Susanna Trossero

scrittrice

Trabocchetti e piacevoli sorprese

on 5 Giugno 2017

I narratori seriali

Per molti ancora la scuola non è terminata: gli insegnanti raggiungono le aule oramai accaldati, la mente già altrove orientata verso il desiderio/necessità di riposo, mentre gli alunni si affannano a recuperare qualche insufficienza o si preparano agli esami dell’ultimo anno.

Noi della Fo.ri.fo invece abbiamo terminato il nostro lavoro. Il saggio di fine anno ha visto i miei Narratori Seriali alle prese con la lettura dei loro racconti in pubblico, ed è stato bellissimo condividere insieme piacere ed emozione, applausi e piccole grandi soddisfazioni. Una classe bellissima, un gruppo “variopinto” che non solo ha dimostrato determinazione e passione, ma che tanto mi ha dato dal punto di vista umano. Abbiamo riso, lavorato, scherzato, condiviso ben otto mesi, addentrandoci totalmente in un terreno denso di trabocchetti e piacevoli sorprese; questo e tanto altro è la scrittura, adesso anche voi lo sapete.

Al saggio mancava il nostro lupo di mare, Damiano Siragusa, e per uno scherzo della tecnologia che tanto ama, lo scritto da me letto al suo posto non ha avuto audio nel video che i suoi colleghi scrittori hanno girato. Per questo, e su loro richiesta, mi pare giusto e bello postarlo qui, augurando a lui buon vento e a tutti voi Narratori Seriali buon lavoro, visto il progetto ambizioso che avete deciso di portare avanti, e che di certo non svelerò neppure sotto tortura!

Damiano Siragusa – Al mare

Affiderò i miei occhi e il mio cuore alla prora tagliente
che insieme fendano il mare e avanzino sicuri
“sull’agitato dorso della morte”. (*)
Lascerò che il vento tocchi il mio viso,
accarezzi la fronte con mani invisibili,
sciolga le rughe e cancelli i miei anni.
Sentirò il calore del sole, il sale del mare,
le gocce di pioggia senza riparo,
nell’immenso, solitario, temuto e cercato,
padre di ogni orizzonte o prossimo abisso.
Mirerò il cielo stellato
che rende chiara la notte,
ogni astro un ricordo lontano,
ogni alba il sonno di un mago
che solo di notte si sveglia e agisce.
E allora, solo allora, chiederò…
A te che mi hai lasciato partire
a te che mi lasci avanzare
a te che mandi i delfini a salutare la mia rotta
a te che mandi l’albatro a indicare la prossima terra…
A te, a te chiedo di essere clemente e perdonare i miei errori
a te chiedo di lasciarmi tornare
a te chiedo di ridarmi il sorriso di chi mi ha salutato
a te chiedo di riportarmi a quegli occhi che tutto mi sanno.
A te, chiedo che lieve sia la prossima onda
e mi porti un altro respiro.

(*) da “La scia della balena” di F. Coloane


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.