Susanna Trossero

scrittrice

Trappole e tentazioni

Saltuariamente, scompaio.

Ebbene sì, la vita d’ogni giorno mi inghiotte e quando ancora sono convinta che sia lunedì è già sabato: c’è qualcosa di inquietante, nel lunedì… Mai bene accolto se ne va zitto zitto portandosi però dietro tutti i giorni della settimana. Avrei molto da dire su questo giorno d’inizio, ma lo farò a tempo debito, in modo forse inconsueto. Sembra una minaccia ma forse è una promessa!

Insomma, quando penso “domani torno in rete, scrivo sul mio blog, curo un po’ di più le mie pagine facebook”, finisce che quel “domani” mi sfugge e il silenzio si prolunga. Le normali incombenze quotidiane, la vita privata, e poi la scuola di scrittura, i libri da leggere e recensire, un mio progetto da portare avanti, qualche seccatura come una capatina dal dentista o il computer che va in tilt, ed ecco che il tempo sfugge dalle mani trasformando ogni cosa e momento in “ieri”. Difficile anche fare una telefonata.

Invidio quelle persone che tutto sanno seguire, che nulla lasciano indietro, che non trascurano gli amici e magari gli avanza anche qualche spazietto vuoto inaspettato.

Organizzazione, si chiama.

Ma voi, voi che passate di qui, spero tanto mi vorrete bene anche così e manterrete la voglia di leggere le mie riflessioni.

In questo periodo di tempo nemico, non sono mancate belle occasioni legate alle persone. Già, le persone. Mi ritengo fortunata, perché ne incontro spesso interessanti e piacevoli proprio mentre tutti si lamentano di quanto è brutta la gente.

Bukowski ha detto che “la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto”.Non so se lo dicesse con ironia, io facendo mia questa frase la rivesto di ammirazione. Perché le persone che incontro, generano storie suggestive che mi affascinano.

Amo osservare la passione da narratori dei miei allievi, capaci di discutere per difendere le azioni di un loro personaggio. E mi lusinga avere un appuntamento con un gruppo di scrittori incontrati anni fa, che credevo mi avessero oramai dimenticata.

Mi dà calore un messaggio ricevuto da chi finalmente ha trovato ciò che da tempo cercava: un editore per il suo romanzo. E mi scrive che il merito è anche mio perché ho sempre creduto nel suo talento.

La gente… Un pacco da scartare il cui contenuto può anche rivelarsi deludente, certo, ma le sorprese valgono la pena. Il più grande spettacolo del mondo. Ti completa, se sai davvero smettere di generalizzare attraverso preconcetti e luoghi comuni.

Di recente, ho avuto l’onore di conoscere i parenti di un grande lettore, un impaginatore di libri che dopo una lunga vita dedicata alla parola scritta si è spento, lasciando traccia di sé in una ricca biblioteca personale. Tanti, di quei libri, mi sono stati regalati ed è stata una emozione difficile da raccontare: esser scelta perché in grado di amare volumi che tanto sono stati amati, rappresenta qualcosa che soltanto chi ama davvero i libri può capire.

Titoli, autori, frasi evidenziate, piccole orecchie sulla carta, pagine ingiallite, tanto hanno da raccontare. È quasi come se qualcuno si confidasse con voi, parlasse con voi dei suoi gusti e preferenze, scambiasse opinioni su uno scrittore, discutesse di classici e di ciò che per lui hanno rappresentato.

Dopo un dono di tale portata (e peso: sono davvero tanti), ci si sente migliori.

Attenti, ai libri… Sono come le persone: una trappola, una tentazione.

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Un libro, un volto amico

libri amici

Adoro i temporali estivi, le cicale che di colpo ammutoliscono e sono i tuoni in lontananza a prenderne il posto, brontolando cupi mentre il cielo si sporca di macchie scure. E quell’odore, un attimo dopo, di terra bagnata, con le foglie che luccicano e dondolano per via del vento che si solleva, ad accompagnare piccole burrasche.

È in questi momenti che, in pace con il mondo, adoro leggere, nella mia terrazza fiorita (lo è in ogni stagione, a suo modo), con i sensi all’erta per assorbire tutto il bello fuori dalla porta.

