Susanna Trossero

scrittrice

Vincere alla lotteria

on 27 Agosto 2018

L'angelo della porta accanto

Quante volte ci domandiamo che cosa serve perché uno scrittore raggiunga il maggior numero di lettori?

Come vedete, non ho usato la parola successo perché la ritengo fuorviante.

Oggi successo è uguale a presenza in tv, ampi spazi in libreria (magari una vetrina con esposte venti o trenta copie tutte insieme), e io vorrei invece riferirmi a quel tam tam di lettori che mette in moto qualcosa di magico.

Non mi piace chi acquista un libro da regalare a Natale basandosi sulle tempeste mediatiche; mi piace invece chi prova ad ascoltare le voci di chi quel libro lo ha letto o va a caccia di recensioni on line per saperne di più. Se poi addirittura lo leggesse prima di regalarlo sarebbe fantastico, ma anche una pretesa quindi fingete che io non lo abbia detto.

Ebbene, divagazioni a parte sul mio personale concetto di successo, che cosa serve a uno scrittore per essere talmente apprezzato da lasciare il segno?

Un buon prodotto, diremmo tutti.

Talento.

Una storia che funziona e che ci coinvolga.

Insomma, un lavoro ben fatto è la chiave.

Ma… e se invece non fosse così? Da qualche giorno sto rileggendo un romanzo di Stephen King che mi colpì molto quando venne pubblicato la prima volta, mi pare intorno al 1984. Si tratta de L’occhio del male, in realtà firmato al tempo con lo pseudonimo di Richard Bachman. Gli appassionati del grande King sanno che con questo nome firmò cinque romanzi compreso questo, e intendeva proseguire ancora, probabilmente con Misery. Gli fu impedito da un commesso scaltro che – conoscendo lo stile di King – indagò fino a riuscire a curiosare in un contratto firmato a nome King sebbene riguardasse Bachman. Insomma, fatto due più due la clamorosa notizia fu pubblicata dai giornali e Bachman… morì.

Stephen King, con questa storia dello pseudonimo si era divertito a giocare un po’ anche per vedere se uno sconosciuto che arriva in libreria senza clamore (lo aveva preteso lui dall’editore), può ripetere il successo già ottenuto dal vero autore.

Il punto è questo: i romanzi di re Stephen hanno venduto nel mondo un numero portentoso di copie, sono stati corteggiati da grandi registi e amati dai lettori. Ma Richard Bachman ha sì raggiunto un numero dignitoso di copie vendute, ma insignificante rispetto ai numeri fatti dal vero autore. Mi seguite?

Per essere più chiari: in America, 28.000 copie vendute de L’occhio del male firmato Bachman, sono diventate in un attimo 280.000 quando si è saputo che l’autore era in realtà Stephen King.

E allora, leggendo la sua riflessione in merito a tutto ciò, mi domando se non abbia ragione a pensare che il successo non necessariamente derivi da un buon prodotto: c’è dietro anche tanta fortuna. King ha raggiunto il successo con le sue prime pubblicazioni, Bachman è rimasto nell’ombra. Il talento però era lo stesso.

Non vi lascia pensierosi?

E se tutto fosse davvero soltanto legato al caso? Se fossero il caso o la fortuna a decretare che milioni di persone possiedano il tuo libro sul comodino e ne parlino con gli amici consigliandolo, oppure che bivacchi per un po’ in libreria seppellito da tanti altri titoli e poi

finisca al macero?

Personalmente, queste riflessioni del re del brivido, hanno colpito nel profondo.

È il lavoro che ti porta alla vetta o è tutto solo una lotteria?

Richard Bachman, ha gettato la spugna dopo esser stato smascherato, lasciando questa domanda insoluta, ma… voi, lettori o scrittori che siate, che risposta dareste?

Vi aspetto.


4 Responses to “Vincere alla lotteria”

  1. Damiano ha detto:

    La scrittura fa parte della vita e la vita è “anche” una lotteria. Certo che bisogna giocare e centrare i numeri giusti per vincere.
    E’ qui che, a differenza della lotteria vera dove basta entrare in una ricevitoria, pagare e ognuno si gioca i numeri che vuole ecco, con i libri, mi sembra che la cosa sia un pochino più complicata.
    In una casa editrice c’è qualcuno che giudica i tuoi numeri e, se non gli piacciono, decide di non farteli giocare.
    Resta il fatto che, i “numeri”, in entrambi i casi, bisogna averceli.

    • susanna trossero ha detto:

      Sono d’accordo, anche perchè contare solo sulla fortuna così come alla lotteria non basta o non dovrebbe bastare. Il proverbio dice che la fortuna aiuta gli audaci, e nella scrittura associo “audacia” a tenacia e lavoro, uniti per forza di cose a talento, certo. A quel punto però incrociare le dita non sarebbe male! 🙂

  2. ElEstado ha detto:

    ++ INGRESSO “TERRALBA EXTRA SOUND, 23 AGOSTO 2018 ++ Giovedì 23 agosto potrete assistere alla seconda serata del “Terralba Extra Sound, Lo Stato Sociale ?Terralba Extra Sound 23 Agosto 2018. La modalità d”ingresso all”area concerto sarà la seguente: INGRESSO GRATUITO sino alle ore 22.00 A seguire (dope le ore 22:00), per ragioni legate alla capienza limitata dell”area, l”ingresso potrà avvenire solo tramite contributo obbligatorio di 5 euro. Il biglietto rilasciato concorrerà all”estrazione di un premio dal valore di 300 euro per un weekend per due persone in un centro benessere della Sardegna compreso nella lotteria TES 2018. L”estrazione avverrà nei giorni seguenti la fine della manifestazione e comunicato in questa pagina. Saranno esenti dal contributo i bambini sotto i 10 anni di età e le persone diversamente abili.

    • susanna trossero ha detto:

      Sarebbe opportuno – prima di lasciare commenti inappropriati – leggere i post. Lei sta invadendo uno spazio a fini pubblicitari, e lo trovo veramente fuori luogo.

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