Susanna Trossero

scrittrice

Benvenuta Edea ETS: volete farne parte?

Una nuova importante Associazione Culturale, ha visto la luce di recente: la neo-nata Edea ETS si fa portavoce di crescita culturale, condivisione, divulgazione di passioni, arte e appunto cultura ma all’insegna del rapporto umano. Finalizzata a sensibilizzare, organizzare e realizzare attività di formazione della persona, Edea ETS offre una bellissima varietà di proposte per tutte le età, abbracciando il benessere della mente ma anche del corpo!

Una Associazione di questo tipo, può facilmente essere riassunta con le parole dell’irlandese George Bernard Shaw:

Se tu hai una mela e io ho una mela e ci scambiamo le nostre mele allora tu ed io avremo ancora una mela a testa. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ci scambiamo queste idee; allora ciascuno di noi avrà due idee.
La bellezza di una condivisione sta proprio in questo, ovvero chi desidera scoprire o approfondire qualcosa incontra chi lo aiuta a farlo, ma chi insegna ha tanto da imparare anche da coloro che gli si affidano.

Nella locandina che vi mostro all’inizio del post, potete verificare subito quante bellissime offerte vi siano in questo progetto, dai corsi di lingue allo Yoga, musica, arte, moda, fotografia, letteratura, e tanto tanto altro di cui avrò modo di parlarvi nel dettaglio perché stiamo organizzando il programma completo. Tutto partirà a settembre, le modalità dei corsi offerti sono studiate in modo tale che possiate trovare ciò che più vi è comodo: in presenza, on line, in sede o fuori sede, composti di pochi incontri o della durata di circa 9 mesi, insomma ce n’é per tutti! Per accedervi, occorre associarsi a Edea con una quota annua di soli 10 euro, ed ogni offerta ha prezzi differenti e anche qui vi sarà facile trovare ciò che più viene incontro alle vostre esigenze, pensate che si partirà addirittura da 15 euro.

Desidero dire subito a tutti voi che mi seguite da ogni regione d’Italia e non solo, che mi dedicherò per Edea ETS a corsi di scrittura on line lunghi e brevi, a seminari, minicorsi e masterclass e dunque anche chi è fisicamente lontano potrà partecipare comodamente da casa sua. Come già detto, stiamo definendo i programmi, i docenti sono tanti perché altrettante sono le proposte, ma come coordinatrice dell’area letteratura vi invito a contattarmi via mail ( susy.trossero@gmail.com ) per avere già qualche informazione su tutto ciò che sto e stiamo organizzando per voi riguardo alla scrittura.

Nel frattempo visitate la pagina fb Edea Armonia Corsi per cominciare a farvi un’idea e ricordate: l’Associazione abbraccia e accoglie persone di ogni età e tante sono le proposte anche per i ragazzi.

A presto con altre informazioni, seguiteci qui!

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La quinta stagione: quante storie dietro una storia

Oggi vi voglio raccontare una storia a cui voglio molto bene, una storia di passioni condivise, di alleanze divenute amicizia, di “lavoro” trasformatosi in piacere che resta nel cuore per sempre.

Qualche anno fa, una mia classe di scrittura narrativa o almeno parte di essa, si è cimentata in un progetto molto impegnativo: scrivere un romanzo a più mani. Inizialmente il gruppo era più folto, ma l’impegno si è rivelato considerevole e così come è normale che sia, qualcuno ha deciso di sottrarsi all’iniziativa e c’è anche chi lo ha fatto lasciando però traccia di sé nel romanzo, con l’apporto di personaggi che hanno proseguito il cammino senza i loro creatori. Paola, Ilaria, Tiziana, la vostra voce è ancora – e sempre sarà – udibile all’interno de La quinta stagione, romanzo corale scritto da Susanna Dempe. Il cognome nasce dall’insieme delle iniziali dei nomi degli allievi – adesso romanzieri a tutti gli effetti – Damiano, Elda, Marina, Patrizia, Emanuela, che hanno portato avanti con coraggio e grande volontà la stesura fino alla conclusione.

Susanna invece è l’omaggio lusinghiero e graditissimo che hanno voluto fare alla sottoscritta, loro insegnante in quella piccola aula di Ostia in cui tutto è nato e proseguito negli incontri settimanali della durata di 9 mesi, per ben tre anni, sotto l’ala protettrice della Fo.Ri.Fo.