Oggi ho curiosato in un libro del ’93, di Daniel Pennac, intitolato Come un romanzo. Vi regalo un piccolo brano che mi è piaciuto molto e che di certo piacerà anche a voi che amate leggere…

“Se dovessimo tener conto delle letture importanti che dobbiamo alla Scuola, ai Critici, a tutte le forme di pubblicità e, viceversa, di quelle che dobbiamo all’amico, all’amante, al compagno di scuola, vuoi anche alla famiglia – quando non mette i libri nello scaffale dell’educazione –  il risultato sarebbe chiaro: quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici.”

E, ancora:

“Quando una persona cara ci dà un libro da leggere, la prima cosa che facciamo è cercarla fra le righe, cercare i suoi gusti, i motivi che l’hanno spinta a piazzarci quel libro in mano, i segni di una fraternità. Poi il testo ci prende e dimentichiamo chi in esso ci ha immersi: tutta la forza di un’opera consiste proprio nel saper spazzar via anche questa contingenza! Eppure, col passare degli anni, accade che l’evocazione del testo faccia tornare alla mente il ricordo dell’altro: alcuni titoli sono allora di nuovo dei volti.”

Ebbene, con addosso il profumo di pioggia estiva e nella mente tanti libri-amici letti e mai dimenticati, dedico questo brano di Pennac a tutti quei volti che restano nel cuore insieme a titoli e autori, a frasi sottolineate e condivise, a parole che tante volte mi sono rammaricata di non aver scritto io.

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Ci vediamo alla Garbatella?

Garbatella

Ed eccoci pronti per un altro incontro! Questa volta la nostra Adele vi aspetta al Wine Cocktail bar Settegarba, alle 18,30 di venerdì 22, in via delle Sette Chiese 58 a Roma, quartiere Garbatella. Come sempre, si parlerà di scelte di vita, della difficoltà di vivere in coppia, ma anche semplicemente dell’effetto che può fare un libro sul nostro stato d’animo.

Sto ricevendo mail bellissime da persone che non conoscevo prima e che mi contattano dopo aver letto Adele, mail che raccontano di coinvolgimento, di apprezzamento, di condivisione ed empatia. Paola mi scrive

Meravigliosa, Adele, mi ha riportato alla mente situazioni, storie, racconti che, davanti ad un braciere mia nonna faceva… ADELE è tutte noi , è il cuore pulsante del passato ma è altrettanto giovane e vibrante. Debole e fortissima, segreta e libro aperto, sorella, amica, madre a suo modo ma madre, amante, moglie, compagna… Adele è soprattutto emozione… grazie Susanna!

E Marina, con

il vostro libro mi ha suscitato tantissime emozioni, è uno di quei libri che non riesci a mollare e l’ho letto quasi tutto di un fiato mentre ero a letto con la febbre. Forse per questa assenza di difese, la storia di Adele penetrava a fondo nel mio animo, e l’ho seguita in tutto il suo percorso, riconducendomi a ricordi miei, a racconti appartenuti ad altri, alla solidarietà che abbiamo imparato ad avere verso le donne, nonostante chi ci vuole “antagoniste”.

Paolo invece dice

Sto osservando con occhi nuovi la mia donna, e sono molto più attratto da ciò che nasconde dietro quella calma apparente, più curioso, più desideroso di andare a fondo e conoscere i suoi più intimi o scomodi pensieri…

Ma c’è anche Nello che mi ringrazia perché

sebbene il tempo sia davvero poco, con questo libro mi sono riavvicinato alla lettura!

E Daniela che racconta

oggi vorrei avere ancora mia madre vicino, per sapere quante e quali cose ha nascosto a noi figli per riuscire a vivere una vita intera con mio padre…

Sono più le donne a scrivermi, lo ammetto, ma vorrei tanto che questo libro fosse commentato in egual misura dagli uomini: alle presentazioni lo state acquistando in tanti, fate sentire anche la vostra voce, qualunque sia il vostro pensiero! In fondo non è solo un romanzo che spinge verso la comprensione della natura femminile nelle sue contraddizioni, ma è anche una storia che invita all’indulgenza per le debolezze maschili, e dunque al rispetto per entrambi i sessi.

Ci vediamo venerdì alla Garbatella!

 

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