Susanna Trossero

scrittrice

La sorte del grano

A Nettuno con il pane carasau

Ebbene, nonostante la tempesta in corso ieri alle 18 a Nettuno, la presentazione del libro Il pane carasau. Storia e ricette di un’antica tradizione isolana si è svolta grazie agli amici temerari dell’Associazione Culturale Tempo Meccanico; Renzo Ridolfi in testa – presidente dell’associazione – hanno sfidato le intemperie per una piacevole chiacchierata sulle tradizioni sarde e per una degustazione di pane carasau accompagnato dal vino Cannonau, in grado di riscaldare gli animi! Il mio grazie oggi va a tutti loro, ai soci, a Renzo e alla sua simpaticissima moglie, per l’ospitalità sempre così calorosa e per l’amicizia dimostrata.

È sempre un piacere per me condividere con i lettori il mio scrivere, soprattutto quando una presentazione si arricchisce con le domande o i punti di vista dei presenti; inoltre è mio desiderio – con questo libro così differente rispetto agli altri da me pubblicati – raccontare di una Sardegna per molti sconosciuta ma affascinante da scoprire attraverso “su pani fattu in domu” ( il pane fatto in casa), quello che racconta storie infinite, che sopravvive a più di una stagione e che prima ancora di esistere è parte di un’idea impregnata di sacralità, comunione e fratellanza.

Oggi vi lascio con una frase citata nel libro, ma che appartiene al grande Salvatore Cambosu, figlio di uno zio materno della scrittrice Grazia Deledda. La frase e la sua traduzione, sono presenti nella raccolta “Miele Amaro”, scritta nel 1954:

“Ti facan che ass’orzu
mancu a su peius nemigu lu nès.”

La traduzione esatta è: “Ti tocchi la sorte dell’orzo/ neanche al peggior nemico lo augurare”, il cui senso è più esteso e comprensibile in questo passaggio:

“Non augurare mai a nessuno la sorte dell’orzo. Non dico di quella che gli tocca come biada alle bestie, ma di quell’altra che consiste in tanti maltrattamenti, uno dietro l’altro, e di altrettante torture, perché diventi pane.”

Dunque, se avete un nemico che vi rende la vita difficile, non occorre che cerchiate troppo lontano qualcosa di terribile da augurargli nei momenti di rabbia: sarà sufficiente pensare al povero orzo, che tutto subisce per mano di un destino a cui mai potrà sottrarsi…

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Nettuno si profuma di pane carasau

Il pane carasau

Terminato il tour sardo, cominciano gli incontri con gli amici del “continente”, i quali stanno acquistando con entusiasmo il libro Il pane carasau. Storia e ricette di un’antica tradizione isolana, edito dalla Graphe.it di Perugia e scritto a quattro mani con la cara amica e collega Antonella Serrenti.

Il piccolo saggio, nato il 26 settembre scorso con il desiderio di far conoscere una Sardegna differente, è stato ben accolto dalle librerie Feltrinelli e Mondadori, inserito nella heat parade del Tg2 e già ben recensito, dunque Antonella ed io non possiamo che esserne molto felici: quando si dà vita ad un progetto, lo si fa senza certezze ma con la speranza che sia bene accolto dal pubblico!

A questo punto va formandosi il calendario del mese, nel quale è in bella mostra il primo appuntamento: sabato 15 novembre, alle ore 18, il libro sarà ospitato a Nettuno, nella sede dell’associazione culturale Tempo Meccanico del carissimo Renzo Ridolfi, in via Traunreut 11 (zona grattacielo). Qui, dopo una piacevole e informale chiacchierata con i membri dell’associazione e il pubblico, al quale racconterò di un tempo andato, di un mondo antico e incredibilmente semplice seppur faticoso, di grandi valori ma anche di grandi sacrifici, potremo gustare la deliziosa croccantezza di un pane sardo conosciuto in tutta Italia e apprezzato anche all’estero.

Vi aspetto il 15 a Nettuno e, nel frattempo mi preparo anche per la presentazione romana (sabato 22) e per quella umbra (domenica 23 a Perugia). Ma questa è un’altra storia che prossimamente vi racconterò!

“Non è un caso che tutti i fenomeni della vita umana siano dominati dalla ricerca del pane quotidiano, il più antico legame che lega tutti gli esseri viventi, incluso l’uomo, con la natura circostante.” (Ivan Pavlov)

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Una scrittrice al Castello

Una scrittrice al Castello

E così, ho conosciuto anche il Forte Dan Gallo di Nettuno e la sua affascinante storia. Pensate, la fortezza fu fatta costruire nel 1501 da Cesare Borgia e dal Papa Alessandro VI, suo padre, eppure è in perfetto stato! Mi è piaciuto moltissimo il piccolo ponte levatoio all’ingresso, e quel fossato che regala alla fantasia suggestive immagini riprodotte dai film. A proposito di film, al Forte si sta tenendo una importante rassegna che si chiama Tracce Cinematografiche. Vi invito tutti a fare una scorpacciata di cortometraggi, che verranno proiettati e premiati proprio in questo fine settimana. Credetemi, ne varrà la pena, e se desiderate saperne di più visitate il sito di Tracce Cinematografiche Film Fest.

Ieri, mercoledì 22 maggio, sono stata ospite all’interno di questa rassegna per parlare di libri, di lettura e di scrittura. Ritrovare gli amici di Nettuno, meravigliosi amanti della parola scritta, è stato come avvicinare i palmi delle mani aperte al fuoco del camino mentre fuori il buio dell’inverno si sente trascurato, e sebbene la metafora non corrisponda alla stagione, corrisponde appieno alle sensazioni provate. Sono davvero belli questi incontri, fatti di semplicità, ospitalità che sento sincera, saluti affettuosi.

