Susanna Trossero

scrittrice

Cronaca di una presentazione vissuta… dietro al pianoforte

on 17 Marzo 2009


Venerdì 6 marzo, ed eccoci qui. La libera associazione di lettori Le Città Invisibili presenta a Carbonia, presso il Caribana Bar di Tore e Violetta, l’evento “Serata con l’autore: Giovanni Fiabane incontra Susanna Trossero”.

Sono invitato a creare, per l’occasione, delle atmosfere musicali di sottofondo alle letture dei libri di Susanna. Arrivo tremendamente in ritardo e, ammetto, non ho con me il pianoforte. Spero vogliate perdonare quel titolo bugiardo. Mi piace così tanto da non potervi rinunciare.

Dalle vetrine del Caribana posso scorgere, sotto una fioca luce, gli strumenti con i quali voglio orchestrare melodie che, insieme alla parola, si possano fondere in immagini emozionali che conducano il pubblico alla conquista di Susanna.

Devo entrare, non c’è più il tempo nemmeno per l’ultima sigaretta.

Varcata la porta d’ingresso mi è subito chiaro d’aver preso un abbaglio. Non si sente suonare una sola nota e non si sente leggere una sola parola, ma i presenti, già numerosi, sono letteralmente conquistati da Susanna e fanno cerchio intorno a lei. La posso sentire.

Non parla di sé e dei suoi libri, ma di noi lettori e di quegli aspiranti scrittori che, per paura di essere messi a nudo, nascondono dentro un cassetto le loro virtù. Quel cassetto che non apriranno mai più. Quel cassetto che Susanna invece vuole aprire insieme a loro. Li invita ad uscire allo scoperto per condividere la loro passione.

Questa semplicità è il segreto del successo di Susanna Trossero, scrittrice. È il segreto di Susanna, semplicemente Susanna.

Adesso ci sono veramente tutti gli ingredienti per una gran bella serata. Ad Antonella Serrenti l’onore di presentarla. A Giovanni Fiabane, Chicco per gli amici, quello di intervistarla e di condurci alla scoperta della sua scrittura.

Seduti intorno ad un tavolo sorseggiano insieme il drink di benvenuto mentre Chicco distrattamente posa lo sguardo su un foglio di carta; lui non ama la rigidità di certe “scalette” pertanto quel foglio dev’essere un prezioso canovaccio che mi incuriosisce al punto di sporgermi un po’ troppo per scoprire quale sarà la prima domanda che neppure Susanna ancora conosce, e non mi rendo conto che invece lei lo ha preceduto e involontariamente ha già risposto alla prima domanda e anche alla seconda, quella che non le era stata ancora formulata.

È un fiume di parole, interrotto soltanto da un improvviso sibilo che ci scuote tutti. Sono i microfoni che innescano. Può succedere e… succede! Portano fra noi echi di suoni lontani e vocaboli di una lingua incomprensibile. “È russo!” Esclama qualcuno laggiù in fondo al locale.
Accovacciato sul bancone del bar c’è un ometto dall’aria simpatica e sembra non accorgersi di noi. Penso si sia smarrito dentro al romanzo ambientato in Russia dell’autore presentato qualche settimana prima, o che si sia perduto, più probabilmente, dentro alla birra davanti a sé. Così si divide fra quella ed un libro che legge qua e la saltando velocemente di pagina in pagina: è Lame & Affini, il libro di Susanna. Quanti di noi avrebbero voluto sfogliarlo anche soltanto per sentire l’odore delle pagine, fedeli a quel rituale che accomuna tutti i lettori. Più tardi ci avvicineremo al book shop. Più tardi. La serata ci riserverà anche questo.

Chicco, nel frattempo, ci rivela: “Siamo inondati dalle frequenze di Radio Maria!” Il ghiaccio è definitivamente rotto.

Quando tutto si fa silenzio intorno, Federico Contu e Simonetta Lisci si alternano alle letture con magistrali interpretazioni, in un sottofondo musicale di archi e pianoforte. È pura improvvisazione, l’applauso è forte e sincero. Susanna ringrazia, sorride. Quel sorriso non ci abbandonerà mai per tutta la serata.

Antonella annuncia che è giunto il momento della pausa, così Susanna è rapita dai presenti mentre Tore e Violetta si muovono con disinvoltura fra i tavoli servendo tramezzini e bevande. C’è posto anche per il Cannonau.

Tore e Violetta sono anche loro degli artisti: artisti della convivialità.

Poi Chicco prosegue l’intervista a Susanna, che ci racconta molte cose del suo scrivere. Tutti hanno la certezza di trovarsi dinnanzi ad una scrittrice e molto di più, nel momento in cui Simonetta legge l’ultima parte di Senilità, uno degli otto racconti di Lame & Affini, ultima opera di Susanna.

Senilità ci porta, con poesia, alla scoperta della sessualità vissuta con amore da una coppia di anziani: pittore lui, scrittrice lei. Di colpo non c’è più la musica in sottofondo, il finale ci travolge, con parole che non vi svelo ma che sono un’immagine di pura spiritualità. Nessuno fa più caso ai fischi del microfono. Simonetta continua:

Abbiamo versato tutti lacrime di sincera commozione… io stessa, poche settimane prima, ero stata testimone di qualcosa che non conoscevo…

E poi ancora:

Mi spinsi dentro la stanza apparentemente vuota, ma i sussurri venivano dal bagno… Li spiai…

Nel guardare Simonetta recitare, si avverte la sua totale assenza dal luogo fisico in cui si trova. Si vede, proprio si vede, che lei non è li. Anche Susanna e tutti noi, colmi di silenzio interiore, siamo in un altrove dove i sentimenti si possono quasi toccare, tanto sono intensi.

“Sei sempre bellissima…” legge Simonetta. “… dai tesoro mio, ancora qualche bacio… un’ultima carezza…”

Quell’altrove è diventato un mare e noi ci navighiamo dentro, perfettamente a galla, aggrappati ad ogni parola che ci è stata regalata.

“Ed erano bellissimi.” Conclude chiudendo il libro.
L’applauso adesso è fragoroso. Sono tutti in piedi. Anch’io, nonostante debba riprendere a suonare.

“La magia di Senilità mi ha portato lontano, adesso devo tornare qui e subito!”

Questo ho pensato.

Poi suono senza volontà, consapevole di rompere l’atmosfera che si è creata; provo a lasciarmi andare avendo cura di non pigiare sui tasti neri che, si sa, sono portatori di stecche inesorabili, ma anche quelli bianchi diventano all’improvviso come incognite da cui stare alla larga. Sono troppo emozionato!

Ma questa è una lunga storia e non ve la posso raccontare.

Prendo qualche stecca di troppo ma ricevo un applauso affettuoso. Sono felice. Siamo tutti felici con Susanna. Contagiati dalla sua disponibilità, parliamo di libri, di passioni, del nostro futuro, mentre lei ci riserva dediche affettuose. Ciascuno di noi tiene in mano Lame & Affini, finalmente lo sfoglia, lo annusa. Alcuni hanno cominciato a leggerlo, altri già lo commentano: il senso della bellezza, il mondo infinito delle emozioni, il territorio delle immaginazioni, il senso della vita e della morte.

Quando Susanna lascia il Caribana, noi restiamo ancora tutti li, tutti legati dallo stesso entusiasmo.

Come quando in ogni parte del mondo, tutti insieme col naso all’insù, guardiamo nel cielo una cometa di passaggio.

E siamo tutti d’accordo: Susanna è una stella e non è di passaggio.

Alessandro Spissu

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