Susanna Trossero

scrittrice

Vendere l’anima al diavolo

on 6 Ottobre 2015

Vendere l'anima al diavolo

Passeggiando per Villa Borghese, si avverte la presenza dell’autunno nonostante il tepore: le foglie, sebbene ancora poche, cominciano a cadere, e il sole che tramonta accorcia le giornate avvolgendo il tardo pomeriggio di un’aria profumata, che sa di umido e di terra.

L’energia che sprigiona il parco mi ritempra e, di volta in volta, mi soffermo su qualcosa che mi era sfuggito la volta precedente. Per esempio la bellissima statua dedicata al grande scrittore e poeta Johann Wolfgang von Goethe. Incantata da tanta bellezza, ne ho ammirato ogni dettaglio… Un vero e proprio monumento alto otto metri composto dalla statua dello scrittore e da altri tre gruppi di statue che ricordano lui e la sua opera (il dramma, la lirica, la filosofia). Fu inaugurato nel 1904 e sebbene abbia subito importanti danneggiamenti, è ancora là in tutta la sua imponenza e bellezza.

Personalmente sono rimasta affascinata dalla parte che racconta di Faust tentato da Male, con quel grande e austero vecchio che sfoglia un libro e che altri libri ha sotto i piedi, mentre gli sussurra qualcosa un terrificante Mefisto, dalle lunghe unghie appuntite, le corna e il ghigno cattivo.

Fissavo i volti scolpiti sul marmo e pensavo alla storia dell’uomo che vende l’anima al diavolo per ottenere qualcosa, al concetto di bene e male, alle tentazioni e alle vulnerabilità, ai desideri che scaturiscono dalle insoddisfazioni. Niente ci basta mai, e facciamo parte tutti noi di quella mescolanza perennemente in lotta: posseduti da una forza che spinge verso ciò che “non si dovrebbe fare”, ci imponiamo di operare contro i nostri stessi segreti desideri.

Ma, nell’opera di Goethe, il patto con il diavolo viene stretto non per ottenere ricchezza, potere, piaceri, bensì per conoscere. Faust è disposto a consegnare la sua anima al diavolo per soddisfare la sua sete di conoscenza, di arricchimento intellettuale, per studiare le leggi che governano la Natura e il mondo.

Ma finisce sempre allo stesso modo… Mai saremo del tutto appagati: schiavi di beni materiali, desiderosi di fama, denaro, potere, preda di passioni e incapaci di accettare un rifiuto, invidiosi e spesso traditori… Ogni giorno, metaforicamente, quanti di noi vendono o venderebbero l’anima al Mefisto di Goethe? E la dannazione sta in agguato, dietro l’angolo, in attesa.

Due passi nei viali di Villa Borghese, una statua che racconta di sommosse, turbamenti, una carezza al volto del vecchio Faust e l’ultimo sguardo alle fattezze del male, così ben rappresentato…


One Response to “Vendere l’anima al diavolo”

  1. michele ha detto:

    Molto bello, grazie!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.