Susanna Trossero

scrittrice

Viandanti tra i borghi

on 13 Maggio 2014

viandanti

Ci sono luoghi che paiono presepi, e l’aria pungente dell’inverno li avvolge di suggestiva poesia. Abbarbicati su brulle colline, spiano l’autostrada e respirano il fumo dei camini che promette grigliate di carne e di funghi al viandante. La nebbia dei vicoli stretti, le finestre che si affacciano l’una nell’altra, i vecchi che giocano a scacchi e i ragazzini con le ginocchia sbucciate, cespugli di rosmarino e rospi al riparo di mucchi di tegole…

Poi giunge la primavera, che nulla toglie ma trasforma la malinconica visione in serena indolenza, e ti lasci accarezzare come gatto al sole, occhi chiusi e assenza di pensieri. Cambiano anche gli odori, che il vento veste di fioriture e pollini, con i lunghi steli d’erba che dondolano emettendo fruscii da risacca. Il colore dei borghi è quello del fango, della terra, e si mescola alle colline sassose come in un dipinto, col ruscello che vi scorre attorno a mo’ di fossato.

A volte, è meglio essere viandanti di questi incantevoli luoghi italiani, che disperarsi perché le finanze non permettono un viaggio all’altro capo del mondo… Fernando Pessoa diceva

“Da qualsiasi viaggio, anche breve, ritorno come da un sonno pieno di sogni: una torbida confusione, con le sensazioni incollate le une alle altre, ubriaco di quanto ho visto.”

Ogni giornata, ogni stagione, ogni luogo e ogni momento, possono essere trasformati in parole e sensazioni, in nuovo o in scoperta. Basta osservare, annusare così come fa la volpe davanti alla foglia bagnata di rugiada: curiosa, vi cerca sempre qualcosa di insolito e a volte, forse, lo trova.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.