«Ci sarà tempo per pentirsi, dici a te stesso, perché sotto sotto lo sai che ti pentirai, ma non ti interessa. È addirittura bello, soccombere».
Pentirsi o andare avanti pronti a pagare il prezzo che verrà? Meglio un pentimento che un rimpianto, forse. Lo dice Enea, altro testimone del mio “Il male d’amore” che in realtà è di tutti voi: di chi si è offerto di partecipare mettendosi a nudo, di chi lo leggerà, di chi si sentirà meno solo incontrando riflessioni d’altri che forse gli appartengono, e di chi proverà empatia pur vivendo una bellissima storia d’amore.
Natale è oramai alle porte, e se è vero che non è mai un giorno di festa a cambiare le cose, è anche vero che il 25 dicembre regala l’occasione di riunirsi per passare un po’ di tempo insieme ai nostri cari, tempo che a volte ci sembra impossibile da ritagliare per via del lavoro, delle distanze, delle incombenze, di stanchezza e chissà che altro. Mi piace pensare che in questo giorno particolare, sia data la possibilità a chi si sente solo di provare il calore di un abbraccio, e spero non ne sarete avari perché gli abbracci non costano nulla eppure fanno tanto bene (e dovremmo averne una scorta da dare e da ricevere tutto l’anno!).
Oggi io voglio abbracciare Alma, che sogna di vedere le lacrime trasformarsi in nebbia e che ha tantissima positività dentro, nonostante tutto. Perché, a volte, “La vita può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti” (Soren Kierkegaard).
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