Susanna Trossero

scrittrice

In branco creiamo la storia

on 15 Giugno 2012

Tvorymo istoriyu razom – insieme creiamo la storia.

Uno slogan che rappresenta la volontà e la speranza di Polonia e Ucraina unite, di vincere una “sana” competizione.

Siamo tutti pronti, una cifra esorbitante di biglietti venduti, l’accordo stipulato con la Warner Bros per promuovere “l’evento”, la quale produrrà e venderà abbigliamento, accessori per auto, per la cura personale e per neonati, per la casa e per l’ufficio o per i computer, e poi borse, calzature, gioielli, pubblicazioni, accessori sportivi, giocattoli e giochi. Tutto è pronto per questo torneo di pallone dell’Europa 2012. Sono pronti gli sponsor, i telespettatori, le federazioni calcistiche, il comitato UEFA, anche la nostra Gazzetta dello Sport. Pronti i 20 giocatori e i 3 portieri.

E, soprattutto, sono pronte le strade. Si è provveduto a “pulirle” per tempo.

36.000 cani e gatti uccisi dal mese di gennaio a pochi giorni fa: inizialmente con polpette avvelenate, poi si è deciso che il metodo più veloce era il bastone. Dipendenti comunali a tramortire a bastonate cani e gatti, randagi e di proprietà, e poi a bruciarli, spesso ancora vivi e terrorizzati accatastati tra i loro simili morti o ancora agonizzanti, gettati alla rinfusa in grandi barili di latta o in sacchi, o ammucchiati in attesa della fine.

Hanno pulito le strade in nome di un evento sportivo. Insieme creiamo la storia. Più facile, con una strage, tanto la storia ne è piena.

Non completerò queste mie poche righe con le foto raccapriccianti che girano in rete e che non riesco a guardare. Ma commenterò quello che siamo, noi europei, se nel 2012 non siamo stati capaci di fermare un simile scempio in casa nostra, e non con battaglie di volontari disperati o con gli appelli e le raccolte di firme, ma con la legge.

Vorrei saper dire la cosa giusta, adesso, ma la cosa giusta sarebbe violenta, e darebbe vita a una contraddizione con la mia indignazione per tanta aberrante violenza documentata. Ma non ho in mente niente di buono.

Ho in mente soltanto una parola: branco. È il branco che ha dato vita ad un simile provvedimento. È il branco, rappresentato da tanti dipendenti comunali, ad aver accettato di eseguirlo con tanta solerzia (e gusto, leviamo il prosciutto dagli occhi). È il branco a partecipare a questo evento sportivo sporco di sangue fingendo di non sapere, e sarà il branco a riempire le tribune, a seguirlo in tv. Un branco composto anche da 23 giocatori, che daranno il meglio ignorando l’olezzo di carne bruciata proveniente da forni crematori improvvisati. Dissociarsi sarebbe stato un grande atto di civiltà, una dimostrazione di sdegno. Di umanità.

Ma… Tvorymo istoriyu razom:  insieme creiamo la storia. Tutti insieme. In branco.


8 Responses to “In branco creiamo la storia”

  1. Cecio31 ha detto:

    ASSOLUTAMENTE DACCORDO, SONO UN GRANDE APPASSIONATO DI CALCIO, GIOCATO E GUARDATO, MA NON HO GUARDATO UN SOLO MINUTO DI NESSUNA PARTITA DI QUESTO ASSURDO EUROPEO… ED ANCHE SE SERVE A POCO, QUESTA E’ HOMEPAGE DEL MIO BLOG. GRAZIE PER QUELLO CHE HAI SACROSANTEMENTE SCRITTO.
    Link: http://cecio31.blogspot.it

    • susannatrossero ha detto:

      Grazie a te, Cecio 31, perchè è di questo che c’è bisogno: l’indignazione di veri sportivi, il dissociarsi di appassionati di calcio. Verrò a visitare il tuo blog, grazie ancora!

  2. Bearcasteddu ha detto:

    Possibile che nel 2012 ancora possano succedere queste cose?
    Possibile che un problema del genere lo si possa risollvere in pochi mesi?
    Sono inorridito, ed ora più che mai contento di essere anti sportivo e disprezzare il calcio: non può uno sport così idiota muovere un giro di soldi così vomitevolmente grande. Perchè è di questo che si parla, sempre e comunque, SOLDI. Ed evidentemente la vita di queste piccole creature non è sufficientemente forte e commuovente da pagare questo compenso così alto.Anzi… è meglio non parlarne più. fa scemare la cosa e far riabbassare sto polverone creatosi sulla bella giostrina tirata a lucido piena di lucine colorate che catturi l’attenzione degli sportivi.Sono amareggiato ma felice allo stesso tempo.Anzi forse sono più felice: felice di non avere le fette di mortadella sugli occhi, felice di essere anti sportivo e felice di avere un olfatto buono e capire che quello di carne bruciata non è mai profumo, ma sempre puzza.

