Susanna Trossero

scrittrice

Un libro, un volto amico

on 21 Agosto 2013

libri amici

Adoro i temporali estivi, le cicale che di colpo ammutoliscono e sono i tuoni in lontananza a prenderne il posto, brontolando cupi mentre il cielo si sporca di macchie scure. E quell’odore, un attimo dopo, di terra bagnata, con le foglie che luccicano e dondolano per via del vento che si solleva, ad accompagnare piccole burrasche.

È in questi momenti che, in pace con il mondo, adoro leggere, nella mia terrazza fiorita (lo è in ogni stagione, a suo modo), con i sensi all’erta per assorbire tutto il bello fuori dalla porta.

Oggi ho curiosato in un libro del ’93, di Daniel Pennac, intitolato Come un romanzo. Vi regalo un piccolo brano che mi è piaciuto molto e che di certo piacerà anche a voi che amate leggere…

“Se dovessimo tener conto delle letture importanti che dobbiamo alla Scuola, ai Critici, a tutte le forme di pubblicità e, viceversa, di quelle che dobbiamo all’amico, all’amante, al compagno di scuola, vuoi anche alla famiglia – quando non mette i libri nello scaffale dell’educazione –  il risultato sarebbe chiaro: quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici.”

E, ancora:

“Quando una persona cara ci dà un libro da leggere, la prima cosa che facciamo è cercarla fra le righe, cercare i suoi gusti, i motivi che l’hanno spinta a piazzarci quel libro in mano, i segni di una fraternità. Poi il testo ci prende e dimentichiamo chi in esso ci ha immersi: tutta la forza di un’opera consiste proprio nel saper spazzar via anche questa contingenza! Eppure, col passare degli anni, accade che l’evocazione del testo faccia tornare alla mente il ricordo dell’altro: alcuni titoli sono allora di nuovo dei volti.”

Ebbene, con addosso il profumo di pioggia estiva e nella mente tanti libri-amici letti e mai dimenticati, dedico questo brano di Pennac a tutti quei volti che restano nel cuore insieme a titoli e autori, a frasi sottolineate e condivise, a parole che tante volte mi sono rammaricata di non aver scritto io.


2 Responses to “Un libro, un volto amico”

  1. susanna ha detto:

    “Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo”… questo post è dedicato a te, Valeria, perchè “Noi siamo abitati da libri e da amici”…

  2. Valeria ha detto:

    grazie! ed è proprio quello che è accaduto, tante e tante volte: “siamo abitati da amici e da libri”, e il ricordo nel tempo non li scinde. E’ proprio vero che quando ho avuto un tuo libro in mano, la ” prima cosa che ho cercato fra le righe”, sono stati i motivi e i di una fraternità, del piacere comune di condividere una bella storia, o una storia particolare, che forse rinforzasse o ricordasse nostre affinità, passato comune di emozioni, legami. Non solo, a volte è stata semplicemente
    la voglia di condividere il piacere della scoperta di efficaci e perfette costruzioni di frasi, capitoli o un uso perfetto di punteggiatura. ….. MI hai fatto un bel regalo, anche adesso!

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