Il romanzo, – di cui potrete leggere la trama cliccando sulle paroline evidenziate in blu in questo post – è denso di colpi di scena, il ritmo non manca e i personaggi sono ben delineati nella loro psicologia e negli aspetti caratteriali. Spero lo accoglierete tra le vostre letture perché soltanto voi lettori avete il potere di trasformare un affiatato gruppo di appassionati di scrittura per lo più pensionati in 5 veri autori che sperano di divertirvi, commuovervi, avvincervi almeno quanto loro si sono divertiti, commossi e avvinti durante la stesura e ancor più durante la laboriosa correzione perché assumesse le migliori sembianze.

Sono orgogliosa di loro, e onorata di averli seguiti fino a questo traguardo che unirà per sempre i loro nomi, nel ricordo di quei pomeriggi in cui fuori dalla finestra scorrevano le quattro stagioni ignare del fatto che la quinta la stavano creando loro con grande determinazione.

Tante cose accadono in un corso di scrittura. Si cercano le parole, nascono le pagine, si condividono spazi e idee. Ma, miei cari Dempe, ciò che io ho visto e vissuto con voi va ben oltre e si chiama Amicizia. Quella che ho visto svilupparsi tra voi e quella che a voi mi lega.

Forza lettori, è un formato Kindle dal costo irrisorio di 3 euro ma dal valore inestimabile, perché al di là di gusti personali in fatto di generi e letture, dentro La Quinta Stagione c’è la bellissima storia di un corso di scrittura che ha insegnato molto anche a me: mi chiamavano La Maestra, ma sono stati maestri nel condurmi nel loro fantasioso mondo di personaggi che all’interno di una casa di riposo ne combinano davvero di tutti i colori, emozionando ma spesso anche rallegrando chi avrà la fortuna di conoscerli.

Miei cari Narratori Seriali, avete davvero fatto un bel lavoro!

Vostra Susanna

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ArgoDiario, pagina 12

Martedì 25 aprile: con il mio ArgoDiario, racconti/riflessioni di una rassegna isolana importante oramai anche oltre mare, siamo arrivati al quarto e ultimo giorno della Fiera del Libro di Iglesias. Giorno che coincide con l’anniversario della Liberazione d’Italia, una data simbolica che anche su Piazza Pichi è stata omaggiata.

Mentre ci si preparava alla colazione d’autore infatti, ecco la banda cittadina che ci coinvolge in un clima da bandiere fiere; nel loro tricolore già sventolavano di primo mattino sulle vie del centro storico, affacciandosi per le strade o dai balconi, simbolo della resistenza e della lotta partigiana.

Dopo il momento avvolgente e profondo, è il poesta cagliaritano Mauro Liggi a offrire la sua versione di profondità con i versi contenuti nel suo “Segnali di fumo” – Altromondo Edizioni.

Essere gentili, con sé stessi, affidarsi inermi, senza paracadute alla vita.
Rischiare di cadere. Che poi magari inizi a volare”
è un invito a vivere, a vivere davvero, perché la forza di essere deboli possa renderci consapevoli e non impauriti.

E mentre più tardi al Teatro Electra la Fidapa di Iglesias intona l’inno di Mameli “Fratelli d’Italia” con la mano sul cuore prima di parlare al pubblico di comunicazione tra genitori e figli, alla Sala Remo Branca l’incontro è sul Progetto Cepell, “Educare alla lettura”, a cura di Nadia Paddeu, operatrice culturale esperta in gruppi di lettura, gentile e preparatissima oratrice che val la pena di ascoltare.

Durante la mattinata – così ricca e indimenticabile – scopro per la prima volta un piccolo e verde paradiso in cui accadono magie inaspettate: si tratta del giardinetto di via Manno, protetto da un cancello e così nascosto da essere ancor più suggestivo. Racchiude grazie all’ArgoCircolo Letterario un vero tesoro: dapprima lo scrittore Matteo Porru, classe 2001, inserito da D di Repubblica fra i 25 under 25 più promettenti al mondo, parla di sé a cuore aperto mescolando sue fragilità alle storie dei suoi personaggi e regalandosi con onestà al pubblico ristretto dei soci. Più tardi, lo stesso pubblico offre altrettanta parte di sé leggendo poesie che suscitano emozioni e coinvolgimento, come quelle di Gisella Blanco che fanno parte di Cuori a Kabul, raccolta edita dalla Graphe.it. (per conoscerla, vi invito a visitare il suo www.gisellablanco.com). Non poteva non declamarle la nostra  Antonella Serrenti, la quale ci fa notare la vicinanza con questi contenuti importanti grazie al suo “Una giornata dall’aria antica” – Graphe.it. L’Afghanistan non è un paese così lontano, e là tra i profumi primaverili di un giardino incantato, mentre qualche lacrima non riesce ad essere trattenuta, Antonella e Gisella rendono il momento indimenticabile.