  3. susannatrossero ha detto:

    Dopo aver pubblicato questo amaro post, ho ricevuto da un caro amico ampia documentazione sull’argomento, e trovo onesto dirvi che – sebbene la possibilità che tutto ciò sia reale, ovvero che sia stata compiuta una simile orrenda strage – vi sono anche possibilità che la notizia sia stata “gonfiata”, e le immagini divulgate in rete, appartengano ad altro luogo e altra atrocità. Questo di certo non ci fa tirare un sospiro di sollievo, visto che in ogni caso si tratta di foto che testimoniano qualcosa di terribile, ma è doveroso per me mettere il tutto in discussione e pormi il dubbio. Dal materiale che mi è stato fornito tra ieri e oggi, c’è di che andare in confusione, visto che non risulta assurdo nè impossibile che ciò sia avvenuto, ahimè, e in quel caso sapete come la penso; ma a quanto pare è anche plausibile che qualcuno abbia voluto giocare con la nostra sensibilità, come non raramente accade, facendo del sensazionalismo a spese dei nostri sentimenti.
    Non so cosa dirvi, amici miei, se avete informazioni in merito scrivetemi, non mi dispiacerebbe capire meglio.
    Ma, vi prego, non mandatemi immagini di quello scempio: non sono in grado di guardarle.
    Grazie per essere passati di qui.

  4. Alessandro Abis ha detto:

    Io sono tutt’altro che calciofilo ma, se lo fossi, boicotterei questi Europei a causa della situazione politica dell’Ucraina, tutt’altro che limpidamente democratica.
    Per il resto, come evidenziato da Susanna nel suo commento, ritengo la notizia sia stata manipolata e gonfiata, anche per interessi poco limpidi che poco c’entrano con l’amore degli animali. Non entrerò nel merito: chiunque, con buona volontà, può documentarsi e, soprattutto, ragionare su cosa è plausibile e su cosa non lo è. Si è per esempio parlato di “forni crematori mobili”: un orrore che, per fortuna, è solo invenzione da distopia fantascientifica.
    Che nei Paesi dell’Europa dell’Est ci siano gravi problemi di randagismo, è purtroppo vero. Che tali problemi esistano anche altrove (come in Italia e Germania, in prima fila nel denunciare questa presunta strage), è parimenti vero. Non ci siamo già dimenticati delle persone sbranate da branchi di randagi, pochi mesi fa in Italia, vero? Che ci siano modi e modi di risolvere il problema, più o meno umani, è indiscutibile. E’, purtroppo, da illusi pensare che ci siano le risorse e le disponibilità per raccogliere, far vivere dignitosamente e possibilmente dare in adozione tutti i randagi; tanto più nell’attuale scenario economico europeo. In Armenia, dal 2006 al 2010, ne hanno sterilizzati oltre 35mila e abbattuti circa 90mila.
    Ma non illudiamoci: anche in Italia si vedono le prime avvisaglie di una “emergenza canili”. Si stima che, in Molise, ci siano circa 45 cani ogni 1000 abitanti: un’enormità.
    Ritengo si debba spostare l’ottica del problema: l’unico modo di affrontare correttamente il randagismo, è la prevenzione. Non abbandonate i vostri cani, abbiatene cura e non smarriteli, non trattateli come giocattoli e, se non avete modo di sistemare i cuccioli, sterilizzateli. Se dovete prendere un cane, adottatene uno dai canili anziché comprarne uno di razza. Questo è il modo per evitare che nascano emergenze come quella ucraina.

    p.s. Suggerisco di diffidare di certe “associazioni animaliste” che, con molta disinvoltura, cercano di far cassa su queste vicende.

  5. Alessandro Abis ha detto:

    Un’altra cosa di cui dubito,perché infondata, è che l’eliminazione dei randagi sia correlata agli Europei di calcio. Voglio dire, perché mai? Piuttosto, avrebbero speso i soldi in infrastrutture e strutture di accoglienza. Nella misura in cui la cosa avviene, è semmai indipendente dall’evento sportivo.Molto più probabile che tale correlazione sia stata creata con lo scopo di una “vendetta mediatica”: forse non molti lo sanno, ma circolarono voci piuttosto circostanziate sul fatto che il governo ucraino avesse comprato, con bustarelle, la designazione di sede per gli Europei. Guarda caso, tra gli altri candidati favoriti c’era l’Italia…

  6. Alessandro Abis ha detto:

    Nota molto interessante:

    http://www.facebook.com/notes/gaia-gobbo/ucraina-la-bufala-dello-sterminio-dei-randagi/10151062092006869 
    Giunge a conclusioni molto simili alle mie, usando fonti e informazioni assai più circostanziate.

    • Susanna Trossero ha detto:

      Grazie Alessandro, un gran lavoro di ricerca quello che ci segnali, vale la pena di leggerlo con attenzione per imparare a dubitare. A me dispiace sempre scoprire che l’informazione può rivelarsi un efficace strumento per deviare o manipolare, ma in questo caso non mi dispiace d’essermi infervorata  non a ragione 😉

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