Susanna Trossero

scrittrice

Verità bugiarde

on 16 Novembre 2013

lame e affini copertinaQuante promesse, quanti patti di sangue, quanti “per sempre” ci regaliamo o regaliamo ad altri, con l’ingenuità o la presunzione di chi crede di poter gestire l’ingestibile… Eppure non vi è un tempo o un luogo in cui questo non avvenga o non sia avvenuto, accomunando ogni essere umano sulla faccia della terra… La promessa è tanto facile da fare quanto difficile da mantenere, una grande verità momentanea dettata da attraenti e favorevoli circostanze, un raggiro dell’anima o del cuore che non è pegno nè impegno, ma semplice speranza: speranza che ciò che proviamo sia eterno, speranza che l’altro ci creda…

E se il mio romanzo Adele racconta di grandi e complicati sentimenti, nel racconto Verso la riva del fiume, tratto dalla mia raccolta Lame & affini, la protagonista così vede l’amore…

“Che cos’è questo cercare di te, se non sciocca vanità da soddisfare?
Questa malinconia struggente nell’osservare dai vetri la piazza di biciclette, di piccioni da sfamare, di vestiti della domenica sognando di noi, ascoltando il frastuono del ricordo che sovrasta i clacson e le grida festose dei bambini, è forse Amore?
Debolezza umana, l’amore. fatuità passeggera che la fragilità trasforma in elemento costante.
Io stessa potrei dare a me ciò che tu mi hai dato, senza quel centellinare e senza quell’indugio della segretezza… Che sarà mai uno sguardo, una parola…
Non eri che uno specchio in cui riflettersi: nell’osservarmi almeno per un poco, ho visto quella vita che agognavo, che non esiste e sempre dura un battito di ciglia, miraggio inaccessibile se non a bimbo ignaro… Ciò nondimeno, divenuta adulta io continuo a smarririmi in quella via, ed il buonsenso non è che un utensile da riporre. Poi mi ridesto, e come tutti accuso.
Veloci mutamenti d’idea e di intenti che chiamiamo colpe per comodità e che ad altri sempre attribuiamo…”

La promessa, corroborante ti rimette in salute, accomodante ti ripaga. Rammenda, ricompone. Medica e riassesta.

E continua, il mondo, a scrivere nomi sulla riva, impreparato ad assolvere la risacca che, imperterrita, scompone, deforma o trasforma.


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