Susanna Trossero

scrittrice

Settembre dai piedi dolenti

on 1 Settembre 2022

E settembre arriva, con le valige da riporre e nuovi sogni nel cassetto…

Arriva, con gli amori estivi destinati a sbiadire, con quaderni immacolati e progetti da rispolverare, con quel vago odore nell’aria che cancella la facilità di posdatare tutto: problemi, soluzioni, decisioni da prendere o comportamenti coerenti per quelle già prese.

Settembre, linea di confine tra il galleggiare ritagliato a fatica e la necessità di un salvagente per il tempo che ci viene inesorabilmente incontro. Settembre che già ci trova stanchi perché impregnato di quel ricominciare impossibile ormai da rimandare…

Mese di vendemmia, di nuovi frutti, di navi che salpano e saluti, e i tuoni in lontananza battitori di vie che si ripopolano. Si esultava tutti per quell’andare, e ora ci si rammarica perché soltanto nel tornare i piedi dolgono a ogni passo.

Bocche affamate di ricordi, sono le valige vuote; a poppa e a prua il vento scompiglia pensieri e capelli, netto il rammentare di quella linea che divide mare e cielo, cielo e mare… Linea tracciata dalla matita di una mano ferma, capace, allenata, e le decisioni vanno indietro rispetto al viaggio, così come i campi se visti dal finestrino di un treno. Vanno in un altrove del tutto estraneo al presente, al rientro, alla normalità che già da settembre ci si incolla ai vestiti.

“Più di tutto – amo la causa che mi ha ucciso – Ogni volta che muoio, il suo amato riconoscimento tiene un sole su me”, scrive Emily Dickinson, mentre salpiamo su un settembre che pareva ancora lontano e invece è qui, puntuale, forse addirittura inesorabile.


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