Il pranzo alleggerisce i cuori, ma in quello spazio recettivo di ognuno di noi, si riversano anche oggi tante parole e non importa che si tratti di prosa o poesia: le parole sono bagaglio, distruggono o creano, ci cambiano o ci annientano. Oggi, così come nei tre giorni precedenti, ci offrono grandi doni da custodire nel tempo.

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Il viaggio di una canzone

Ciao a tutti! Il 9 giugno scorso, vi ho invitati su questo blog a sostenere un’iniziativa semplicemente cercando su You Tube il videoclip “Gli amici che amo tanto”. Si tratta di un progetto musicale ideato da Fabio Mazza, il quale è compositore e paroliere della canzone che ascolterete e che ha come scopo la sensibilizzazione su un tema/piaga del nostro paese: l’abbandono e il maltrattamento degli animali.

Da quel momento, le visualizzazioni continuano a salire e ne siamo davvero felici, per proseguire in questo meraviglioso atto solidale con l’iniziativa, vi basterà condividere o visualizzare il video clip su you tube, magari aggiungendo il vostro “mi piace” e iscrivendovi al canale, o potrete cliccare qui per ascoltare la canzone.

Vi scrivo per condividere con voi l’articolo che proprio oggi Il Messaggero ha dedicato a questa iniziativa, nonché gli articoli della gentilissima Sara Piccolella , uno qui su Paese Italia Press e l’altro su La Freccia Web

Fino a questo momento, le vostre visualizzazioni sul video di you tube sono arrivate a 539: siete sorprendenti e fantastici! Qualcuno mi ha detto che anche un solo abbandono in meno o una adozione in più fanno la differenza e rappresentano una vittoria. Ebbene, io sogno anche solo una singola vittoria come questa!

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Argodiario, pagina 11

Lunedì 24 aprile non termina con i coinvolgenti eventi che vi ho raccontato nella scorsa puntata: altre suggestioni ci aspettavano, come l’interessante intervento del geopolitico, scrittore, giornalista e “africanista” Matteo Giusti alla Sala Remo Branca. Giusti ha maturato una grande conoscenza del continente africano; lo ha visitato più e più volte, ha interagito con le sue popolazioni, e ciò gli ha permesso di analizzarne gli aspetti che lo caratterizzano ma anche ciò che attorno all’Africa accade. Da qui il suo incontro “La Mappa dell’Africa”, in collaborazione dell’Associazione Elda Mazzocchi Scarzella.

Anche l’incontro che raccontava di sinergie legate al mondo della cultura e alle realtà delle biblioteche, a cui hanno preso parte le responsabili delle Biblioteche Civiche Torinesi, è stato un momento di arricchimento: conoscere realtà distinte rispetto a quelle isolane, condividere differenti esperienze per far crescere e ampliare le proprie, è fondamentale per migliorare le cose.

Alle 17, su Piazza Pichi, abbiamo ascoltato Fabio Stassi, autore che io avevo definito “cantastorie” per la sua capacità indiscutibile di narrare non solo attraverso la scrittura ma anche nel semplice dialogare con le persone. Tutto con lui diventa storia, stare ad ascoltarlo è avvolgente. Così è stato anche per il suo “Notturno Francese” (Sellerio) che vi invito a leggere, e se volete conoscere le mie motivazioni date un’occhiata a questa recensione

La terza giornata della Fiera del Libro di Iglesias si conclude con l’attesa Lectio Magistralis “Mappe” di Dario Fabbri, uno dei principali analisti geopolitici italiani. La sua passione, professionalità, attenzione a ciò che accade nel mondo, sfociano in analisi lucide e dettagliate che ci aprono a una vera conoscenza della situazione attuale, ed è interessante interagire con lui, sempre pronto ad offrirsi al pubblico e a rispondere alle domande.

Cominciano le partenze, gli ospiti passano sulla piazza con i loro trolley, ci sono gli abbracci e i sorrisi e gli arrivederci… Lino Fioretto non sa che ha messo in moto la mia creatività dando vita a un racconto che lo vede protagonista, ma questa è un’altra storia e fa parte dell’Effetto Fiera, una strana conseguenza che colpisce e colpirà tutti i partecipanti.

Il sole tramonta su Iglesias, ricordandoci che tra noi e l’ultima giornata della Fiera c’è soltanto una notte. Una notte in cui riordinare tutto ciò che in queste giornate ci ha arricchiti, e per far spazio a ciò che accadrà domani.

Domani… Già, domani è sempre troppo vicino quando l’oggi è talmente ricco che vorremmo non finisse mai.

“Ma poi c’è sempre la notte. Anche il giorno c’è. Ma la notte c’è di più. Il giorno separa le cose con la luce e le parole, la notte le unisce nel silenzio”.
(Fabrizio Caramagna)

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