L’Associazione Tempo Meccanico di Renzo Ridolfi, è come una grande famiglia e in famiglia fa sentire i nuovi arrivati; sono lieta di averli conosciuti e sono certa che non ci perderemo.

Quale altro castello mi attende? Beh, stavolta uno un po’ meno imponente ma altrettanto interessante: il 28 maggio, alle ore 18,30, sarò ospite della libreria romana Sbuffi di Parole, in via Gustavo Cacini n°13. Con me, il collega di scrittura Francesco Tassiello, psicoterapeuta, con il quale parleremo di Adele, di coppia e di… nostalgie.

Vi aspettiamo per sentire la vostra!

 

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Parliamone insieme

Tracce Cinematografiche

Oggi, sotto nuvole minacciose e vento dispettoso, ho vagabondato per Roma visitando più librerie al solo scopo di accarezzare copertine d’ogni genere e sentire quel inimitabile profumo si storie. Quando urge in me questa necessità, lascio il portafogli a casa perché può finir male, ed io non sono per i pentimenti dunque quando posso evito le situazioni “pericolose”. Quando posso, naturalmente, perché così come ho scritto nella mia raccolta “Lame e Affini”, che ci piaccia o no la ragione arriva sempre un attimo in ritardo. E il portafogli ne risente, aggiungo.

In quanti scriviamo? Le statistiche dicono che nella nostra Italia tutti scrivono o vorrebbero scrivere, ma pochissimi leggono. Lo trovo un dato molto triste, anche perché non si può essere scrittori senza prima essere lettori! Sono tante, le cose che oggi vorrei dirvi in proposito, io che amo leggere da sempre e da sempre amo scrivere, ma vi invito a venire mercoledì 22 maggio a Nettuno per parlare insieme di questo e altro, nello splendido Forte San Gallo, da anni suggestiva cornice per incontri culturali di vario genere. L’associazione Tempo Meccanico mi ospiterà dalle ore 17,30 all’interno del concorso nazionale cortometraggi Tracce Cinematografiche, giunto alla seconda edizione, che prevede numerosi eventi distribuiti nell’arco di tutta la settimana.

Vi aspetto, con la speranza che non sia la pioggia ad accompagnarvi ma una primavera più decisa!

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Il “battesimo” di Adele a Nettuno

Adele, presentazione a Nettuno (Roma)

E così, il romanzo Adele, edito dalla Graphe.it e da me scritto con la collaborazione dello psicosessuologo Francesco Tassiello, ha visto la luce!

Sapete, quando ci si prepara alla pubblicazione di un libro, succede di tutto e la tensione è alle stelle: il ritardo di un corriere, il timore di qualche errore della tipografia, dimenticanze di vario genere, accordi da definire per le presentazioni, telefonate, mail, domande, risposte…

Poi, all’improvviso, tutto si calma, proprio come quelle maestralate prepotenti della mia isola, che piegano gli eucalipti e provocano stupefacenti mareggiate, e poi d’incanto si tramutano in assenza di suoni e movimento. Il mare si placa, le fronde degli alberi si ammutoliscono, e il piacere della quiete dopo la tempesta impregna ogni cosa o persona.

Ebbene, è ciò che è successo quando – finalmente  – lo scorso sabato 26 sono arrivata a Nettuno, davanti alle porte dell’Associazione Tempo Meccanico di Renzo Ridolfi, con una scatola di luccicanti copie del romanzo “Adele”, fresco di stampa e di vita.

Ho trovato, nei membri dell’associazione e nella gentile e amichevole disponibilità di Renzo, quella calorosa e bella accoglienza che in precedenza avevo conosciuto, e che rende gli incontri degni di essere ricordati nel tempo. Volti noti o sconosciuti si sono mescolati, e a loro si è affiancato un Francesco emozionatissimo per la sua “prima” da scrittore. Ma si trattava anche della “prima” nazionale di Adele, e dunque l’emozione mi apparteneva come sua creatrice.

Ciò che oggi voglio dire a tutti voi, è che un libro è soltanto un libro, se non riceve il consenso di chi lo legge e simili abbracci festosi alla sua pubblicazione: la freddezza non può far parte di un lieto evento ed io ringrazio tutti coloro che in questi anni me lo hanno insegnato (amici e lettori), che me lo hanno confermato in questa occasione e che lo faranno unendosi a noi in quelle che verranno. Dacché ho cominciato questa meravigliosa avventura, oramai da diversi anni, mi reputo una persona fortunata: di abbracci, mail, apprezzamenti, sorrisi, ottime recensioni, preziosi consigli e grandi complimenti, ne ho davvero ricevuti tanti. Grazie, grazie di cuore. E Grazie a Renzo, che ci ha ospitati e accompagnati in questa “prima”; grazie alla carissima dottoressa Rosanna Consolo, che si è rivelata una perfetta relatrice e moderatrice; grazie alla fantastica Antonella, che si occupa di audiolibri per non vedenti e che ha reso i nostri scritti più belli interpretandoli con le sue letture; grazie a tutti i membri dell’associazione Tempo Meccanico e a tutti i presenti dei quali vorrei tanto ricordare ogni nome!

Nel desiderio che in molti possiate apprezzare ancora e ancora il mio scrivere, vi invito a continuare a seguirmi, nella speranza non vi stanchiate mai di farlo.

Un abbraccio sincero,

vostra Susanna

 

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