addirittura.
Non so come riempirò la nuova agenda, non so se sarà composta di bei giorni, di sogni o vita vera, lei è il futuro e in questo non ho molta voce in capitolo. I fogli sono bianchi e speranzosi, qualche pagina forse timorosa, altre ancora borbottano uno “staremo a vedere”, altre esortano il loro “datti una mossa”.
Io sono qui, pronta ad appuntare pensieri vecchi e nuovi, con la voglia di violare le pagine vergini e odorose di carta nuova di zecca, mentre ancora per un po’ gli alberi di Natale delle case e delle piazze emettono luci magiche o illusorie, con le festività che vanno verso il capolinea.
Tutto è ancora da scrivere, e vi auguro un’agenda da non gettare mai via e da risfogliare nel tempo, pensando “quello sì che è stato un bell’anno”. E sorridendo.
Felice 2023
Susanna
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